RADICALI ROMA

Prestigiacomo a Storace: la 194 conquista di civiltà

 

Si sposta su un nuovo fronte lo scontro sull’aborto. E coinvolge ministri del governo. Francesco Storace (Salute) chiarisce: «Nessun attacco alla legge, anzi io voglio farla rispettare». Ma Stefania Prestigiacomo (Pari opportunità) si fida fino a un certo punto: «Prendo atto con piacere che non vuoi cambiarla», replica in una lettera. Però si chiede che senso avrebbe avviare in Parlamento un’indagine conoscitiva come vorrebbe il deputato Lorenzo Cesa, Udc: «I dati sulla sua applicazione sono già in possesso del ministero. L’indagine può avere il sapore della battaglia ideologica che si presta a strumentalizzazioni. La legge è una conquista di civiltà per le donne». A Tunisi per un vertice bilaterale Berlusconi soprassiede, temporeggia, consapevole di quanto sia sdrucciolevole il terreno «E’ un problema interno, ne riparleremo casomai a Roma». Margherita Boniver, sottosegretario agli Esteri, appoggia la Prestigiacomo e lancia un monito al centrodestra: “Si stanno giocando buona parte dell’elettorato femminile”. Marco Follini cerca di sedare gli animi: «Non è una guerra tra guelfi e ghibellini, nessuno ha posto il problema di modificare la legge, evitiamo che i consultori diventino campi di battaglia. Non è un tema di fine o inizio legislatura». Anche Fassino, segretario ds, invita «la politica a fare un passo indietro» e giudica «punitiva» l’ipotesi di un’inchiesta. Punto sul quale è d’accordo Boselli (Sdi).

  VOLONTARI — Storace ha parlato da Tirrenia in Toscana, una delle Regioni apripista sull’uso della pillola per interrompere la gravidanza, la Ru 486. Sull’ipotesi di far entrare i volontari del Movimento per la Vita nei consultori ha chiarito: «Penso alla presenza pluralista delle associazioni in questi servizi, ci sono anche quelle laiche e cattoliche. Non c’è nessuna volontà di svuotamento della 194, nè di modifica, bisogna solo applicarla. Non bisogna cadere nella trappola propagandistica della sinistra». Poi, sul farmaco che costituisce l’alternativa chimica alla chirurgia quando una donna incinta non vuole il bambino: «Stiamo cercando di fare chiarezza». Se l’acquisto in Francia del medicinale, non registrato in Italia, ma prescrivibile per singole pazienti in base a un decreto ministeriale, assume le dimensioni di centinaia di pezzi, il servizio fannaceutico potrebbe sospendere l’importazione perché non determinata da situazioni di urgenza. «Vedo una manovra politica dietro la volontà di acquistare la pillola all’estero», sottolinea Storace.
  
INCHIESTA — Chiamato direttamente in causa, Cesa reagisce. Accusa di «grande mistificazione la sinistra e esponenti della maggioranza, come la ministra Prestigiacomo» e giustifica così la richiesta dell’indagine parlamentare: «Ho preso la decisione dopo le critiche di Ruini. E stata un’azione di supporto alle donne, vogliamo sapere come lavorano i duemila consultori, ci vorrebbero maggiore professionalità e la presenza di operatori della solidarietà, non le Guardie svizzere o i volontari pro Life».
 
 Il segretario dei Radicali, Daniele Capezzone, coglie il fresco spunto dalla polemica per pretendere chiarezza agli alleati di centrosinistra su temi come la 194: «Non venga usato il solito argomento della libertà di coscienza, un sistema per non dire agli elettori quello che i parlamentari faranno dopo». E rivolto a Bertinotti: «Lo vedo in crisi mistica, nella lista unica bisognerebbe mettere d’accordo le posizioni dei Ds con quelle della Margherita di Rutelli e De Mita».