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Sanità: Nel Lazio c'è una voragine da 10 miliardi

Un “buco” nella Sanità laziale da 10 miliardi di euro. A rivelare il dato ai giornalisti è stato, questa mattina, il presidente della Regione, Piero Marrazzo. Il deficit nei conti era stato calcolato, dalle prime stime, in sei miliardi. Oggi la notizia di un disavanzo aggiuntivo di altri quattro miliardi.

”Il caso Lazio e’ un’emergenza nazionale, per questo ho chiesto a Prodi, al sottosegretario Letta, ai ministri Turco e Padoa Schioppa di stralciare la posizione del Lazio da quella delle altre regioni”, ha detto Marrazzo, che ha inoltre aggiunto che, nel momento in cui riscontrerà “fatti illeciti di carattere penale, amministrativo o contabile, io e gli assessori alla sanita’ e al bilancio Battaglia e Nieri, ed i direttori generali, siamo pronti ad andare nei tribunali”.
E un appello al Governo nazionale a non lasciare da sola la Regione è arrivato, poche ore dopo, dal sindaco Veltroni.
“Il Lazio e le sue collettivita’ non potranno essere lasciati soli dal governo nazionale nell’affrontare un percorso di risanamento finanziario di queste dimensioni circa il debito nei conti della sanita’. Auspichiamo quindi che l’emergenza finanziaria della sanita’ del Lazio diventi una priorita’ condivisa nell’agenda politica di tutte le istituzioni del Paese a partire da quelle nazionali”, ha detto il sindaco.

Un po’ di chiarezza nelle cifre. Dei dieci miliardi di euro, 3 miliardi 964 milioni di euro erano gia’ stati accertati in passato, frutto del disavanzo registrato negli anni 2004 (2 miliardi 084 milioni di euro) e 2005 (1 miliardo 880 milioni di euro). A questi si sono aggiunti i 2 miliardi di euro, che lo Stato avrebbe dovuto versare nelle casse regionali qualora l’amministrazione fosse riuscita a coprire il disavanzo accumulato nel biennio 2004-2005. Denaro che viene inserito nel debito perche’ gia’ impegnato dalla Giunta precedente. Infine e’ emerso un ulteriore debito dallo Stato Patrimoniale del Bilancio Consolidato 2005 pari a 4 miliardi 232 milioni di euro. Tale somma non e’ stata ‘transata’, ossia non e’ stata sottoposta alle transazioni necessarie per il pagamento. In altre parole i fornitori, anziche’ accordarsi con le banche per riscuotere il pagamento, hanno mantenuto in vita i crediti che nel tempo hanno aumentato il proprio valore grazie agli interessi maturati.