RADICALI ROMA

Saggio di Regia

Al Duse il saggio di regia di Daniele Muratore

di Lucio De Angelis

Daniele Muratore ha messo in scena al ‘Duse’  della Silvio D’Amico, quale suo saggio di regia, ‘La Trilogia della città di K.- Il grande quaderno’, liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Agota Kristof con la drammaturgia di Vincenzo Manna, una favola nera, che ferisce il senso del pudore e tocca il lato più oscuro della verità.

L’autore afferma che l’unico modo per sopravvivere è sognare, scrivere, inventare: nel mezzo di una grande guerra, in un non specificato paese due bambini alla scoperta della vita in un luogo di morte, un bambino ferito ed un eroe, in un luogo dove tutto si ferma.

Due tragedie, due vite, che lentamente si confondono: diventano una, forse due.

A repliche ultimate ne scrivo per affermare che “La Trilogia della città di K.- Il grande quaderno.” è un testo complesso, ricco di spunti narrativi e tematici, di pretesti teatrali e di suggestioni visive. Credo che come pochi altri lavori degli ultimi decenni, riesca a sondare in profondità, problematiche e confini dell’identità umana.

“La trilogia” é un romanzo che ha costretto l’autore innanzitutto a fare delle scelte, come per assecondare un’esigenza di graduale avvicinamento, sia al libro che ai conflitti esistenziali dei protagonisti.

Kristof ha preferito considerarli come due bambini che scelgono consapevolmente di vivere  in un contesto assolutamente ostile, dominato dalla guerra e dall’avidità, dalla violenza e dalla mancanza, dalla paura e dalla solitudine, un contesto che, privato di ogni connotazione storica, esplode in tutto il suo valore universale.

E proprio il percorso che li porta a questa scelta è il centro del testo.

Lukas e Klaus alla fine, scelgono di essere uomini. Ma a quale prezzo?  A quali condizioni? E soprattutto perché?

La scelta più dolorosa è la separazione. Ma, se si legge tra le righe, questa separazione perde ogni valore negativo e diventa invece la matrice di ogni passo futuro: Lukas e Klaus, si separano per cercarsi, e per cercare, come se condannandosi alla ricerca l’uno dell’altro avessero voluto dare un indirizzo netto, una motivazione alla propria vita, al di là di ogni contingenza e quotidianità.

Come a dire che la cifra dominante della loro esistenza e dell’esistenza di ognuno di noi non può che essere un continuo e costante avvicinamento o allontanamento dell’altra parte di noi stessi, a cui abbiamo per forza rinunciato nel momento in cui abbiamo deciso di vivere.

Nel suo percorso formativo da attore e regista Muratore ha incontrato Luca Ronconi, Enzo Moscato, Peter Clough, G.B.Corsetti, Emma Dante, Liselotte Baur, Bruce Myers, Ugo Chiti, Andreas Wirth, J.S.Sinisterra, Charlotte Munsko, da cantante Raffaella Misiti, Franco Fussi, Emanuele Friello, Fabrizio Angelini, Enrico Arias, Andrea Orlando, M-Pact e la Voicestra, da ballerino di Tap Dance Ann Amendolagine.

Scrive una tesi di ricerca sulla storia del musical.

TRILOGIA DELLA CITTA’ DI K.

IL GRANDE QUADERNO

liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Agota Kristof

drammaturgia di Vincenzo Manna

regia di

Daniele Muratore

saggio di diploma del corso di regia

con

Roberto Salemi – Il padre, La nonna, Il disertore, Il soldato

Cristina Gardumi – La mamma, L’infermiera, Labbro leporino, La donna

Davide Maria Giordano – L.

Lucas Waldem Zanforlini – K.

scene Bruno Buonincontri

costumi Sara Costarelli

disegno luci Camilla Piccioni

musiche Acustimantico

collaborazione all’allestimento Lucia Radicchi

foto Tommaso Le Pera