RADICALI ROMA

Roma Antiproibizionista e Roma Democratica: un’alleanza glocal per la Capitale

“Stamattina presso gli uffici del Campidoglio abbiamo depositato quattro delibere di iniziativa popolare su cui inizieremo a raccogliere le firme nei prossimi giorni. Diamo così avvio alle campagne Roma Democratica per la trasformazione dei municipi in comuni metropolitani e Roma Antiproibizionista per ribaltare le politiche sulla sicurezza urbana” così in una nota Leone Barilli, segretario di Radicali Roma.

“La crisi della nostra città è dovuta in primis a un assetto di governo inadeguato a governare la complessità di un territorio diffuso e disorganico. Gli enti territoriali più prossimi, come i municipi, non hanno gli strumenti per rispondere con efficacia ed efficienza ai molteplici problemi che investono i territori: tutto ciò genera sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini. La prossima consiliatura dovrà essere di carattere costituente: con la nostra delibera diamo un indirizzo politico concreto sul quale tutte le forze politiche dovranno esprimersi per uscire dalle ambiguità. Roma è ormai diventata la capitale dello spaccio e del traffico degli stupefacenti, assediata dalle cosche criminali che hanno come obiettivo principale la progressiva penetrazione nel tessuto economico e imprenditoriale cittadino. Contrastare la criminalità attraverso la legalizzazione della cannabis, creare un nuovo piano per i servizi alle dipendenze e attivare gli Stati generali della notte per governare il caos movida significa liberare i territori dalla morsa criminale, salvaguardare la salute pubblica e il diritto alla salute e liberare l’economia della notte, volano economico imprescindibile per la ripresa post-Covid. 

Nella campagna per la trasformazione dei municipi i nostri compagni di viaggio sono gli amici di Sogno Comune di Ostia Andrea Bozzi e Stefano Faraoni. Hanno sottoscritto entrambe le campagne Alessandro Capriccioli, consigliere regionale di Più Europa/Radicali, Matteo Manenti di Aurelio in Comune, Paolo Leccese di Volt, Matteo Zocchi di Pop”.