Roma, 20 marzo 2006 – La Giunta comunale ha approvato il maxiemendamento, risultato del lavoro di osservazioni, incontri con i cittadini, comitati e del confronto con l’opposizione, che verrà votato molto probabilmente domani o al massimo, in via definitiva, mercoledì mattina. ”Spero – si augura il coordinatore della maggioranza Silvio Di Francia – che il Prg venga approvato nella giornata di domani. Avrebbe un grande significato perche’ proprio tre anni fa fu adottato in Consiglio comunale. La manovra – dice ancora – si chiude con un saldo positivo per il sistema ambientale, con meno cubature, adozione della rete ecologica, salvaguardia dell’agro romano e partecipazione dei cittadini romani alle scelte urbanistiche“. “Anche lo sviluppo della citta’ viene ancorato alle regole sottraendo il futuro di Roma alle scelte caso per caso. Una citta’ che approva pubblicamente, in Consiglio comunale, un Prg gigantesco come quello di Roma, che ha un territorio grande quanto nove citta’ italiane – chiude Di Francia – e’ una citta’ che crede nel proprio futuro”.
ALEMANNO CONTRO GLI ALLEATI
Ma sul Piano regolatore si era consumato in giornata un altro botta e risposta, condito per la verità da una buona dose di fair play, tra maggioranza e opposizione. Mentre veleni erano stati sparsi a piene mani all’interno dello stesso centrodestra. “Voteremo contro il Prg ma permetteremo alla giunta di approvare il piano”, aveva annunciato il candidato sindaco per An Gianni Alemanno presso il comitato elettorale. “Non possiamo votare a favore – aveva aggiunto Alemanno – perché si poteva fare meglio ma, invece di rinviare il Prg alla prossima consiliatura, facciamo venir meno l’ostruzionismo e ne consentiamo ora l’approvazione”. Quindi l’attacco del ministro delle Politiche agricole: “C’è stata malignità sulla nostra operazione da parte, ahime’, dei nostri alleati di governo e candidati a sindaco di Roma. Voglio essere chiaro: oltre a cio’ che abbiamo ottenuto sulle nostre richieste, non c’e’ niente, non ci sono interessi particolari. Chi ci attacca non ha presentato una sola osservazione”.
L’ACCORDO CON AN
Ma cosa ha ottenuto An nella discussione sul Piano regolatore? Le proposte riguardano le periferie, la tutela della citta’ storica, il riutilizzo delle aree militari, il prolungamento delle metropolitane, l’ampliamento degli ospedali. In merito alle periferie, fanno sapere da Alleanza nazionale, verrà tolta la classificazione di città storica da Corviale, Vigne Nuove, Tor Sapienza e Casilino 23. Questi quartieri ma anche quello di Tor Bella Monaca, Serpentara, Colli Aniene, Laurentino 38 e Spinaceto verranno perimetrati come ambiti per programmi integrati della citta’ consolidata: questo permetterà di procedere a interventi di riqualificazione che prevedono l’uso della sostituzione edilizia. Riguardo alla tutela della citta’ storica, “non sara’ piu’ possibile stravolgere – dicono ancora da An – le caratteristiche delle seguenti aree: piazza Mazzini (con l’asse via Oslavia-piazza Cavour), piazza Vittorio (con l’asse Santa Croce-Santa Maria Maggiore) e l’area stadio Flaminio-Palazzetto dello sport-Auditorium attraverso la classificazione di ‘capisaldi architettonici e urbanistici”’.
In merito alle aree militari, nelle caserme di via Labicana, via Paolina e via Sforza saranno allontanate le funzioni militari e al loro posto sorgeranno parcheggi e servizi pubblici per i residenti. Accolta anche la proposta di An sulla metropolitana e sulle infrastrutture: sara’ prolungato il tracciato della linea B fino a Castel di Leva, fuori dal Gra. La linea D inoltre non partirà dall’Eur ma entrera’ nei quartieri di Grottaperfetta e Tintoretto. Il sottopasso dell’Appia Antica poi sara’ completamente interrato anche nel tratto che va dallo svincolo Ardeatina a Grottaperfetta. Infine riguardo agli ospedali verrà incrementato l’indice di edificabilita’ per le strutture sanitarie.
MORASSUT: “MOMENTO STORICO”
Soddisfatto, per la maggioranza, anche l’assessore all’Urbanistica Morassut: “La rinuncia all’ostruzionismo da parte di Alleanza nazionale e’ una scelta saggia che va tuttavia colta come una scelta del tutto normale in un civile confronto politico, soprattutto su un grande tema come il Prg. Si sta per concludere un percorso di grande significato e valore storico che il centrosinistra e Veltroni – conclude Morassut – hanno guidato con decisione, puntualita’, serenita’ e capacita’ di ascolto”. Plauso anche da Rifondazione, che per lungo tempo si era messa di traverso rispetto alle ultime misure in tema di cubature e di sfruttamento delle aree verdi. ”L’approvazione di un Piano regolatore che fissa regole importanti per lo sviluppo futuro di Roma e’ un bene per la città”, dice la capogruppo di Prc in Campidoglio Sentinelli, che aggiunge: ”Con il maxi emendamento si sono seguite le indicazioni dei cittadini e si sono ridotte le cubature che avevano appesantito la citta’: per questo oggi non siamo piu’ contrari all’approvazione del piano, come succedeva qualche settimana fa. Anche gli ordini del giorno approvati venerdi’, soprattutto quelli che impegnano ad attuare la delibera sulla casa del 2005 per la parte riguardante l’edilizia sovvenzionata e quello che considera gli accordi di programma utilizzabili solo in caso di straordinarieta’, sono molto significativi”. Per Sentinelli resta comunque un ‘ma’: “Alcune cose pero’ non le avremmo volute. Per questo, su due provvedimenti specifici che riguardano sacrifici di aree agricole per noi irrinunciabili voteremo comunque contro“.