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roma.corriere.it – Bilancio, da mercoledì sedute a oltranza Pronto maxiemendamento da 430 milioni

Il prefetto concede la proroga di venti giorni. Ancora tensione fra maggioranza e assessore Morgante

ROMA – l maxiemendamento vale 430 milioni, la parte più corposa sarà distribuita tra Atac, Ama e dipartimenti. Seicentomila euro ai Municipi (furiosi, insieme con Sel che punta, anche, a ottenere un altro assessore in giunta nell’operazione rimpasto). E per le aperture alle opposizioni – la richiesta era di rimpinguare le voci dal decoro alla protezione civile – si vedrà: allo stato, l’assessore Daniela Morgante proprio non pare intenzionata ad accogliere modifiche.

La maggioranza, per farle passare, potrebbe tentare la strada del subemendamento da presentare in commissione Bilancio. E se ieri è arrivata la lettera del prefetto – proroga di venti giorni per l’approvazione del Bilancio previsionale 2013 – da oggi l’aula Giulio Cesare sarà impegnata (sedute a oltranza) con la discussione della delibera madre: la manovra finanziaria del Campidoglio, dopo tante polemiche, potrebbe essere approvata nel fine settimana.

Sia chiaro: il clima in Campidoglio è molto diverso da come lo descrive il comunicato ufficiale della maggioranza, che a proposito della riunione di lunedì sera afferma che «i capigruppo e il coordinatore di maggioranza, insieme al presidente, hanno condiviso l’iter per l’approvazione del bilancio, oltre ai contenuti del maxiemendamento. Non ci sono stati dissensi o punti di vista in conflitto. Al contrario, è prevalso uno spirito unitario».

Rimane un dato: l’assessore al Bilancio Daniela Morgante pare determinata a non correggere il testo, visto che per lei è già stato un miracolo, visti i tempi e le cifre, arrivare a chiudere il Bilancio. Nella riunione dell’altra sera, poi, era stato lo stesso sindaco Ignazio Marino, che pure non ama le logiche della manovra d’aula, a chiedere di riflettere sulle proposte dell’opposizione, di valutarle, di capire se siano utili alla città: allo stato, però, la situazione è presto detta, il maxiemendamento non si tocca, «non ci sono soldi, la coperta è corta». Il consigliere Riccardo Magi sorride: «In queste ore mi arrivano messaggi di consiglieri che mi annunciano la loro rinuncia a questo obolo, perché hanno capito in buona fede che questi metodi feudali falsificano il gioco democratico», anche se «a poche ore dalla discussione sulla delibera principale del bilancio di Roma non abbiamo ancora la certezza di essere riusciti, con la nostra denuncia, a interrompere la pratica della manovra d’aula».

E però rimane in atto una battaglia tra i consiglieri della maggioranza e l’assessore Morgante: martedì un gruppo di assessori Pd ha incontrato il capogruppo Francesco D’Ausilio. Perché il maxiemendamento sarà presentato in giunta, probabilmente già oggi: la questione, allora, potrebbe essere affrontata là, sollevata proprio da (alcuni) assessori del partito democratico. Anche perché il Pd sostiene che parte dei 400 milioni del maxiemendamento sarebbe destinato alle sentenze passate in giudicato che vedono sconfitto il Campidoglio: è su questa partita che alcuni consiglieri di maggioranza chiedono una modifica, in modo da arrivare a racimolare la cifra necessaria a soddisfare le richieste dell’opposizione. Più in generale è sulla visione complessiva del Bilancio che si sta consumando lo scontro: dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle «manovre» d’aula, adesso tutti ripetono che si tratta di operazioni da discutere alla luce del sole. Di certo tutto va risolto in fretta perché la diffida del prefetto Giuseppe Pecoraro parla chiaro: «Poiché a tutt’oggi non risultano, agli atti di questo Ufficio, comunicazioni di codesto Ente (il Campidoglio, ndr) relative all’approvazione del bilancio di previsione 2013, si assegna l’ulteriore termine massimo di venti giorni».