RADICALI ROMA

Roma, 700 immobili Comune venduti a 125 mln. Radicali: Chiarire

“Spero che il Comune abbia veramente accolto la mia richiesta e che si possa sapere di chi erano in origine quegli immobili, a chi sono stati venduti e a quale prezzo”. La segretaria dei Radicali italiani, Rita Bernardini, torna a chiedere chiarezza sulla dismissione degli immobili di pregio di proprieta’ del Campidoglio nel centro storico di Roma. La Bernardini aveva sollevato la questione all’indomani dell’inchiesta dell’Espresso sulle case acquistate a prezzi stracciati dai politici. A stretto giro di posta e’ arrivata dal Comune la replica dell’assessore al Patrimonio Claudio Minelli, il quale ha assicurato che “non c’e’ nessun problema a rendere noti gli acquirenti degli alloggi messi in vendita dal Comune, cosi’ come richiesto dai radicali”. Minelli ha anche annunciato che a partire da oggi sarebbe stato dato mandato alla societa’ Risorse per Roma, che ha curato le procedure di vendita, “di fornire ogni informazione a chiunque ne faccia richiesta”. Proprio da Risorse per Roma trapelano i primi dati: a partire dal 2001, in base ai criteri della delibera comunale n.139, su 1.330 unita’ immobiliari, tolte quelle confluite nelle cartolarizzazioni, sarebbero stati messi in vendita circa 700 fra abitazioni e pertinenze (cantine, garage, ecc). Vendite che al 30 giugno 2007 avrebbero portato nelle casse capitoline circa 125 milioni di euro. “Se non arriveranno risposte – dichiara Bernardini – presenteremo un’interrogazione popolare a cui il sindaco avra’ l’obbligo di rispondere. La richiesta che facciamo e’ sapere chi e’ era il titolare originario del contratto di affitto, a che titolo lo aveva ottenuto, e chi ha poi comprato la casa e a che prezzo. Anche perche’ chiunque conosce il mercato di questa citta’ sa che in centro per venti metri quadri si pagano centinaia di migliaia di euro”. Bernardini parla anche per esperienza personale. “Io – racconta – ho appena comprato un monolocale di 27 metri quadri sull’Aurelia Antica a 210 mila euro. Ma si sa, il mercato e’ per i poveracci”. La segretaria dei Radicali non e’ stata l’unica a tornare sulla svendita degli immobili di pregio a Roma e nel Lazio. “In Prati, in via Oslavia, o in via Sabotino, o in piazza Mazzini, zone tra le piu’ rinomate, a pochi metri dalla Rai, appartamenti di pregio sono affittati a famiglie con reddito intorno e oltre i cento mila euro alla miseria di 4-500 euro al mese, compreso il condominio – ha denunciato il capogruppo dei Socialisti riformisti alla Regione Lazio Donato Robilotta -. Alcuni sono stati gia’ venduti e altri stanno per esserlo, sempre alle stesse famiglie con redditi alti da professionisti, a 100-150 mila euro, cioe’ all’80 per cento del loro valore catastale, quando il loro valore di mercato in quella zona e’ intorno a un milione e mezzo di euro. Per questo considero assordante il silenzio con il quale la giunta regionale ha accolto la mia richiesta di bloccare immediatamente la vendita degli appartamenti di pregio e modificare rapidamente la norma che consente non solo cio’ ma anche quella di svendere a famiglie con redditi alti che non hanno diritto all’alloggio popolare. È grave – ha ricordato Robilotta – che non sia stato accolto neanche il grido di allarme del presidente dell’Ater di Roma, l’avvocato Petrucci, che considera raccapricciante il fatto di aver dovuto vendere un appartamento in via Timavo, quartiere Delle Vittorie, a centomila euro, quando vale almeno un milione e quattrocentomila euro”.