“La relazione semestrale al Parlamento sui beni sequestrati o confiscati alla mafia elaborata dal Ministero della Giustizia evidenzia come la Provincia di Roma sia la prima in Italia per numero di beni confiscati nel biennio 2019-2021. La salvaguardia della salute dell’economia della nostra città è un tema centrale di governo del territorio sul quale la politica fatica a cambiare paradigma. Per questo abbiamo in corso una raccolta firme su delibere di iniziative popolari antiproibizioniste per chiedere che la Capitale si attivi presso il Parlamento per chiedere un cambio delle politiche sulle droghe che si sono rilevate finora fallimentari” così in una nota Leone Barilli, segretario di Radicali Roma.
“Sono ben 4.647 i beni sottoposti a confisca: il 25% del totale dei beni confiscati in Italia, quasi il doppio di quelli confiscati nella città di Palermo e tre volte i beni confiscati nella città di Napoli. Dati allarmanti – continua Barilli – che confermano come il territorio della città di Roma sia attraversato da una sempre maggiore presenza delle cosche mafiose. Come sottolineato dalla relazione della Procura della Repubblica di Roma in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021, l’obiettivo principale delle cosche è ‘la progressiva penetrazione nel tessuto economico e imprenditoriale del territorio’. 60 anni di politiche proibizioniste sulle droghe non hanno ottenuto il risultato di eliminare il traffico illecito degli stupefacenti, al contrario i consumi sono aumentati e le cosche, attraverso strategie di non belligeranza, si stanno mangiando interi pezzi di città e di società. Eppure il tema è completamente assente dal dibattito tra i candidati sindaco e tra le forze politiche che si candidano a governare Roma. Di certo non saranno gli stornelli nelle periferie a scalfire il potere mafioso”.