RADICALI ROMA

Roma Report – Il M5S vuole l'anagrafe regionale dei rifiuti. Ma ora c'è un solo nome: emergenza.

da Roma Report

Un’anagrafe pubblica dove consultare produzione, raccolta, differenziazione, recupero e smaltimento dei rifiuti nel Lazio. Una banca dati che contenga informazioni dettagliate sugli impianti di incenerimento, gassificazione e sulle discariche. Tutto a disposizione dei cittadini, che potranno così verificare in ogni momento l’intero ciclo dei rifiuti nel Lazio. Punta alla trasparenza e ai controlli diffusi la proposta di legge ‘Anagrafe pubblica dei rifiuti solidi urbani’ dei consiglieri del Movimento 5 stelle alla Regione Lazio. “Perché a mancanza di verifiche – si legge nella relazione del documento – ha fatto sì che il sistema non sia progredito al passo delle direttive europee e della legge nazionale. E i risultati oggi mettono la nostra Regione come fanalino di coda nella classifica della gestione del ciclo dei rifiuti”. L’iniziativa dei consiglieri Porrello, Barillari, Denicolò, Pernarella, Corrado e Perilli si ricollega alla delibera approvata mesi fa dal Campidoglio su iniziativa del consigliere radicale al territorio regionale: sarà così compito dei 378 Comuni laziali provvedere alla pubblicazione di un report trimestrale con la quantità dei rifiuti prodotti, di quanto è stato separato, recuperato e avviato in discarica, dell’ammontare della frazione secca e umida. Non solo. Per quanto riguarda l’impiantistica, la proposta di legge prevede la mappatura delle strutture con relativa pubblicazione in una sezione specifica del sito della Regione Lazio di informazioni circa la collocazione, la proprietà, le autorizzazioni, il numero dei controlli effettuati. Analogo accorgimento per le discariche, con indicazione del numero, dell’ubicazione, della proprietà, della capacità autorizzata e di quella residua. E poi ancora. Pubblicità sulle tariffe degli impianti di trattamento meccanico biologico, compostaggio, selezione del multimateriale, incenerimento o gassificazione, e per il conferimento in discarica. Pubbliche anche le eventuali situazioni debitorie dei Comuni nei confronti delle aziende che si occupano della raccolta e smaltimento. Insomma un ciclo dei rifiuti trasparente e a portata di tutti con un semplice click. Un’idea innovativa, che affonda le radici nella precedente legislatura regionale, quando il radicale Massimo Iervolino lavorò al documento convinto che la mancanza di trasparenza fosse la causa dell’indecifrabilità dell’ciclo dei rifiuti. La legislatura poi cadde e la proposta rimase nei cassetti della Pisana. Adesso l’anagrafe pubblica dei rifiuti torna attuale e pronta per essere discussa nelle commissioni del consiglio regionale. C’è bisogno di trasparenza e di nuove politiche per voltare pagina e allontanare una volta per tutte quell’emergenza rifiuti che a Roma è sempre dietro l’angolo.