Regione Lazio, Massari e Iervolino: “I radicali hanno anticipato problema
e soluzione con la campagna referendaria laziale in corso”
Dichiarazione di Alessandro Massari e di Massimiliano Iervolino entrambi
membri della Direzione di Radicali Italiani e del “Comitato referendario
di liberazione” Ernesto Nathan:
“Ieri, nella regione Lazio, si è svolta l’ennesima puntata della saga
partitocratica. Oggetto del contendere è, questa volta, la riforma della
legge elettorale. Le lamentele nascono dal fatto che non si sarebbe
trovato un accordo in grado di soddisfare tutti i partiti, sia di
centrodestra come di centrosinistra. L’auspicio dei due schieramenti è di
arrivare in Consiglio a votare unitariamente una proposta di legge che,
tra le altre cose, garantisca un tetto di spesa che limiti quelle
elettorali che i candidati affrontano ad ogni competizione con evidenti
risvolti etici. Ebbene, la riforma bipartisan si ottiene aderendo al
referendum abrogativo promosso dal “Comitato referendario di liberazione
–Ernesto Nathan- che con l’associazione Radicali Roma ha promosso questo
referendum (ed altri sette) proprio per ridurre le enorme spese
elettorali. Riforma ben più che bipartisan, perché il referendum sarebbe
votato da tutti i cittadini laziali, non solo dalla settantina di
Consiglieri più o meno ispirati da principi etici.
Il consiglio regionale ha peggiorato il Tatarellum con la legge regionale
13 gennaio 2005, n. 2, aumentando di un terzo le “enormi spese
elettorali”, senza aver posto alcuna “questione etica”, aumento che noi
vogliamo abrogare con il referendum in corso.
Una firma può rendere migliore la nostra regione e liberare risorse
necessarie per altre e più gravi urgenze, soprattutto per la nostra
disastrata sanità ed al nostro stremato ambiente.
Per concludere una considerazione di prospettiva: l’abbattimento delle
spese elettorali si ottiene adottando un sistema elettorale uninominale
maggioritario, l’unico che oltre ad essere in grado di assicurare
maggioranze stabili, opposizioni motivate ed a generare un legame reale e
solido tra cittadino ed eletto, può garantire una diminuzione radicale dei
costi della candidatura, perché la campagna elettorale sarebbe molto meno
costosa, svolgendosi su un bacino elettorale ben inferiore a quello
attualmente vigente.”