RADICALI ROMA

Quando la storia non insegna – da Notizie Radicali

Quando la storia non insegna

di Demetrio Bacaro

Sono andato a dormire l’altra sera con la poco rassicurante voce di Silvio (a prescindere da Berlusconi come titola in modo comico e servile il quotidiano “Libero” un suo speciale sul potente di turno) che ripeteva “mai un’Italia multietnica”.

 

Bene e quindi ci risiamo, di nuovo la protervia, la sicumera, il delirio di onnipotenza fanno dimenticare, nascondere agli occhi della mente dei governanti gli insegnamenti della Storia, pur cos’ prodiga di esempi ed addirittura ridondante degli errori, sempre uguali, commessi da quelle classi governanti incapaci di adeguarsi alle sfide, tenaci nel conservatorismo, ottuse nella difesa delle posizioni di privilegio, nei confronti degli interrogativi che spesso suscitano spostamenti masse umane o anche solo di equilibri geopolitici.

 

E dire che la Storia classica occidentale ci ha fornito numerosi e drammatici esempi. La distruzione dell’Impero Romano, per colpa di una classe senatoriale non solo corrotta, ma soprattutto incapace di fornire risposte di integrazione adeguata all’immenso movimento migratorio delle genti dell’est, con il tardivo e fallace ricorso alle alleanze con i capi tribù (Gheddafi come Flavio Stilicone? Speriamo almeno come Odoacre…). La rovinosa caduta dei regni genaratisi dall’epopea alessandrina, uno su tutti quello dell’epigono tolemaico in terra d’Egitto. La stessa incapacità dei Greci di saper rinunciare al concetto della Polis soggettiva per adeguarsi all’avanzare di potenze militari limitrofe. Ma molto più recentemente le fini  ingloriose del nazifascismo e del comunismo, incapaci di andare al di là della lucida follia della negazione del diritto e del terrore come strumento di controllo del consenso.

 

Il fatto che questi pochi esempi ( ce ne sono molti altri in quasi tutte le parti del mondo) derivino tutti da sistemi totalitari e da regimi non fa che avvalorare la antica e modernissima tesi di Marco Pannella (da me condivisa a pieno), circa la identità di questa nostra “presunta democrazia”  con un regime a tutti gli effetti, minato da una vera pestilenza, che temo purtroppo le denunce radicali non basteranno a sconfiggere. E quindi Berlusconi prodotto finale, ultimo imperatore, di un sistema partitocratico giunto al capolinea, che reagisce con la durezza del disperato alle sfide epocali, che di altre risposte abbisognerebbero, di altre capacità avrebbero necessità.

 

Certo possiamo ancora cullarci qualche anno nell’illusione di un’Italia fatta di italiani, con tutte le risorse solo per noi e con frontiere sigillate, ma la politica dell’indifferenza ed incapacità verso il futuro non fa che prepararci ad un risvegli sempre più drammatico, verso il quale corriamo con la beata inconsapevolezza di chi si consola con gli “scandali di Corte”, si bea delle vittorie nel calcio, di chi ostinatamente si gira per non vedere e non ascoltare le grida degli ultimi, dei diseredati, dei disperati, che fra poco arriveranno in quantità che l’insulsaggine di Maroni (ma davvero questo è un ministro della Repubblica? O solo uno dei miei incubi?) non basterà ad arrestare.

 

Mi domando perché gli Stati Uniti, democrazia vera e dagli anticorpi fortissimi, sia riuscita in diversi decenni a fronteggiare  ondate migratorie (moltissimi gli italiani…) integrandone la maggior parte e mantenendo sempre standard più che accettabili di sicurezza e crescita economica? Possibile che la gerontocrazia italiana capeggiata da un impenitente e volgare dongiovanni di 72 anni, non sappia leggere i molti cartelli di pericolo, che costeggiano questa discesa folle verso la decadenza che abbiamo imboccato, con la spensieratezza degli immortali?

 

Ecco con quali riflessioni sono andato a dormire ieri sera, ma il risvegli non ha scacciato gli incubi, anzi, stiamo scortando altri barconi verso la Libia, incuranti delle vite e delle tragedie umane, ma una sterminata moltitudine di traghetti è già pronta ad avventurarsi ed arriverà il momento in cui questa ondata non sapremo più fermarla ed il risveglio sarà durissimo, anche se l’ultimo imperatore, nel frattempo, avrà raggiunto i suoi avi nell’Olimpo, lasciandoci in eredità una classe dirigente fatta di bondi, quagliarielli, gasparri, maroni, calderoli, brunetti, sacconi, carfagne, brambille, veltroni, franceschini, roccelle, binette, tremonti….sarà la prima prova tangibile dell’arresto evolutivo di specie.

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