RADICALI ROMA

Riunione con i responsabili delle Associazioni Radicali tenuta a Roma il 5 agosto 2007

Il 5 agosto si è tenuto, nella sede di Via di Torre Argentina 76, l’incontro tra i dirigenti radicali ed i segretari e tesorieri delle associazioni radicali (in alcuni casi, al loro posto hanno partecipato altri responsabili) per discutere delle iniziative in corso sui vari fronti politici e per ragionare sul ruolo delle associazioni. La riunione è iniziata intorno alle ore 11.00 ed è terminata alle 19.00

La riunione in audiovideo

Art. 2 bis dello Statuto di Radicali Italiani – Le associazioni di iscritti

Gli iscritti possono costituire associazioni radicali, anche telematiche.

Per essere riconosciute ufficialmente, le associazioni di iscritti a Radicali italiani devono comunicare per iscritto al Segretario del Movimento: a) con quindici giorni di preavviso, la data ed il luogo previsti per la tenuta dell’Assemblea costituente; *b) l’elenco dei propri componenti, completo dei dati personali e del numero di tessera di ciascuno, con l’indicazione del Segretario e del Tesoriere (che devono essere iscritti a Radicali Italiani); c) il verbale dell’assemblea costituente dell’associazione, attestante la presenza della maggioranza assoluta dei soci; d) le associazioni radicali telematiche devono inoltre indicare il sito e la mailing list di riferimento.

È possibile iscriversi a più associazioni radicali. In tal caso, ai fini del conteggio di cui al comma 4, si deve optare per una sola di esse, senza possibilità di modifica per l’anno in corso, salvo che sopraggiunga lo scioglimento dell’associazione stessa.

Ogni associazione radicale costituita da almeno 25 iscritti a Radicali italiani per l’anno in corso può eleggere tra i propri componenti un rappresentante al Comitato nazionale.

*NORMA TRANSITORIA (approvata dal Comitato Nazionale straordinario di Radicali Italiani il 29 luglio 2007). Per quanto riguarda le associazioni già riconosciute, hanno tempo fino al prossimo Congresso di Radicali Italiani per adeguarsi all’art. 2 bis punto 2b), così come emendato dal Comitato Nazionale straordinario di Radicali Italiani il 29 luglio 2007.

Lo statuto di Radicali Italiani

Tutte le associazioni radicali

Gli interventi

L’intervento di Elisabetta Zamparutti

L’intervento di Rita Bernardini

L’intervento di Sergio Stanzani

L’intervento di Maurizio Turco

L’intervento di Marco Pannella

L’intervento di Marco Pannella nelle conversazioni domenicali del 5 e 12 agosto, sulla forma organizzativa che dovranno avere i radicali ed i nuovi partiti

L’intervento scritto di Maria Serena De Santis, tesoriere dell’Associazione Radicali Bergamo

Lettera inviata dai rappresentanti dell’Associazione Per la Grande Napoli ad iscritti e simpatizzanti

Silvio Viale, segretario dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta

L’idea di fare giornate straordinarie per la campagna iscrizioni può essere utile se si fissano una serie di date e non sia iniziativa episodica, diventando solo un modo per fare uno spot pubblicitario, come è stato fatto negli ultimi mesi per la moratoria, per la laicità a piazza Navona, per il Pd, iniziative che danno visibilità, fanno trovare il posto sui giornali, ma non portano a niente, così come l’iniziativa di D’Elia sui farmaci. Diverso è se ogni deputato pensa a iniziative di quel tipo, ed ognuno porta 20-30 iscritti nelle varie categorie. La strategia che la Zamparutti ha proposto dei 5 iscritti per segretario e tesoriere è un escamotage poco utile: potremmo moltiplicare questo discorso per i membri del comitato nazionale, della direzione, ai deputati, e scatenerebbe una rincorsa al bollino, in cui ognuno dice “questo è mio”, finendo a delle riunioni in cui chi ha fatto 25 iscritti viene applaudito e gli altri no. Se il problema è quello economico allora sarebbe più utile fare una campagna di finanziamento, perchè è probabile che ci siano cittadini che non vogliano iscriversi, perchè non condividono la complessiva azione politica del movimento, ma solo finanziare degli specifici temi.

L’iniziativa delle cellule coscioni, caino, prt, non servono per moltiplicare gli iscritti ma solo a moltiplicare le stesse persone che si iscrivono a più soggetti.

Pierfrancesco Pellegrino, tesoriere del Centro di iniziativa radicale di Perugia

A Perugia si è organizzata la presentazione del libro di Ichino sui fannulloni, con la partecipazione di Capezzone e fu una serata con un buona partecipazione; più avanti si è organizzata la giornata contro le violenze sulle donne con la presenza di Donatella Poretti; organizzazione dell’incontro tra Mina Welby e l’assessore alla sanità di Perugia, in cui si chiedeva una indagine sulla eutanasia clandestina. Ognuna di queste iniziative ha avuto innanzitutto l’obiettivo di avvicinare nuovi simpatizzanti e iscritti sia per l’associazione che per RI ma non sempre è stato semplice: la difficoltà sono innanzitutto le quote alte, la delusione verso la Rnp e la poca importanza che da Roma si da alle alle elezioni amministrative, perchè l’azione politica diviene molto più importante se si hanno eletti nel territorio.

Lorenzo Cenni, tesoriere dell’Associazione Libertà e Trasparenza di Gorizia

Non è solo compito del tesoriere delle associazioni quello di fare iscritti, ma è compito di tutti gli iscritti alle associazione e a Radicali Italiani.

Seppure il prezzo della tessera di 200 euro è giusto, nella campagna iscrizioni c’è difficoltà nello spiegare alle persone un costo così alto, anche alla luce della campagna che si sta avendo sui costi della politica, perchè le persone mediamente informate sulla politica non fanno distinzione tra radicali e gli altri.

Dato che la campagna iscrizione ai soggetti radicali dura 12 mesi, in corrispondenza alle iniziative politiche che si hanno nel corso dell’anno, e costatato che è difficile trovare chi fa la tessera solo per pochi mesi, stabilire la regola che questa duri 12 mesi dal momento in cui viene fatta.

Organizzare da settembre fino al Congresso almeno tre tavoli informativi, non con tutti i temi del momento, ma sulla sola iniziativa dell’anagrafe degli eletti, ad esempio in occasione di eventi locali, in modo da raccogliere le iscrizioni grazie a questo specifico tema che trova oggi l’attenzione di molti cittadini.

Giancarlo Scheggi, tesoriere dell’Associazione Andrea Tamburi di Firenze

La difficoltà di raccogliere contributi e iscrizioni non deriva solamente dal prezzo elevato delle tessere: quando ne
gli anni Novanta i Club Pannella abbassarono i prezzi si raccolsero circa 7.000 iscritti (Rita Bernardini nota che l’importanza di quell’iniziativa fu che si raggiunsero in quel modo nuovi individui e nuovi indirizzari, utili per tutte le campagne iscrizioni degli anni successivi).

Incentrare l’attenzione sull’art. 10 dello Statuto del Partito radicale che permette la federazione di associazioni e gruppi non radicali che perseguono finalità proprie e prevede che l’adesione non comporti l’iscrizione a Radicali Italiani: raccogliere in questo modo nuovi indirizzari che potrebbero successivamente essere utilizzati dai soggetti radicali, anche per le iscrizioni, e che altrimenti non si sarebbero avuti.

Leggere attentamente le iscrizioni degli ultimi 3-4 anni per trovare quegli iscritti costanti nel tempo e coinvolgerli maggiormente nelle nuove iniziative dei soggetti radicali.

Per convincere i cittadini ad effettuare l’iscrizione, a fronte dell’elevato prezzo della tessera, il tesoriere dovrebbe scrivere una pagina in cui siano elencate tutte le iniziative fatte nell’anno precedente ed i relativi costi.

A fronte degli elevati costi, non avere la sede dell’associazione in affitto ma coordinarsi in altri modi e posti, come accade a Firenze, può aiutare ad avere più fondi da spendere in concrete iniziative politiche.

Trovare nuove forme per avere maggiori iscrizioni alle associazioni: a Firenze molte iscrizioni (23, 24 su 102) si sono avute con l’anticipazione della somma da parte dei principali responsabili con la promessa che successivamente gli iscritti avrebbero sanato il prestito (gran parte di loro lo hanno fatto).

Maggiore attenzione sull’iniziativa dell’anagrafe degli eletti perchè con questo strumento si potrà far capire ai cittadini che i politici ed i partiti non sono tutti uguali.

Maurizio Bolognetti, segretario e tesoriere dell’Associazione Radicali Lucani

Compatibilmente con le nostre forze, centrare l’attenzione sull’anagrafe degli eletti: in Lucania le manifestazioni organizzate in tal senso hanno avuto un buon riscontro nei cittadini ma a parte alcune dichirazioni estemporanee tutti i partiti hanno capito l’importanza dell’iniziativa e cercano di evitarla spostando l’attenzione su temi evanescenti come la diminuzione delle retribuzioni.

Sono tre anni che a parte Pannella nessun politico di spicco radicale viene nella regione Basilicata.

Antonio Cerrone, tesoriere dell’Associazione Per la Grande Napoli. All’inizio dell’intervento si sono verificati si sono verificati dei problemi tecnici con le connessioni

Non aspettare di essere tutti assessori, perchè noi siamo quelli contro la casta, e ci possiamo comunque muovere come fossimo assessori senza esserlo.

Come diceva Scheggi riferendosi all’art. 10 dello Statuto del Pr l’iniziativa locale deve essere anche quella di far conoscere le iniziative politiche radicali per far allargare i contatti con le altre organizzazioni sul territorio.

La figura del tesoriere è importantissima perchè nella storia radicale non è stato mai un semplice cassiere, ma è il responsabile dell’organizzazione delle iniziative politiche individuate dal segretario per il raggiungimento della mozione, dell’obiettivo. E’ fondamentale per il segretario avere una sintonia con il tesoriere.

Michele Bortoluzzi, segretario dell’Associazione Radicale Veneta Loris Fortuna

Superare l’idea di eguagliare il numero delle iscrizioni dell’anno precedente: il problema vero è quello di avere decine di migliaia di iscritti. Ad oggi il tema per il salto di qualità è quello dei costi della politica, della burocrazia, della nondemocrazia, e bisogna non farcelo soffiare dal populismo di altri.

Fissare la regola che le cariche statutarie devono essere tutte ricoperte e che deve esserci un numero minimo di iscritti per formare l’associazione, che può essere di 10.

Per non dare l’idea, come si è avuta negli anni passati, che le associazioni siano lasciati a se stesse, queste devo presentare ogni anno al segretario e tesoriere di Radicali Italiani l’elenco delle iniziative intraprese e le relative spese, così che Radicali Italiani possa riconoscere le associazioni anche per l’attività che esse svolgono e non solo sulla fiducia.

Più attenzione e coinvolgimento delle associazioni nel decidere le iniziative politiche di Radicali Italiani.

Decidere che l’attività delle associazioni o sia a livello comunale, provinciale e regionale, e che quindi abbiano i rispettivi nomi (Associazione Veneto, Venezia ecc.), oppure che esse siano associazioni tematiche, e in questo caso con il solo nome tematico (Loris Fortuna, Adelaide Aglietta ecc.). Non permettere che vi siano entrambi nello stesso tempo perchè genera solo confusione.

E’ importante che vi siano iniziative come questa di incontro e confronto tra le associazioni, per non dare l’idea che vi sia indifferenza verso l’attività locale.

Iolanda Casigliani, segretaria dell’associazione radicale Satyagraha

Si è persa la funzione, in questi ultimi anni, del tesoriere, che non deve essere solo un contabile ma un soggetto con responsabilità politiche pari a quelle del segretario.

Ad ottobre l’associazione Satyagraha si mobiliterà sul tema della moratoria: si è pensato ad una fiaccolata sul po ed a manifestazioni culturali ed artistiche che possono essere replicate anche altrove.

Deborah Cianfanelli, Associazione M. Tarantino di La Spezia

Capire da subito, prima del Congresso, eventuali modifiche statutarie che omogenizzino le regole per le associazioni radicali, in modo da evitare di arrivare al Congresso divisi e con litigate represse.

La difficoltà della campagna iscrizione degli ultimi due anni sono dovute anche all’attesa dei cittadini del nuovo soggetto politico della Rosa nel Pugno.

E’ urgente farci riconoscere, rispiegare ai cittadini tutta la nostra storia per non essere riassorbiti nella sfiducia crescente verso la classe politica, anche con degli stand, tipo quelli fatti per il divorzio a piazza Navona il 12 maggio, supportati da appositi convegni.

Giuseppe Simone, militante del Bruno Leoni Club – Bari

La nostra associazione ha un registro delle entrate e delle uscite, quindi possiamo documentare giorno giorno la vita economica dell’associazione.

Avendo poche somme a disposizione occorre organizzare di più, anche a livello locale, l’iniziativa online, come accade in Puglia dove il sito www.pugliaradicale.it è un punto di ritrovo per molti militanti e utile anche per l’acquisizione di nuovi contatti.

Giampiero Muroni, segretario di @zione Radicale di Sassari

Discutere, in attesa del congresso, di una armonizzazione della realtà delle associazioni, a partire dai loro statuti, ma anche negli strumenti: ad esempio nell’iniziativa online dare degli standard dal punto di vista grafico, in modo che tutte le associazioni abbiano una fisionomia univoca.

Le cellule caino e prt rischiano di essere una clonazione delle associazioni già esistenti, con gli stessi iscritti, mentre è importante attrarre chi con i radicali non ha mai avuto a che fare: la formula non dovrebbe essere quindi 3 o 5 vecchi più 3 o 5 nuovi per aprire una cellula ma basterebbe un solo vecchio iscritto e 3 o 5 nuovi, per favorire la loro nascita anche in quelle realtà con pochi cittadini e militanti.

Aldo Signori, tesorerie dell’Associazione M. Tarantino di La Spezia

Non si parla adeguatamente del problema economico delle associazioni, perchè il solo fare le fotocopie e volantinaggio per la raccolta firme di iniziative come quelle di Marco Pannella per il Pd hanno un loro costo: il fatto che tutto questo avviene in ogni modo, fa si che ci sia una deresponsabilizzazione notevole di molte persone.

Francesco Mauro, segretario dell’Associazione Radicale e nonviolenta Diritto & Libertà

Circa la campagna iscrizioni, alla luce del fatto che Taranto sta con difficoltà uscendo da una situazion
e particolarmente difficile, perchè si trova in un disastro finanziario causato dalla mancata trasparenza della pubblica amministrazione, potremmo in un mese pensare di organizzare qualcosa proprio sull’anagrafe degli eletti perchè otterremo abbastanza successo su questa tematica.

D’accordo con l’emendamento approvato all’ultimo Comitato di Radicali Italiani per una regolarizzazione delle associazioni che devono avere i segretari e tesorieri iscritti a RI.

Si potrebbe pensare di riprogettare il sito radicali.it – lo diceva prima Simone – per una omogenizzazione con i siti delle associazioni, come avviene per i meetup di Beppe Grillo o per le cellule coscioni nel sito lucacoscioni.it che hanno un loro apposito spazio e che aiuta coloro che hanno la volontà di impegnarsi ma non hanno il tempo e le capacità da soli per farlo. Il sito internet è un mezzo importantissimo: noi solamente cambiando il nome da www.radicalilecce.it a www.radicalisalento.it siamo riusciti quasi a triplicare gli accessi e contattati da numerose associazioni locali.

Nell’organizzazione dei tavoli per la raccolta firme o iscrizioni è indispensabile avere qualche ora di anticipo la notizia, perchè nei comuni ci sono regolamenti per l’occupazione del suolo pubblico con giorni e orari diversi. Inoltre è utile mettere online non solo i moduli ma anche i volantini ed i manifesti delle iniziative perchè farebbe rispiarmiare molto tempo alle associazioni.

Andrea Furgiuele, segretario dell’Associazione Radicale Ernesto Rossi di Napoli

A Napoli si è dato vita ad una Rete laica, una consulta che mette insieme anche altre organizzazioni sensibili al tema. L’arcigay di Napoli è l’unico che come organizzazione arcigay ha aderito ufficialmente al Partito radicale, e anche con singole iscrizioni, il presidente ad esempio è iscritto a Radicali Italiani.

C’è l’esigenza di una presenza maggiore dei dirigenti radicali a Napoli, a prescindere da Marco Pannella e Rita Bernardini che vengono spesso e hanno molta attenzione al problema locale, anche a partire dal fatto che Napoli è stata una delle poche realtà in cui il dialogo con i socialisti non ha portato ad un’accordo politico.

Sul sito dell’associazione di Napoli è possibile effettuare l’iscrizione all’associazione, che sono state circa i due terzi del totale, in particolare grazie ad iniziative locali, ma che possono essere fatte facilmente proprie da Radicali Italiani perchè sono di carattere nazionale, dalle demolizioni di Bagnoli al tema dei rifuti e dei termovalorizzatori.

Gino Antonietti, Associazione Radicale Ignazio Silone de L’Aquila

A L’Aquila c’è il forte problema della sfiducia dei cittadini dinnanzi alla politica, e anche per le iniziative radicali c’è forte difficolta: tuttavia quando lo scorso anno ci furono le elezioni amministrative, anche con candidati radicali presenti, che più che per la propria elezioni cercavano di farsi conoscere e portare iscritti, tutti avevano già degli impegni e sapevano quale amico, parente o altri votare.

Luigi Cirillo, membro della giunta dell’Associazione Ernesto Rossi di Napoli

A Napoli ci sono due associazioni che lavorano per fatti propri e c’è bisogno di un coordinamento delle iniziative politiche per tutta la regione campana, anche per comuni iniziative locali.

Manlio Mele, tesoriere dell’Associazione Enzo Tortora di Milano

E’ importante individuare dei criteri comuni per tutte le associazioni ma deve essere fatto in maniera molto snella: l’emendamento allo Statuto dell’ultimo comitato che richiede l’iscrizione a RI di segretario e tesoriere è sacrosanto, ma richiedere delle norme troppo restrittive potrebbe essere un disincentivo per la nascita di altre associazioni sul territorio, soprattutto nelle piccole città dove il solo poter esporre la sigla radicale può essere un aiuto all’aggregazione dei cittadini.

A Milano da settembre si potranno fare delle raccolte di fondi per RI con dei tavoli magari per l’iniziativa dell’anagrafe degli eletti, perchè, almeno a Milano, è più facile che per strada le persone lascino dei contributi economici che sottoscrivino la tessera; è poi utile richiedere la firma sui singoli appelli per avere degli indirizzari aggiornati e più ricchi.

Circa l’importanza del web a Milano è tornato molto utile l’aver iscritto il sito dell’Associazione Tortora alle news di google: dal maggio del 2007 si sono avute circa 10.000 pagine visitate al mese, con una media di 375 pagine al giorno.

Tommaso Ciacca, segretario del Centro di Iniziativa Radicale di Perugia

Condivido ciò che ha detto Maurizio Turco nel senso che la struttura associativa è una struttura anticonformistica e asimmetrica: questo ci consente anche dalla città di intraprendere delle iniziative che si rafforzano con quelle che sono messe in campo e continuamente attivate dal Prt, di RI e dell’intera galassia.

Segretari e tesorieri si attivino facendo un documento, omogeneo per tutte le associazioni, con una sintesi del lavoro svolto in questo anno.

D’accordo con la volontà di attivare una campagna verso l’esterno con dei tavoli che non siano solo estemporanei ma con un progetto che deve essere messo in piedi per i prossimi mesi.

Antonio Mosca, segretario dell’Associazione Radicale Per La Grande Napoli

Non si possono tenere distinti, come ha detto qualcuno all’inizio, quelle che sono le battaglie radicali su alcuni obiettivi e quella che è la raccolta iscrizioni per RI: queste due cose sono in simbiosi l’uno con l’altra perchè si possono raccogliere maggiori iscrizioni solo se si tengono informati i cittadini sugli obiettivi che sono molti, la moratoria, il satyagraha, il divorzio breve, il testamento biologico, l’eutanasia, il welfare.

Vivere la candidatura di Pannella al Pd come una occasione per informare i cittadini sulla decennale battaglia radicale su questo tema e con questo ottenere nuovi consensi e iscritti.

E’ opportuno fare dei memorandum che narrino la storia radicale perchè non sempre le giovani generazioni ne sono a conoscenza.

Nel comitato qualcuno ha parlato delle associazioni in termini di territorialità, cioè con coordinamenti comunali, provinciali, ma se si avesse voluto fare si sarebbero dovute assecondare le richieste dello Sdi per la Rosa nel Pugno. Quel tipo di strutturazione non è stata mai condivisa dai Radicali perchè è quella della casta, che ha portato tutto il malessere possibile nella politica italiana. Questo non significa che la politica territoriale non deve interessare, anzi è il contrario, però interessarsi per quelle grandi questioni che possano meritare che dei radicali, con delle proprie liste, si spendano sul territorio e nelle istituzioni: a Napoli si è individuato la questione urbanistica con il rischio Vesuvio, l’emergenza rifiuti e l’emergenza sanità.

Stefano Mossino, tesoriere dell’Associazione Radicale Satyagraha

Sul come fare gli iscritti in primo luogo guardare al proprio interno e capire come mai ci sono dei militanti iscritti alle associazioni ma non a RI e se il problema è economico, come ha ricordato Scheggi, ciascuna associazione può costituire un proprio fondo per aiutare chi si vuole iscrivere a RI; verso l’esterno si possono lanciare iniziative tematiche su target precisi di rifemento, cioè individuare dei potenziali iscritti, dare a loro la risposta radicale al problema concreto che questi soggetti hanno: andare con tavoli informativi davanti alle università proponendo i progetti radicali sulla scuola e l’istruzione, portare i tavoli davanti agli ospedali proponendo le iniziative della coscioni ecc. Proporre l’iniziativa ma chiedere a questi soggetti che se vogliono realmente battersi per questo c’è bisogno dell’iscrizione, sia per dare al partito la necessaria forza economica ma soprattutto per contribuire con un loro apporto di idee e capacità.

Piero Bonano, tesoriere dell’Associazione Radicali Roma

A Roma, dopo aver capito che la proposta di leg
ge per le Unioni Civili non avrebbe avuto alcuno sbocco, si è voluto coinvolgere i cittadini e altre organizzazioni in una proposta di delibera popolare, raccogliendo circa 10.000 fime e allo stesso tempo 2.500 nuovi indirizzari, utili anche per RI.

E’ a fine anno, dopo il congresso, che tutte le associazioni devono fare l’assemblea per le elezioni dei nuovi organi e per il voto della mozione generale, in modo da accogliere e svilluppare ciò che è stata la mozione generale approvata al congresso di RI: ogni associazione saprà poi come tradurla nel proprio contesto di competenza.

Le associazioni devono strutturarsi in modo che tutto ciò che è produzione politica devono essere storicizzati, lasciati come documentazione, sotto qualsiasi forma, alla associazione, e compito del segretario e del tesoriere di turno è quello di conservarlo e svilupparlo (Radicali Roma fa la videoregistrazione di tutte le riunioni settimanali).

Fabrizio Gamberini, segretario dell’Associazione Radicale Giorgiana Masi di Bologna

E’ stata presa una iniziativa al Comune di Bologna per far prendere una risoluzione che dia sostegno alla battaglia per la moratoria sulla pena di morte.

L’elenco degli indirizzari, per quanto la legge sulla privacy consente, dovrebbe essere utilizzato per coinvolgere gli iscritti più fedeli ad essere anche dei militanti attivi.

Insistere e sviluppare l’anagrafe degli eletti anche con il supporto locale delle associazioni.

Claudio De Gasperi, Associazione Radicale di Bolzano

Circa le eventuali modifiche statutarie far si che si mantenga la nostra tradizionale libertà e creatività e non burocratizzare il partito come accade negli altri; garantire che anche il giovane che volesse essere il segretario o tesoriere dell’associazione lo sia anche se non è iscritto a RI: dovrà essere l’associazione successivamente con i propri fondi a farsene carico.

Daniele Carcea, tesoriere dell’Associazione Libera Livorno

A Livorno è circa un anno e mezzo che si sta lavorando sul tema del debito pubblico da un punto di vista non convenzionale: fermo restando le iniziative sulle pensioni, le liberalizzazioni, le lotte agli sprechi, c’è anche il problema della stampa della moneta, perchè c’è una teoria che circola da quasi un decennio e che dice che la Banca d’Italia e la Banca centrale europea comprano i titoli di stato stampando moneta, moneta che dovrebbe essere fatta circolare in modo completamente gratuito, mentre venendo “comprata” dallo stato e quindi dai cittadini si arricchiscono le banche private proprietarie delle banche centrali. Tra tutti i privileggi delle varie caste questa è la più grossa. Non c’è l’ufficialità di questa notizia ma bisogna capire.

Maggiore democrazia interna al partito, ad esempio con maggiore attenzione alle iniziative che possono essere prese online e che permetterebbero il coinvolgimento di tutti: da ultimo l’iniziativa di Marco, seppur presa a titolo personale, è una scelta che coinvolge tutto il partito.

Carlo Loi, presidente dell’Associazione Per una Sardegna radicale

Anche a Cagliari è sentito il problema della casta, in questo caso dei consiglieri regionali, e l’associazione si sta attivando con iniziative locali sul tema.

Chiara Campagnoli, segretaria dell’Associazione Radicale Romolo Murri di Macerata

A Macerata nelle ultime elezioni amministative ci si è presentati con una lista a Civitanova, puntando soprattutto sul tema dei servizi sociali sul modello di welfare to work: tutti si sono dichiarati d’accordo ma poi ci sono stati pochi voti; si era proposto un centro di ascolto per sopperire alla mancanza di attenzione verso tutti gli “invisibili”, come i malati, con l’iniziativa sui malati intrasportabili e con la richiesta di eutanasia di un malato che pochi giorni fa è morto e con iniziative contro l’emarginazione degli omosessuali. Da parte del centro-sinistra si è stati trattati con sufficienza.

A Macerata si è smesso di cercare i vecchi iscritti perchè ultimamente, ognuno con delle proprie scuse, non c’è più in loro la volontà di impegnarsi attivamente, mentre costatiamo maggiore attenzione nei giovani che però non hanno i soldi per iscriversi.

Ci si è impegnati nelle scuole in occassione della battaglia per la moratoria sulla pena di morte per riuscire, soprattutto nei ragazzi, di far passare un modo di essere radicale, di impegno individuale, che va al di fuori dalla logica dei partiti, della appartenenza e quindi della deresponsabilizzazione