RADICALI ROMA

RADICALI ROMA IN SCIOPERO DELLA FAME PER LA DIFESA DEL DIRITTO IN CAMPIDOGLIO ED IN LIBIA – COMUNICATO STAMPA

Accolto con tutti gli onori e candidato a ricevere una laure honoris causa in diritto, il dittatore della LIbia, mai eletto, prevarica le attese di 7000 cittadini romani, con il Consiglio Comunale che delibera il rinvio ulteriore della votazione sulla nostra delibera sulla trasparenza.

Come annunciato ieri l’Associazione Radicali Roma comincia uno sciopero della fame atto a favorire la difesa del Diritto, qui a Roma e a sostegno della popolazione libica.

 Di seguito il comunicato stampa odierno dell’Associazione:

“ La Delibera Popolare per l’Istituzione dell’Anagrafe Pubblica degli Eletti è scaduta dal 24 aprile: cosa aspetta il rigoroso Onorevole Pomarici a calendarizzare la fine della discussione in Aula ed il voto? Di cosa hanno paura color che si oppongono alla messa all’Ordine dei lavori d’Aula del provvedimento? Indubbiamente il dopo voto europeo pesa non poco su una maggioranza consiliare inchiodata al 38% dei consensi (come rivendicato dalla marea di cartelloni abusivi di questi giorni) da parte di una città che pare già aver esaurito il feeling con il Sindaco, del resto incapace di imporsi alla sua stessa coalizione; e l’opposizione non solo è frammentata, ma è tutta impegnata in altro, piuttosto che nel governo delle esigenze disattese della città. Leggere gli Ordini del Giorno del Consiglio Comunale della capitale di un grande Paese occidentale fa male al cuore: bagattelle, mozioncine, piccole risoluzioni, mentre le decisioni strutturali che potrebbero essere decisive si rinviano sine die. Si fa carta straccia delle Carte fondamentali della convivenza civica romana e si occupa il potere con la sensazione di poter essere immuni; nel frattempo spariscono le riprese d’Aula ed il Palazzo appare sempre più un corpo estraneo. Noi di Radicali Roma continuiamo a chiedere che le regole vengano rispettate, che di discuta la nostra proposta di Delibera Popolare, cosa che avrebbe dato anche un segnale magari a quel Gheddafi in questi giorni ospite della città. Intanto si respira aria di risveglio intorno alle tematiche dei diritti civili e della legalità e molti, molti giovani testimoniano vicinanza alle nostre lotte, in questi giorni incardinate nello sciopero della fame per il rispetto del diritto, che stiamo conducendo in attesa di un segnale; intanto stiamo valutando le ipotesi di reato che potrebbero configurarsi in questo ostracismo continuato delle istanze collettive”

AL segretario si sono già aggiunti 2 compagni con le seguenti motivazioni:

 Luca Placidi (Presidente):  mi aggrego per le 24 ore di  Giovedì 11 Giugno.

Massimo Masotti:

Aderisco allo sciopero della fame per la giornata di giovedì 11 giugno, come manifestazione del mio disaccordo nei confronti di quelle istituzioni e di
quel sistema italiano e romano che, dettando le priorità, pospone la
calendarizzazione di proposte volte all'estensione dei diritti civili...
rispetto alla celebrazione di onorificenze per un dittatore (seppur
quest'ultimo apparentemente "utile" all'Italia per certi interessi di ordine
pubblico e di sostentamento energetico...).CIAMPINO: ARRIVO DEL LEADER LIBICO MUAMMAR GHEDDAFI