RADICALI ROMA

“Se arriva un no ci pensiamo noi a dargli giustizia"

  Marco Cappato segretario dell’Associazione Luca Coscioni, è una prima vittoria?

 

«Aspettiamo la decisione i del giudice. E’ chiaro che il parere della Procura va nella direzione di quello che sosteniamo nel ricorso. Che si tratti di accanimento non può deciderlo il Consiglio Superiore di Sa­nità né un collegio di saggi ma Welby in collaborazione con il suo medico. Visto il caso di cui parliamo e le condizioni in cui si trova Piergiorgio, speriamo che la decisione sia il più rapida possibile perché «l’unica giustizia possibile è quella con tempi certi ed immediati». Il parere infatti difende il diritto di Welby ma rispetta anche l’autonomia del medi­co. «La nostra era una richiesta alle istituzioni, si è aperta la possibilità che ci sia una risposta istituzionale. E’ un fatto positivo ed è merito della pazienza di Piergiorgio Welby che sta sopportan­do da ottanta giorni una tortura in quanto radicale e non violento che cer­ca di portare fino in fondo le proprie battaglie nel rispetto della legalità. Lo ha fatto per conquistare la certezza del diritto per tutte le persone che sono nelle sue condizioni»».

 

 

 

Ma se il verdetto finale fosse negativo?

 

«Venerdì scorso abbiamo accolto la ri­chiesta di Welby di sospendere lo scio­pero della fame proprio in segno di ri­spetto per il giudice e gli operatori del­la giustizia. Ma abbiamo anche sottoli­neato che ci assumevamo la responsa­bilità di disobbedire a un’interpretazio-ne anticostituzionale e disumana delle leggi esistenti, appena lui ce lo vorrà chiedere. Oggi dobbiamo sottolineare che questa disponibilità resta».

 

 

 

Cioè siete pronti a staccare comunque le macchine, anche se la sentenza del tribunale vi desse torto. Lo fareste, e come a questo punto?

 

«Su questo punto può decidere soltan­to lui. E’ chiaro che nessuno ha voglia di violare la legge ed è chiaro che per noi quel che chiede Piergiorgio rispet­ta in pieno la Costituzione e la legge. Se però la decisione dei giudici fosse con­traria, possiamo dire che esiste almeno la volontà di assumersi i rischi del no­stro gesto».

 

 

 

Per rischi si intende un processo?

 

«La giurisprudenza è incerta e con-traddittoria, la Costituzione e la legge no, dunque procederemo comunque».