RADICALI ROMA

"Polveri sottili, l'aria di Roma è malata"

Ripristinare le targhe alterne per almeno due giorni a settimana, blocchi totali del traffico senza sensi di colpa, decidere di fermare la circolazione in caso di superamento dei valori di polveri sottili consentiti per tre giorni consecutivi. “In quel caso, si potrebbe fermare il traffico per il sabato immediatamente successivo – propone il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati durante un blitz di protesta antismog alla centralina di rilevamento Arpa di Corso Francia – non si può pensare di risolvere il problema vietando semplicemente la circolazione nell’anello ferroviario alle sole euro 0”. I volontari di Legambiente con la manifestazione dal titolo “Pm10 ti tengo d’occhio” hanno attratto l’attenzione degli automobilisti con le loro divise gialle con il cigno verde e le scritte “io non traffico”. Le critiche degli ambientalisti alla politica della mobilità della regione Lazio e di Roma in particolare sono tante: dall’essere in ritardo di 3 anni per la realizzazione di un piano di risanamento dell’aria (per cui sono previsti consistenti aiuti dell’Unione Europea) fino alla richiesta di maggiori controlli da parte dei vigili urbani e ausiliari del traffico, perché spesso i provvedimenti restrittivi della circolazione hanno minore efficacia a causa della scarsità dei controlli. Bene invece la politica intrapresa sulle corsie preferenziali, che sempre più vengono protette da cordoli ad hoc, creando un’arteria di smaltimento del traffico dei mezzi pubblici più efficiente. “Il vero problema è proprio questo – spiega Parlati – bisogna spostare soldi dagli investimenti per le strade al trasporto sul ferro, per eliminare nella nostra regione i 386 km di rotaia a binario unico, il 39% del totale”.
I dati presentati evidenziano in particolare per la Capitale una situazione drammatica: su sedici centraline ben 13 (l’81,2% del totale) risultano aver superato per ben più dei 35 giorni consentiti dall’Ue i livelli di polveri sottili, Preneste per ben 100 giorni, Colleferro e Arenula (84) Magna Grecia (83) Guidonia e Cinecittà (71) e per la prima volta anche Villa Ada (35 dall’inizio del 2006).
Questo ha dei costi sia per le tasche che per la salute dei cittadini: a parte infatti le sanzioni che lo Stato è costretto a pagare all’Ue per gli “sforamenti” c’è il terribile aumento della possibilità di contrarre tumori ai polmoni per chi abita in città (+20-40% di rischio in più). “Perché ad esempio – dicono da Legambiente – non incoraggiare l’uso del car sharing? Attualmente l’esperimento è attivo con 10 macchine solo nel III municipio. E con quelle vetture si riescono ad accontentare gli spostamenti di 300 persone. Altri mille romani si sono pre-iscritti al servizio. Manca solo da fare un salto di volontà”.