Jihad fino alla sconfitta dell’Occidente in risposta alla “denigrazione” del papa”. Al Qaida risponde così, attraverso un comunicato diffuso via internet, alle parole ritenute offensive di papa Benedetto XVI. “Diciamo al servo dei crociati, ti devi aspettare la sconfitta… Diciamo agli infedeli e ai tiranni: dovete aspettarvi la sofferenza. Noi continueremo la nostra jihad. Non ci fermeremo fino a quando la bandiera della unicita’ (del dio islamico, ndr) sventolera’ dovunque nel mondo”, c’è scritto nel comunicato. Anche l’Iran ha chiesto al Pontefice di chiedere scusa. Il Papa ”deve dire che quello che aveva affermato e’ sbagliato”, ha detto il portavoce del governo di Teheran, Gholam Hossein Elham. Percio’, ha aggiunto il portavoce del governo, pur giudicando ”positive” le parole pronunciate ieri dal Pontefice durante l’Angelus, la Repubblica islamica ritiene che Benedetto XVI, ”per chiarire le cose, debba parlare in modo piu’ chiaro e trasparente”. Sulla stessa linea anche il gran Muftì turco, che giovedi’ scorso aveva reagito duramente alle affermazioni del papa Benedetto XVI sull’Islam, chiedendo le sue scuse, ha dichiarato che ieri il papa ”non ha chiesto scusa per le sue parole, ma ha detto di essere stato frainteso a causa delle sue parole”. Il Muftì ha chiesto quindi che il Papa chieda scusa proprio per le sue parole.
Intanto, a Bassora, in Iraq, la folla ha bruciato una effigie del pontefice insieme ad alcune bandiere americane e tedesche. I manifestanti – circa 500 persone che reclamavano le scuse di papa Ratzinger – hanno risposto all’appello di un capo religioso sciita, Mahmoud al-Hassani, riunendosi davanti alla sede del Governatorato.
Misure di sicurezza raddoppiate intorno al Vaticano, sotto sorveglianza anche le maggiori basiliche della Capitale. Sono queste le misure scattate ieri, dopo le minacce arrivate dagli estremisti islamici alla Chiesa cattolica, in seguito alle parole di papa Ratzinger su Maometto e Guerra Santa. Nonostante la pioggia, ieri una grande folla si è messa in fila per assistere, in diretta video, all’Angelus del pontefice da Castel Gandolfo. L’allerta per gli obiettivi sensibili rimane alta, come comunica la Prefettura. La sorveglianza, anche in borghese, è stata rafforzata intorno alle maggiori basiliche della capitale e anche in metropolitana, dove sono attive, in 15 stazioni, delle telecamere “intelligenti”, che rilevano qualsiasi anomalia (bagagli abbandonati, persone che sostano troppo in banchina etc…).
Mercoledì si riunirà il comitato per la sicurezza, presieduto dal prefetto Achille Serra, che discuterà tutte le misure opportune per proteggere gli obiettivi sensibili della capitale, ma anche di un altro grande problema che attanaglia la città: la prostituzione. Alla riunione parteciperà anche il sindaco Walter Veltroni.