RADICALI ROMA

Prete pedofilo: Gasparrini/Staderini: La Chiesa apra i suoi archivi segreti, prima che arrivino nuove vittime

Ciò che in questi giorni sta venendo alla luce anche in Italia non è altro che la conseguenza della politica sessuofobica della Curia Vaticana, la cui scelta monosessuale, di un potere che vuole la donna solo come madre, vergine o martire, è causa di patologie oramai non più differibili.
Ma è anche l’effetto della scelta delle gerarchie ecclesiastiche di sottrarre alla pubblica opinione e alla magistratura ordinaria l’accertamento della verità, come in questi anni ha dimostrato l’iniziativa politica di Maurizio Turco, segretario di anticlericale.net, già presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo.
Da 1962, infatti, la S. Sede ha impartito – con il documento “Crimen Sollicitationis”-della “Suprema Sacra Congregazione del Sant’Ufficio” – istruzioni tassative alle autorità cattoliche sui comportamenti da adottare in materia di crimini sessuali, finalizzate a riservare al foro ecclesiastico la gestione dei casi di abusi.
Apprendiamo dalla stampa che monsignor Vallini, fresco di promozione a Cardinale, era stato informato sin dal 2001 dei comportamenti del suo sottoposto (oggi incriminato su denuncia di una vittima), ma ha ritenuto di non informare né la comunità di fedeli né la magistratura italiana.
È bene, dunque, che Don Di Noto rivolga l’invito “ad arrendersi alla verità” direttamente ai supremi vertici vaticani: dai processi sulla pedofilia clericale in corso negli Stati Uniti, infatti, sembrerebbe che la “Crimen Sollicitationis” sia stata in qualche modo richiamata e ribadita dalla lettera apostolica “Motu Proprio Datae Quibus Normae De Gravioribus Delictis” a firma Giovanni Paolo II del 30 aprile 2001, nonché dall’epistola “De Delictis Gravioribus” della Congregazione per la Dottrina della Fede, a firma Cardinale Ratzinger, del 18 maggio 2001.
Come da prassi in questi casi, ci si è limitati al trasferimento del prete “chiaccherato” all’Ostello della gioventù di Assisi…
È giunto il momento che la Chiesa cattolica apra i suoi archivi segreti e metta a conoscenza dell’opinione pubblica e dei giudici quanto accade nei suoi luoghi di culto, foraggiati peraltro dai soldi dei contribuenti italiani.
O si vuole attendere che, come negli USA, siano i Tribunali a fare chiarezza?