RADICALI ROMA

REGIONE/LA DELIBERA PASSATA IN CONSIGLIO

Il Piemonte potenzierà i consultori familiari per ridurre il numero di aborti, «coerentemente con l’applicazione della legge 194». E’ quanto ha approvato ieri il Consiglio regionale dopo le polemiche non ancora placate sulla pillola che interrompe la gravidanza.
Nella sola Torino, dicono le statistiche, le interruzioni di gravidanza sono poco più di 5 mila l’anno, di cui 3727 solo al Sant’Anna. Numeri che ieri in aula hanno riacceso il dibattito sulla sperimentazione in corso a Torino: la Lega Nord chiede, per voce del capogruppo Oreste Rossi, di «interrompere la sperimentazione, perché è umiliante per una società civile eliminare un nascituro attraverso una pillola». Anche il capogruppo dell’Udc, Deodato Scanderebech, dichiara: «Siamo contrari a ogni forma di aborto, perché la vita è un bene comune e come tale va difesa». «In questa sperimentazione – prosegue Scanderebech – non vedo alcun progresso né sul piano civile né tantomeno su quello etico».
«Le statistiche sugli aborti volontari in Piemonte – mette in guardia Enzo Ghigo, Forza Italia – rilevano un preoccupante aumento: si passa dai 10.926 casi del 2003, agli 11.613 del 2004, ai 6.922 nei primi sette mesi del 2005. Una situazione che deve stimolare la Regione a intervenire con concrete misure di prevenzione».
La Margherita, attraverso il consigliere Ezio Rostagno, «attende che la sperimentazione della pillola Ru486 sia completata, per poter fare una valutazione esaustiva dei risultati scientifici». I Ds, che hanno visto fin dall’inizio con favore la sperimentazione al Sant’Anna, sostengono da subito che «è necessario rendere il meno traumatica possibile per la donna l’interruzione di gravidanza, a partire – aggiungono – dal tentativo di evitarla». Per questo, «pensiamo anche che se la sperimentazione avrà esito positivo, occorrerà estendere il più possibile questa tecnica che riduce la sofferenza della donna»