Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino,
e Massimiliano Iervolino, membro della Direzione nazionale di Radicali Italiani
Alla luce dei crisi degli ultimi giorni nel sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani di Roma appare ancora più urgente approvare la proposta di delibera che istituisce l'”Anagrafe pubblica dei Rifiuti”. La delibera, opportunamente calendarizzata dalla presidenza dell’assemblea e dalla conferenza dei capigruppo che si è tenuta oggi, sarà discussa dal consiglio straordinario su Ama e sul ciclo dei rifiuti che si terrà martedì prossimo. La delibera – che ha ottenuto il parere favorevole all’unanimità dalla commissione Ambiente ed ha il sostegno dell’assessora Marino – è volta a garantire la trasparenza sui dati dell’intero ciclo dei rifiuti, negli ultimi anni infatti tali dati sono stati sconosciuti. L’Anagrafe rappresenterà un ottimo strumento di controllo da parte dell’amministrazione e di tutti i cittadini sull’operato del gestore del servizio.
Al contempo per fare luce sui disservizi dei giorni scorsi abbiamo depositato un’interrogazione. Tali disservizi infatti sono stati causati dal fatto che la filiera impiantistica, comprese le discariche del Nord Italia, non lavorano nei giorni festivi, giacché i rifiuti solidi urbani sono stati temporaneamente portati in aree aziendali di trasferenza che in quei giorni hanno raggiunto la capacità massima di capienza. A confermare questa tesi è lo stesso Piano Finanziario tariffa rifiuti 2013, presentato dall’Ama ed approvato da Roma Capitale con delibera n.87 il 2 dicembre 2013. Nel documento ufficiale dell’azienda si legge che gli impianti di trattamento meccanico biologico di proprietà pubblica (Via Salaria e Rocca Cencia) e di proprietà privata (Malagrotta 1 e Malagrotta 2) hanno trattato in totale 420.000 + 420.000 tonnellate in un anno. Ebbene partendo proprio da questi numeri – e considerando che i 4 impianti di trattamento meccanico biologico ubicati a Roma possono lavorare al massimo 3.000 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziato – si evince attraverso una semplice divisione (840.000 t/3.000 t) che i macchinari in questione abbiamo operato in realtà solo 280 giorni su 365. Qualora gli impianti menzionati lavorassero tutti i giorni dell’anno potrebbero trattare all’ incirca 1.095.000 tonnellate di rifiuto indifferenziato ed in tal modo non solo si eviterebbe di trasportare l’immondizia presso i centri di Viterbo ed Albano ma si scongiurerebbe altresì l’accumulo dei rifiuti nei centri di trasferenza sottraendoli alla strada. Perché questo non avviene? C’è proprio bisogno di un commissario che autorizzi il trattamento dei rifiuti fuori la Capitale? Queste domande, tramite un’interrogazione, le abbiamo poste all’assessore Estella Marino, attendiamo fiduciosi delle risposte.