RADICALI ROMA

"Prostituzione? Servono quartieri ad hoc"

Prostituzione, microcriminalità, immigrazione. Oggi Roma fa paura. “È cresciuta l’incertezza. C’è la convinzione che le strade di notte non siano sicure, che le rapine possano accadere in qualsiasi momento, che l’immigrato sia qui per rubare. Eppure io resto convinto che qui si vive bene. Questa città è sicura”.
Il prefetto Achille Serra parla di tutti i problemi che affliggono una metropoli come Roma. Ed ecco che i nodi vengono al pettine.

PROSTITUZIONE – “Creiamo dei quartieri appositi in periferia”
“La prostituzione è il mestiere più antico del mondo e non credo che debba essere considerato un reato. Anzi sono convinto che, se non ci fosse, aumenterebbero le violenze carnali. Andrebbe però regolamentata”, dice Serra. Per esempio, confinandola in apposite zone periferiche. “Non più ‘case chiuse’, che hanno alimentato nel cittadino la convinzione che ci fosse un ritorno economico per lo Stato, ma cooperative private”. Secondo il prefetto “sarebbero veri e propri quartieri al di fuori dei quali la prostituzione diventa reato. Così azzereremmo anche il fenomeno della clandestinità legata a questo settore”.

IMMIGRAZIONE – “Cresce l’insofferenza verso gli stranieri. Temo le ronde”
Il campanello di allarme aveva già suonato. Ma dal 1° gennaio, con l’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione europea, c’è chi teme vere e proprie ondate migratorie dirette soprattutto nella Capitale. Chiaro sintomo dell’atteggiamento di diffidenza verso gli stranieri. “Ho visitato – racconta Serra – campi nomadi alle 10 di mattina. I bambini non erano a scuola ma giocavano a pallone, i padri dormivano dopo aver trascorso la nottata a svaligiare appartamenti e le madri erano nelle metropolitane, probabilmente occupate a borseggiare i passeggeri”.
“Ciò che indispone i romani – prosegue l’ex prefetto di Firenze – non è l’elemosina al semaforo ma l’atteggiamento di arroganza che alcuni nomadi hanno. Penso alle giovani zingare travestite da vecchiette che fingono di essere piegate in due dagli acciacchi della vecchiaia. Ho paura che questa insofferenza degeneri e non si riesca più a distinguere l’immigrato che lavora in modo onesto nel nostro Paese da quello venuto appositamente per rubare. Temo che si possa andare verso la formazione di ‘ronde’, gruppi armati di bastoni che vogliano farsi giustizia da sé”.

SICUREZZA – “Abbiamo offerto tutela alle banche ma ci hanno risposto picche”
“Trovo che la stampa esageri quando parla di invivibilità della nostra città. Roma è una grande metropoli ed è normale che ci siano casi di rapina”, spiega il prefetto. Non dobbiamo allarmarci, quindi? “Oggi, se il cittadino potesse scegliere, chiederebbe una volante di scorta per sé e per la sua famiglia. Ma sappiamo che questo non può accadere. Noi facciamo tutto il possibile, ma ci sono degli atteggiamenti antisociali che non ci aiutano e finiscono per alimentare la paura. Abbiamo proposto più volte alle banche, per esempio, dispositivi di sorveglianza più efficaci e ci siamo sentiti rispondere che non ne avevano bisogno per via delle assicurazioni. Le Forze dell’Ordine – chiosa Serra – possono ben poco dinanzi a queste prese di posizione”.

SCORTE – “Con il cambio di governo sono aumentate”
“Per me erano e restano spropositate. Con il nuovo governo la situazione è peggiorata perché a quelle nuove si è aggiunto chi, non avendo più un ruolo, ha chiesto di tenere l’auto e l’autista. In molti casi sono assolutamente indispensabili ma in altri sono niente di più che uno status symbol. È solo tagliando le scorte inutili – chiude il prefetto – che potremo investire più soldi nelle volanti e presidiare più posti”.