RADICALI ROMA

Radicali Roma saluta i primi circoli del PD di Roma impegnati nella campagna referendaria

 

Dichiarazione di Paolo Izzo, Segretario di Radicali Roma

«C’è una notizia che vogliamo dare: a Roma alcuni circoli del Partito Democratico hanno scelto di impegnarsi nella raccolta firme sulla campagna referendaria. Al contrario di quanto accade a livello nazionale, dove sia Epifani che Renzi guardano con indifferenza alla campagna in corso, alcuni – speriamo i “primi” – circoli del Partito democratico dimostrano il coraggio di contraddizioni positive, come peraltro già avvenuto con l’adesione del Forum immigrazione del loro partito e personale dei deputati Roberto Giachetti e Sandro Gozi.

Hanno infatti aderito e porteranno avanti la raccolta di firme nei loro rispettivi quartieri i circoli del Pd di Portuense (che hanno anche portato i moduli alle sedi municipali di Villa Bonelli e via Portuense), dell’Esquilino e di Primavalle. Ringraziamo inoltre Raffaella Rojatti che si sta impegnando a Rignano Flaminio e Gianluca Santilli, del Pd Roma, responsabile comunicazione della Festa dell’Unità, che oltre ad averci ospitati alla Festa con quattro presentazioni di pubblicazioni “radicali”, ha anche scritto e pubblicizzato il suo sostegno ai nostri referendum.

Il nostro appello come Radicali Roma è ora a tutti gli altri circoli del Partito democratico perché, così come avvenne nel comune impegno referendario del 2005 sulla fecondazione assistita, nei prossimi giorni sarà determinante una spinta dalla base, dal “popolo del Pd”, per convincere i vertici a non perdere una grande occasione di dibattito e discussione su temi alti che un parlamento bloccato da anni da veti partitocratici e consociativi non riesce a dare. Ai “benaltristi”, a quelli per cui “non è ancora – e quindi non è mai – il momento giusto” rispondiamo, come Radicali, che è esploso davvero il giusto momento e per questo proponiamo ai cittadini e a tutte le forze politiche la firma e il coinvolgimento su tutti e dodici i referendum, per far sì che la partecipazione non sia un semplice enunciato, ma un obiettivo concreto e comune».