ABOLIZIONE DEL FINANZIAMENTO AGLI ENTI RELIGIOSI CHE OPERANO NEL TURISMO
I SOTTOSCRITTI CITTADINI ITALIANI RESIDENTI NEL LAZIO RICHIEDONO REFERENDUM POPOLARE ABROGATIVO – AI SENSI DELL’ART. 61 DELLO STATUTO DELLA REGIONE LAZIO E IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 20 GIUGNO 1980, N. 78 – SUL SEGUENTE QUESITO: “VOLETE VOI CHE SIANO ABROGATI L’ART. 3, COMMA 1, LETTERA N), LIMITATAMENTE ALLA PAROLA “RELIGIOSE”; L’ART. 23, COMMA 3, LIMITATAMENTE ALLE PAROLE “DA ENTI RELIGIOSI”; L’ART 39, COMMA 1, LIMITATAMENTE ALLA PAROLA “RELIGIOSE”, DELLA LEGGE REGIONALE 6 AGOSTO 2007, N. 13, “((ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA TURISTICO LAZIALE. MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 6 AGOSTO 1999, N. 14 (ORGANIZZAZIONE DELLE FUNZIONI A LIVELLO REGIONALE E LOCALE PER LA REALIZZAZIONE DEL DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO) E SUCCESSIVE MODIFICHE))”?
Enti religiosi nel turismo? Una risorsa per pochi ma una spesa per tutti. Vogliamo abrogare il finanziamento agli enti religiosi che svolgono attività imprenditoriale nel settore del turismo
I finanziamenti pubblici alla chiesa cattolica sono un altro dei grandi scandali italiani, in cui l’assenza dello stato di diritto e l’assenza di democrazia sono terreno fertile per le scorribande di gente senza scrupoli e dedita al solo proprio interesse. E chi se non la chiesa cattolica è maestra nello sfruttare le condizioni politiche che le stanno intorno per adattarvisi nel miglior modo possibile al fine di perseguire il proprio interesse, che in altro non si identifica, da 2000 anni a questa parte, che nel mantenimento e l’espansione del proprio potere. Incurante delle persone religiose che credono in altro che solo nel potere e nel denaro e che ancora non effettivamente consapevoli la seguono, la chiesa cattolica ha imposto allo stato italiano un sistema di finanziamenti statali che grida vendetta. Si comincia con i finanziamenti alle scuole da essa gestite senza rispetto per la libertà di espressione e di pensiero, all’esenzione del pagamento dell’ICI per la proprietà dei suoi immobili, anche quelli che svolgono attività commerciali! Fra l’altro, si può finire con l’incredibile meccanismo con il quale viene ad essa elargito l’8 per mille, per cui non solo viene distribuita la quota-parte di finanziamento anche di coloro che non barrano la casella apposita della dichiarazione dei redditi ma in base alle percentuali delle scelte effettivamente espresse, ma è tacito l’accordo che lo stato non fa campagne pubblicitarie per incentivare la scelta a suo favore. Perfino durante situazioni critiche come per il terremoto in Abruzzo (l’8 per mille devoluto allo stato deve essere speso, fra l’altro, anche per la protezione civile!) lo stato non dice nulla, non incentiva questa scelta, ed è costretto a raschiare i finanziamenti (il 5 per mille) alle associazioni no-profit.
E bene, se questa è la situazione dei finanziamenti alla chiesa cattolica da parte dello stato italiano, la Regione Lazio cosa fa? Continua, ovviamente, con altri finanziamenti! Un esempio? Il finanziamento agli enti religiosi che svolgono attività imprenditoriale nel turismo. Questo tipo di finanziamenti risultano particolarmente odiosi non solo perché si configurano come un ulteriore e inutile dispendio delle risorse derivanti dalle tasse dei cittadini ma perché gli enti religiosi che si occupano di turismo, percependo questi finanziamenti, svolgono attività di concorrenza sleale con tutto il settore del turismo romano e laziale che, evidentemente, di tali finanziamenti non può usufruire.