Mentre l’approvazione del bilancio previsionale di Roma è ancora in alto mare, e si attende la lettera di proroga del prefetto, suonano ora come una denuncia shock le parole pronunciate da Riccardo Magi.
Sabato scorso, ovvero nell’ultimo giorno utile per il via libera, nel corso di una seduta con la maggioranza, il consigliere radicale ha dichiarato: “A me personalmente è stato chiesto di indicare le destinazioni per una somma di 50 mila euro. Ritengo assolutamente inaccettabile usare le risorse pubbliche in tale modo. A questa cosa mi opporrò strenuamente: giustificarla, com’è accaduto, sostenendo che si è sempre fatto così, non fa parte delle motivazioni espresse in una campagna elettorale basata al contrario su principi di legalità e trasparenza”.
Quanti riportato da Magi, dunque, apre al sospetto che il Comune si stesse muovendo sui passi di una “manovrina” con la quale i consiglieri si dividono delle risorse per arrivare alla chiusura del bilancio.
Rispetto a tale possibilità, Magi ha poi parlato di “un modo di agire partitocratico e feudale”, un’abitudine che “deve finire”.
Dello stesso avviso anche il capogruppo del M5S Marcello De Vito: “Se fosse vero sarebbe indegno e dovrebbero andare a casa”. “Tutto questo mentre si aumentano le tasse, i servizi diminuiscono, e i cittadini romani aspettano ancora delle risposte dai loro rappresentanti”.
Ma dalla maggioranza in Campidoglio si respingono le accuse: “E’ una ricostruzione fantasiosa e non veritiera. Qualsiasi iniziativa adottata è mossa dall’unico interesse di fare il bene della città e risollevare la qualità della vita dei romani” hanno scritto in una nota Francesco D’Ausilio, Gianluca Peciola, Luca Giansanti e Massimo Caprari e Fabrizio Panecaldo.