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Prodi apre sull'amnistia: «Serenità ai pm»

  Romano Prodi, nel corso del suo intervento programmatico al Senato, apre sull’amnistia («il Parlamento studi la possibilità») e annuncia: «ridaremo serenità ai giudici». E non manca di fare un cenno anche allo scandalo del calcio: «È una crisi etica, si è superato il livello di guardia».
 
IL PROGRAMMA – Un discorso aperto con i ringraziamenti a Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, dure personalità che «stima e rispetta». «A Ciampi mi lega il ricordo della comune battaglia dell’euro. A Napolitano ricordo il ruolo svolto, con diversi compiti in sede europea, avendo la stessa idea comune dell’Europa», spiega il premier. Che poi mette subito in chiaro: «Il governo che si presenta oggi al Senato per chiedere la fiducia è quello che gli elettori hanno votato. Taluni coltivano l’immagine di una comunità nazionale lacerata. Ma non è così: l’Italia è un paese con molte diversità e distinzioni. Ma la distinzione non è uguale alla divisione. L’esiguità del vantaggio nella vittoria elettorale significa distinzione non divisione nel Paese».
 
LA RICERCA DELLA CONCORDIA – Nel paese non ci sono «spaccature», insiste Prodi, e «coinvolgeremo anche chi non ci ha dato il voto nella realizzazione del programma». All’opposizione, continua, «chiedo la disponibilità ad una attenta considerazione di quello che andremo proponendo commisurandolo con gli interessi del Paese».
 
GUERRA IN IRAQ – Quindi il passaggio più incisivo, quello che scatena i malumori e i brusii dei banchi della Cdl: l’Italia sarà in prima linea nella lotta al terrorismo, anche con l’intervento militare sotto l’egida dele organizzazioni internazionali, «ma noi non condividiamo la guerra in Iraq». Di qui l’annuncio: «Proporremo a Parlamento il rientro dei soldati nei tempi tecnici necessari». Di fronte alle contestazioni della Cdl, Prodi dice: «Vorrei capire la differenza fra ciò che dico e quello che diceva il precedente Governo con il ritiro entro la fine del 2006». Prodi sottolinea che la guerra in Iraq ha aperto «il vaso di pandora» e che lo stesso ambasciatore statunitense ha avuto accenti critici. «La guerra in Iraq – afferma Prodi – è stata un errore».
 
NO ALLE GRANDI OPERE – «Effettueremo, compatibilmente con tutte le risorse disponibili, investimenti mirati in una logica integrata piuttosto che di singole grandi opere», continua Prodi.
 
CONTI PUBBLICI – Il premier pone l’accento sulla necessità del risanamento dei conti pubblici italiani per rispettare gli impegni presi con Bruxelles di riportare il deficit sotto il 3% entro il 2007. «Non vi è più spazio per correzioni affidate a manovre straordinarie, non vi sono possibili miracoli di ingegneria finanziaria. Sarà invece giocoforza intervenire sulla tendenze dei grandi capitoli di spesa pubblica».
 
LOTTA ALL’EVASIONE – Il governo userà «la massima decisione» nella lotta all’evasione fiscale. «C’è una crisi etica: non devono vincere i più furbi. Pensiamo al mondo del calcio», afferma il premier.
 
SCORTE – Parlando della necessità di ridurre le spese per il funzionamento delle istituzioni e dei partiti, annuncia l’intenzione di dimezzare le scorte ai politici: «Ovviamente terremo conto di particolari situazioni di rischio- precisa il premier- ma in linea di principio le auto di rappresentanza non possono essere uno status symbol ma una risposta a reali necessità».
 
CONFLITTO D’INTERESSI – Quindi ribadisce l’impegno dell’Unione per modificare la legge sul conflitto di interessi. «Nella sfera delle regole, considero essenziale che si ponga mano a una normativa che disciplini i conflitti di interesse in linea con quanto esiste nelle altre democrazie avanzate, una normativa scevra da intenti punitivi ma ben più rigorosa di quella in vigore».
 
AMNISTIA – «Il governo intende proporre al parlamento di studiare un provvedimento diretto ad alleggerire l’attuale insostenibile situazione delle carceri».
 
LEGGE ELETTORALE – Il governo proporrà inoltre «un aggiornamento della nostra Costituzione e della legge elettorale attraverso la ricerca di una costruttiva e larga collaborazione tra tutte le forze politiche del paese». Prodi dice anche che la maggioranza «si opporrà compatta nel prossimo referendum» in quanto la riforma del centrodestra è «sbagliata e dirompente».
 
QUOTE ROSA – Secondo il premier occorre introdurre norme per garantire una maggiore presenza delle donne nelle istituzioni: «Non siamo riusciti ad arrivare ad almeno otto donne nel governo. Ma rispetto al governo precedente, dove erano due, mi sembra un sostanziale progresso».