RADICALI ROMA

Pillola abortiva, sospesa la sperimentazione

ROMA – Il ministro della Salute, Francesco Storace, ha firmato un’ordinanza con la quale sospende la sperimentazione della cosiddetta pillola abortiva, la Ru 486, che da alcuni giorni era stata avviata

all’Ospedale Sant’Anna di Torino. La sospensione ha effetto «ad eccezione dei trattamenti in atto in regime di ricovero ospedaliero».
LE ISPEZIONI – La nota diramata dal ministero sottolinea che la sperimentazione potrà essere ripresa solo a condizione che venga notificato il rispetto rigoroso delle procedure e delle indicazioni del Consiglio superiore di Sanità. Nel comunicato si precisa inoltre che gli ispettori dell’Aifa, l’Agenzia del farmaco, presso l’ospedale di Torino, hanno riscontrato persino il caso di una paziente che ha avuto una espulsione parziale, con seguito emorragico, fuori dal ricovero ospedaliero.
SEI DONNE ALLA SETTIMANA – «Il nostro programma – aveva spiegato martedì Mario Campogrande, direttore del dipartimento di Ginecologia dell’ospedale Sant’Anna di Torino dopo l’anticipazione della notizia di irregolarità evidenziate dagli ispettori al ministro – è di sottoporre sei donne a settimana alla sperimentazione con la pillola, l’obiettivo è di raggiungere un tetto di 400 donne. Poi valuteremo le conclusioni». Lo stesso Campogrande si è detto sorpreso dalla decisione del ministero, annunciata attraverso un comunicato stampa ma non direttamente all’ospedale. «Mi sorprende – ha commentato Campogrande – che su una vicenda così delicata e complessa i diretti interessati debbano apprendere le informazioni dai giornalisti». «Di fronte all’ordinanza di un ministro, obbedisco – aggiunge il dottor Sergio Viale, un altro dei medici che stanno attuando il protocollo -. Ma per sospendere la sperimentazione della pillola RU486, le motivazioni devono essere valide, credibili e non politiche».
GINECOLOGI FAVOREVOLI – I ginecologi italiani, riuniti ieri a Bologna ad un congresso della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), si sono espressi a favore della pillola abortiva, ma solo se somministrata in ospedale e sotto controllo medico. Il 65% degli medici intervistati nel corso del convegno ha detto che non si opporrebbe alla richiesta della donna di sottoporsi all’aborto chimico purchè questo avvenga sotto il controllo medico in un ospedale.
L’APPELLO DI DON BENZI – Un appello al ministro Storace affinché bloccasse la sperimentazione della pillola abortiva era stato lanciato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII guidata da don Oreste Benzi. Il farmaco, secondo don Benzi, «costituisce un’ulteriore offesa alle donne italiane e una nuova violenza ai bambini non ancora nati».
LE REAZIONI – Molte le reazioni alla decisione del ministero di sospendere la sperimentazione della Ru486. Per Laura Cima, deputata dei Verdi, è stato avviato da Storace un clima di «caccia alle streghe». La presidente della Regione Piemonte, la ds Mercedes Bresso, parla invece di «fatto inaudito» e di «abuso» di cui «Storace dovrebbe vergognarsi» anche perché in questo modo è stata scavalcata la Regione. Daniele Capezzone, segretario dei Radicali, definisce quella del ministro una «decisione gravissima» e sostiene che «siamo dinanzi ad un ennesimo atto illiberale e ideologico». Di segno opposto i commenti degli esponenti di Forza Italia, Lega Nord e An, tutti favorevoli alla decisione di Storace. La «più viva soddisfazione» è poi espressa dal Movimento per la vita: «Viene da chiedersi – commenta il presidente Carlo Casini – se non sia più umano e più rispettoso anche della donna, investire nel rimuovere le cause dell’aborto, le enormi risorse economiche ed intellettuali che vengono consumate per mettere a punto metodi abortivi sempre più sofisticati».