RADICALI ROMA

«Quelle mani grondano sangue»: scoppia il caso Diliberto

Un gigantesco, vergognoso spot elettorale. Così il centrosinistra ha liquidato il viaggio a stelle e strisce di Berlusconi. Ma per Diliberto l’incontro con Bush rappresenta qualcosa di più, qualcosa di peggio: “E’ uno schifo. E’ raccapricciante. Sono andati a stringersi mani grondanti di sangue”, tuona il segreetario del Pdci. Che poi, sentito il discorso del premier davanti al Congresso, stigmatizza «la totale subalternità del governo italiano alle politiche degli Usa”, invocando per l’Europa maggiore autonomia e unità politica. Ma quella frase, quell’immagine di mani intrecciate macchiate di rosso, ha già provocato la furibonda reazione della Casa delle Libertà e suscitato imbarazzo anche nel centrosinistra.

 

 

 

  VERGOGNOSO — Romano Prodi preferisce tacere: ”Commentare Diliberto? Meglio di no”, dice lasciando Torino, dove ha partecipato all’inaugurazione dei Giochi olimpici per i disabili. Il sindaco Sergio Chiamparino, che lo accompagua, si limita a poche parole ma taglienti: ”E’ sempre così truce”. E certo il linguaggio usato dal segretario del Pdci non è stato affatto gradito dal leader dell’Unione e il suo silenzio è rivelatore del fastidio per toni e modi che, spiegano i suoi collaboratori, sono lontani anni luce da lui. Intanto, il centrodestra insorge e accusa proprio Prodi.

 

 

 

 «Dica se Diliberto è parte della sua coalizione perche se e così, porta la responsabilità delle sue parole igriominiose», protesta il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi, mentre il portavoce di An Andrea Ronchi chiede conto anche a Fassino e Rutelli: “E’ questa la politica estera dell’Unione? Ancora una volta dimostrano platealmente la totale incoerenza del loro programma». La maggioranza leva un fuoco di fila contro il segretario dei Comunisti italiani, le cui affermazioni vengono definite ”sconcertanti”, “imbarazzanti”, “vergognose sul piano politico ed etico”. Rinfacciandogli l’accusa di aver le mani sporche di sangue: «E’ un noto frequentatore di terroristi libanesi e fondamentalisti, con queste sue frasi conferma che l’urlo ‘Dieci, cento, mille Nassiriya’ durante la manifestazione non apparteneva ad una minoranza isolata», attacca Maurizio Gasparri. ”Politici come lui e Bertinotti hanno stretto la mano a molti dittatori comunisti che violano costantemente i diritti umani», sottolinea Elisabetta Alberti Casellati.

 

 

 

  RISPETTO — Proprio Rifondazione sceglie la linea del silenzio: «Non proferiremo mezza parola sulle sue dichiarazioni», dettano ai piani alti di viale del Policlinico. E pure Armando Cossutta, presidente del Pdci che con Diliberto da tempo non ha piu rapporti idilliaci, è assai avaro di commenti: «L’unica cosa che intendo dire è che quel linguaggio non mi appartiene». Dalla segreteria dei Comunisti italiani ribadiscono invece che Bush è «un uomo di guerra, come dimostra l’accoglienza riservatagli in India», e rispediscono al mittente l’epiteto di «truce». “L’Unione ha sensibilità diverse ma tutte di eguale diguità. Si puo essere d’accordo o meno, ma il nostro giudizio sulla politica estera merita rispetto perché viene da una lettura reale dei fatti – insiste Marco Rizzo -.  Che Bush abbia le mani insanguinate lo testimoniano le decine di migliaia di morti del pantano iracheno».