RADICALI ROMA

Seconda riunione con i responsabili delle associazioni radicali locali, 1 settembre 2007

Gli interventi

Intervento di Rita Bernardini, segretario di Radicali Italiani

Intervento di Elisabetta Zamparutti, tesoriere di Radicali Italiani

Intervento di Sergio Stanzani, presidente di Non c’è pace senza giustizia

Intervento di Marco Pannella, presidente del Senato del Partito radicale

Intervento scritto di Diego Galli, membro della Direzione Nazionale

Intervento di Simone Sapienza, di RadioRadicale.it

Walter Vecellio, membro della Direzione di Radicali Italiani

Nonostante il grande lavoro che si riesce a fare c’è sempre un divorzio tra quello che si fa e che si dovrebbe fare. Senza criticare nessuno in particolare, c’è una inadeguatezza oggettiva rispetto alle legittime ambizioni che abbiamo. Ad esempio l’iniziativa sulla moratoria e della candidatura di Pannella alla segreteria del Pd sono state condotte essenzialmente in modo romanocentrico, mentre molto si poteva fare anche a livello locale. Bolognetti in Basilicata o gli amici dell’Associazione di Cremona dimostrano come, in terre di grandi difficoltà, si può fare molto.

Riscoprire il valore del tavolo come sezione mobile e volante del partito, per discutere e confrontarsi con l’ambiente in cui ci veniamo a vivere e operare.

Non dare per scontato l’importanza dell’iscrizione e del valore della tessera se si vuole essere radicali come sostantivo e non come aggettivo; si potranno fare tante buone iniziative ma non le si fanno come radicali organizzati con altri radicali. Recuperare il valore della tessera e l’impegno che essa comporta.

Capire se gli ostacoli che si hanno sull’iniziativa della moratoria siano solo dovute alla lentezza e agli ostacoli delle burocrazie europee o ci sia anche dietro una intelligenza politica, di corruzione da una parte e di lobbyng dall’altra, da parte di identità che sono evidentemente avversarie alla moratoria.

Aggredire e risolvere il problema dell’informazione. Problema drammatico, molto più grave di quanto noi stessi, che eppure l’abbiamo da tempo inquadrato, possiamo sospettare. Basta vedere come è stata trattata la vicenda del Vesuvio dal tg1, tg2, tg3, tema che oltretutto non vedeva direttamente coinvolti in questo caso i radicali e quindi con una censura nei nostri confronti; oppure come hanno trattato il tema dell’Ici, passato come se il problema dell’esenzione dell’Ici della Chiesa riguardi il finanziamento delle opere di bene che fa il parroco di periferia o la mensa della Caritas. Sembra che neppure i nuovi mezzi d’informazione, come internet, in qualche modo possono garantire margini di libertà, di conoscenza o di informazione che l’ente televisivo, pubblico e privato, non garantisce, sia perchè si deve pensare a quanto accade con google in Cina e sia perchè internet offre una massa di informazioni da cui è difficile distrecarsi.

Pasquale Marino, tesoriere dell’Associazione Bruno Leon club di Bari

L’importanza di avere spesso queste riunioni sta nel fatto che permettono alle associazioni di scambiare le lore esperienze, di fare quelle considerazioni politiche che altrimenti si sarebbero portate solo una volta l’anno nel congresso, e di avere anche maggiore programmazione nella campagna di iscrizioni.

Uno dei problemi più gravi è quello dell’informazione, spesso incompleta e falsata, e il problema che sia come RI, che come associazioni, non si riesce neanche a comunicare delle iniziative in corso.

Importanza dei tavoli, perchè permettono di stare a contatto diretto con le persone, ma bisognerebbe avere il materiale necessario per farlo; quindi anche le associazioni potrebbero autofinanziarsi e stamparsi i volantini (come proponeva Marina De Sanctis nella passata riunione). Utile potrebbe essere un coordinamento dei tesorieri delle varie associazioni per consentire, ad esempio, acquisti di gruppo e portare risparmi notevoli.

L’importanza di internet per lo scambio delle informazioni, anche con nuovi mezzi: ad esempio sostituire le mail con le instant messaging, oppure skype, mezzi che permetterebbero alle singole associazioni, di dialogare in maniera interattiva.

Silvio Viale, segretario dell’Associazione Adelaide Aglietta di Torino

Il problema di queste riunioni è che l’unico ordine del giorno è sempre quello di come fare iscrizioni e delle iniziative politiche da prendere in questa funzione.

Per la campagna iscrizione può essere utile il giorno unico per tutti, coordinando le iniziative, tenendo presente quali sono le forze delle associazioni, spesso composte da pochi iscritti. Azzeccare delle singole iniziative, non porta automaticamente a delle maggiori iscrizioni. Dare diverse direttive perchè quelle attuali si sono dimostrate insufficienti o adeguate per mantenere un ritmo di iscrizioni che porterà ad avere lo stesso numero di iscritti dello scorso anno. Se il Partito radicale prendesse come linea politica ufficiale quella animalista, come Pullia e l’associazione Satyagraha hanno fatto, è chiaro che molti radicali non si riconoscerebbero. Sarà sempre difficile fare degli iscritti se non si prende una chiara linea politica a medio termine.

Inutili sono le cellule Coscioni o Caino a Torino, perchè non aiuterebbero a far raccogliere iscrizioni o contributi.

Il congresso radicale potrebbe essere fatto a Torino, perchè anche se nella grandi città ci sarebbe un maggiore seguito della stampa, lo spostarsi in posti diversi può avere un impatto anche territoriale diverso.

Non c’è una chiara direzione politica della segreteria, non si può solo dire che il referendum elettorale sia promosso dalla partitocrazia, perchè ci sono alcuni radicali, che a Torino, a titolo personale, hanno raccolto le firme.

Non è condivisibile la richiesta di modifica della legge 194 sull’aborto della Coscioni.

Il 23 settembre a Torino, il giorno prima dell’apertura della discussione all’ONU, ci sarà una maratona oratoria per la moratoria; iniziativa che può essere presa anche nelle altre città.

Valeria Manieri, di Welfare to work

L’obiettivo è quello di fare molti iscritti, le idee ci sono, ma non riescono a venir fuori nella loro capacità persuasiva, tanto da far iscrivere le persone a RI. Il problema è che ogni volta ci riuniamo, anche nei comitati, con molte idee senza arrivare poi a concretizzarle. Bisogna individuare entro novembre un paglio di cose da fare e bene. Sembrava che uno dei temi principali di quest’anno, per questa Italia e per RI, oltre alla moratoria, fosse quello delle libertà economiche, del welfare e delle pensioni.

Ritrovare il valore del congresso perchè rende più importante e determinante il gesto dell’iscrizione. Il valore del congresso e dell’iscrizione si può avere se si è in grado di comunicare alle persone che possono partecipare a delle iniziative politiche concrete; far capire che il compito del congresso, e quindi di chi si iscrive, è quello di essere di anticipatore dell’anno politico che verrà.

L’aver individuato uno, due anni prima l’urgenza dell’inizia
tiva politica sui temi economici hanno permesso di essere oggi di dire buone cose sull’attuale dibattito politico.

Utilizzare al meglio le 26 e più proposte di legge di questi giorni, organizzandosi con la radio, i siti, e con le associazioni, che potrebbero presentare sul territorio queste iniziative, anche per dare alle associazioni una maggiore omogeneità di iniziativa politica.

Mario Pagliaro, tesoriere dell’Associazione Radicando di Avellino

Negli ultimi anni gli incontri che si fanno a RI sono la riedizione di vecchie cose; non si decide mai nulla. Oggi c’è la conferma: si doveva parlare delle associazioni e invece si tratta ciò che si dovrà fare nel congresso. L’organizzazione delle associazioni radicali non esiste e quando esiste è per negare le associazioni radicali. Già dai tempi dei club Pannella la dirigenza romana non vuole la realtà locale perchè troppo forte e quando la vuole è perchè dev’essere un semplice portatore di soldi o firme. La conferma c’è stata ad Avellino in quanto dall’Associazione Coscioni non ci è stato comunicato che Agenda Coscioni sarebbe uscito insieme ad un altro giornale della città e che oggi, sempre ad Avellino, c’era la signora Welby a presentarlo.

Non si dica di cercare i malati nel territorio, perchè noi il “malato” lo avevamo trovato ed era Adriano Lombardi il quale è stato sfruttato durante la campagna di raccolta firme dalla dirigenza romana, e poi completamente dimenticato; sfruttato anche il nostro impegno e indebolita la nostra visibilità sul territorio.

Se non fosse per le associazioni RI non avrebbe nessuna visibilità, perchè la sua attività è solo quella di fare comunicati o convegni o interventi sul forum che non legge e segue nessuno.

Abbassare il prezzo dell’iscrizione che rende difficile far avvicinare militanti e sono comunque spesi male dalla dirigenza romana.

Le iniziative locali non sono mai supportate dalla dirigenza, se non con qualche presenza fisica, e la radio non trasmette mai nulla di queste iniziative, se non alle 4 di notte.

Mario Staderini, consigliere della Rnp del Municipio I di Roma

Occorre delineare alcune iniziative di carattere locale che abbiano valenza nazionale: l’anagrafe degli eletti, gli immobili degli enti pubblici, trasproti, disabili, aborto. Attuarle attraverso strumenti di democrazia diretta: interrogazioni e interpellanze di iniziativa popolare, proposte di delibere, accessi agli atti.

Mentre gli altri partiti utilizzano immobili pubblici per avere le loro sezioni ovunque, noi radicali abbiamo nei tavoli per strada le nostre sezioni.

Una campagna d’autunno di tavoli, su cui raccogliere firme per iniziative popolari oltre che dotati di materiale che informi sulle campagne pena di morte, economia e sulla storia del movimento radicale e delle sue battaglie (ad esempo contro i costi della non democrazia). Azioni di vigilanza su informazione televisiva locale.

Clara Comelli, segretario dell’Associazione Radicali per il Friuli Venezia Giulia

L’associazione ha come prima iniziativa quella del matrimonio omosessuale, basandosi sul Manifesto per l’uguaglianza dei diritti; l’attività sarà quella di presentare mozioni nei comuni della regione per istituire il registro delle coppie di fatto. Aprire un discorso interno a RI per capire se la posizione è quella favorevole al matrimonio o alla regolamentazione delle coppie di fatto e che tipo di iniziative si vogliono prendere circa questo tema.

Si sta valutando nell’associazione se presentare una lista radicale o appoggiare alle liste o candidati alle elezioni regionali del 2008. C’è un contatto con i socialisti aderenti alla Costituente socialista.

Anche in questa associazione ci sarà chi seguirà l’iniziativa nonviolenta sulla moratoria e si cercherà di coinvolgere anche le altre forze politiche in questa battaglia.

Gianmarco Ciccarelli, segretario dell’Associazione Radicali Catania

L’associazione ha quest’anno puntato l’attenzione principalmente ai temi della laicità, con tavoli, volantinaggi, la partecipazione al GayPride che anche grazie all’impegno dell’associazione ha avuto un buon successo e non è stato egemonizzato dai fans di Fidel Castro, il presidio tenuto il 12 maggio in concomitanza con la manifestazione del coraggio laico. Iniziative che hanno permesso di uscire sui media locali e avvicinare molti cittadini, anche se è difficile mutare questa simpatia in concrete iscrizioni e militanza attiva.

Da maggio si sta lavorando con il centro di fecondazione assistita Era, anche con l’obiettivo di dar vita a Catania ad un Comitato per i diritti civili, che vede l’adesione di militanti liberali, socialisti e di Sinistra Democratica; si sta organizzando anche un convegno sui temi della vita, della riproduzione, della morte, e si gradirebbe la presenza di Mina Welby, Cappato, Rita.

Condivisibile è l’approcio leggero e non burocratico tra Roma e le associazioni. Le associazioni non devono avere l’escusiva territoriale; mantenere questo modello che permette di distinguere i radicali dagli altri partiti. E’ comunque opportuno un maggiore coordinamento tra le associazioni e Roma, ad esempio per prendere contemporaneamente delle iniziative sulla laicità o la moratoria.

Antonio Cerrone, tesoriere dell’Associazione Per la Grande Napoli

L’associazione sta studiando le norme e cosa è già stato fatto nella regione sul tema delle aree metropolitane, per arrivare a presentare una proposta anche per Napoli; sul tema del Vesuvio, anche con i professori Aldo Loris Rossi, Longo e Forti si sta cercando di arrivare ad una data per un appuntamento su questo tema; i stanno preparando dei gruppi di lavoro sul tema della sanità della Campania in concomitanza del discorso sui costi della politica, dato che la sanità campana assorbe il 60% del bilancio; anche il tema dell’antiproibizionismo è presente.

Circa le 300 iscrizioni mancanti per la soglia di 2.000 tra segretari e tesorieri delle associazioni, membri del comitato, deputati e dirigenti basterebbe che ognuno portasse una iscrizione; a quel punto c’è il tempo e la tranquillità per organizzare, tutti, la raccolta delle 3.200 iscrizioni mancanti per il Prt. Far capire che l’iscrizione ed i soldi i radicali li chiedeno perchè sono al di fuori della casta.

Si stanno contattando, grazie ad un libero farmacista, tutti i liberi farmacisti della Campania (40 hanno già aderito) per organizzare a Sorrento un’incontro sulla proposta di legge di Sergio D’Elia, anche per farne oggetto di richiesta iscrizioni e contributi. Questo si può ripetere nelle altre regioni.

Giusta la proposta di fare una sessione del congresso dedicata alle associazioni.

I tavoli devono essere più visibili e meglio organizzati a seconda dell’obiettivo prefissato.

Marcello Medici, presidente dell’Associazione Radicali Cagliari

Riguardo i tavoli, con l’iniziativa di Welby c’è stata una buona esperienza, con tavoli settimanali, che hanno informato delle iniziative radicali e permesso la raccolti di una buona quantità di contributi, più che le iscrizioni.

E’ stata presentata una proposta di legge regionale sui pacs ma che non è stata ancora discussa; a livello comunale l’iniziativa è ancora più difficile perchè c’è una maggioranza di centro-destra.

Prossimamente a livello comunale si denuncerà che ci sono degli istituti sovvenzionati dalla regione che devono accogliere persone con disagi e handicap e che dovrebbero avere determinati requisiti, ma in realtà il comune che dovrebbe sorvegliare su questi requisiti non si attiva, creando discriminazioni; gli istituti sono gestiti da suore.

C’è attenzione al referendum regionale di ottobre che modificherà lo statuto regionale.

Massimiliano Iervolino, segretario dell’Associazione Radicali Roma

Queste riunioni sono molto utili per affrontare la questione dell’organizzazione delle associazioni; il problema principale non è quello
di capire come raggiungere i 2.000 iscritti ma come far funzionare le associazioni per far si che l’obiettivo dei 200.000 iscritti abbia come nucleo centrale quello delle associazioni.

Far si che il poco tempo utile e le poche energie siano utilizzate al meglio. Più volte con Mario Staderini, i Radicali Roma e altri, si è ribadita l’importanza attuale degli strumenti popolari anche per ovviare al problema dei pochi e vecchi indirizzari, quindi iscritti, che sono gran parte di quelli già contattati in passato e che già conoscono il movimento. Partire da subito in tutte le città con una proposta di delibera popolare sull’anagrafe degli eletti, perchè il problema dei costi della politica è sentito dai cittadini, permetterebbe alle associazioni di raccogliere firme oltre che sul referendum anche per il trattamento dei dati personali; l’Associazione Radicali Roma su 10.000 firme raccolte sull’iniziativa dell’anagrafe delle unioni civili 2.000 di questi possono essere ricontattati. Utilizzare anche gli altri strumenti della democrazia diretta, come le interrogazioni al Sindaco, che permettono alle associazioni di avere una presenza stabile e visibile tra i cittadini.

Capire quante associazioni si sono fatte un’indirizzario della stampa locale, che è un’aspetto fondamentale.

Tenere una persona stabile che lavora per 7-8 ore al giorno per l’associazione è fondamentale.

Segretari e tesorieri delle associazioni dovrebbero avere uno spazio di confronto giornaliero, ad esempio in uno spazio sul forum di radicali.it in cui la password ce l’abbiano solo loro, utile per uno scambio di idee sia a livello organizzativo che politico.

Michele De Lucia, membro della Direzione di Radicali Italiani

E’ fondamentale e utile per il futuro ricordare spesso le fasi, positive e negative, passate negli scorsi anni, che hanno portato alla situazione di quest’anno, per capire meglio quali iniziative prendere anche per superare le difficoltà di oggi.

L’imput delle iniziative politiche nazionali e locali viene storicamente dalla segreteria e della dirigenza nazionale; comunque l’indicazione che dalla dirigenza è stata data è quella di avere l’occhio per capire che li ci sono le iniziative locali che possono assumere rilevanza nazionale e che possono essere replicate nella altre realtà locali simili; questo è stato quello che ha fatto Marco Pannella candidandosi nei consigli comunali.

C’è il problema del rispetto dello statuto su cui si è lavorato in modo razionale e ragionevole con le scadenze che si sono date, e c’è la necessità di capire come nel congresso lo statuto possa essere modificato nell’aspetto delle associazioni. Va proseguito questo investimento in strumenti, condivisione e coinvolgimento, come queste riunioni fanno.

Uno degli effetti del “caso Italia” è quello di rischiare di far perdere, nessuno escluso, la consapevolezza di quella che è la diversità dei radicali e di quelle che sono le regioni di questa diversità. Lo si è percepito e vissuto nel confronto con lo Sdi a livello locale.

Man mano che si comincia ad uscire con i tavoli per le prossime iniziative, si potrebbe riprendere l’iniziativa dei Club Pannella del 1992 quando con dei blocchetti bianchi e verdi con sopra il simbolo della lista Pannella, con 1.000 lire – oggi 1 euro – si poteva divenire soci, non iscritti e quindi senza alcun diritto congressuale, ma utili per rinnovare gli indirizzari e favorire l’autofinanziamento.

Sarebbe utile che i dirigenti e i deputati radicali potessero dedicare dei giorni da destinare alla risposta di inviti per iniziative a livello locale, per assicurare la presenza e la conoscenza dei compagni e del lavoro a livello locale.

Per il prossimo congresso potrebbe essere ripresa l’idea di Pannella che per il fondale del congresso del 2006 aveva proposto il termine “moralizzazione”.

Michele Rana, Associazione Piero Welby

Le associazioni devono essere strumenti attraverso i quali si riesce a raggiungere e a far circolare le idee radicali.

Sostenere la possibilità che qualche radicale vada all’esterno, ed è quello che si tenta di fara anche a Piacenza con i farmacisti.

Essere consapevoli di come utilizzare gli strumenti della comunicazione radicale, che possono essere tavoli o internet.

Riprendere e sostenere l’iniziativa nonviolenta sulla moratoria.

Rocco Berardo, vice segretario dell’Associazione Coscioni

Pagliaro non ha ricevuto nessuna email di invito per la conferenza stampa perchè era stato contattato Valerio Minieri in quanto Agenda Coscioni di questo mese ha uno speciale su Rientro dolce.

La contrapposizione tra centro e periferia si supera pensando di essere centro il punto in cui si sta e facendo divenire periferia il resto. Non aspettare che ci sia qualcuno a dire cosa fare e di temi su cui partire autonomamente c’è l’imbarazzo della scelta: come la proposta di Pannella di attivare, per esempio, le associazioni radicali perchè ritrovino persone che vivendo la loro estrema malattia si vedono privati di tanti diritti. Nessuna associazione potrà andare negli ospedali chi e quanti siano le persone in quelle situazioni, ma al tempo stesso sono tante le indagini giornalistiche già esistenti che possono essere raccolte per denunciare la situazione italiana in tal senso.

Le cellule Coscioni non nascono in concorrenza alle associazioni radicali ma servono soprattutto per coinvolgere altre persone più interessate a quei temi specifici. Ad esempio l’Agenda Coscioni è anche uno strumento – presentando le proposte e le iniziative radicali per le università, la ricerca e le altre cose – con il quale si sta cercando di far attivare le università; anche perchè i dati dimostrano che sono pochi i ragazzi con meno di 25 anni iscritti ai soggetti radicali.

Internet, con i suoi limiti, è uno strumento che deve essere valorizzato anche per RI, come si sta tentando con le cellule coscioni nel sito lucacoscioni.it di far inserire a loro stessi le loro attività in modo autonomo e immediato.

E’ utile la proposta di Diego Galli di un incontro tra le associazioni sotto altro tipo di forma organizzativa.

Bruno Gambardella, segretario dell’Associazione Radicando di Avellino

Fondamentale è per l’associazione – noi lo abbiamo scritto nello statuto – quello di proporre in sede locale quelle che sono le iniziative di RI e del Prt, e poi anche quelle strettamente locali; Mario Pagliaro su questo ha una sensibilità diversa.

Ad Avellino si sta riproponendo quel fenomento che Rita Bernardini citava sulla presenza della camorra nel centro storico di Roma: napoletani che comprano negozi, ristrutturano, chiudono e poi riaprono. Questa della criminialità organizzata e dell’infiltrazione economica della camorra è una battaglia che va portata avanti.

Il tema dell’antiproibizionismo sulla droga è un tema che dobbiamo porre fortemente nell’ambito del centro-sinistra.

Mila Orsi, dell’Associazione Pistoia Radicale*

La situazione a Pistoia è molto difficile, dai 18 iscritti dello scorso anni si è nel 2007 in 6; fuga dovuta anche per la scelta di centro-sinistra, che a Pistoia da 60 anni è al governo della città in modo vergognoso.

Antonio Mosca, segretario dell’Associazione Per la Grande Napoli

In Campania, come in passato, si cercherà di coinvolgere i consigli comunali per ottenere delle delibere di appoggio alla moratoria.

Sentiamo molto la campagna in appoggio ai liberi farmacisti perchè rappresenta una categoria di outsider al pari della altre categorie di outsider che oggi non hanno tutela; inoltre occasione per raccogliere ulteriori adesioni.

Creare un fondo nelle associazioni che per facilitare l’iscrizione anticipi il pagamento dell’iscrizione a RI a chi è in difficoltà economica; oppure conferendo degli oggetti di valore da mettere all’asta su ebay per finanziare RI.

Le associazioni devono muoversi in linea con la mozione congressuale di RI, perch
è è il momento principale in un partito in cui tutti gli scritti vi possono prendere parte e diritto di voto.

Va raccolta l’idea di avere una sessione al prossimo congresso dedicata alle associazioni; congresso che può essere svolto a Napoli.

E’ anche per nostro demerito se non riusciamo a raccogliere oggi, in questa situazione di antipolitica, quello che abbiamo seminato in trent’anni di lotta alle caste.

Manlio Mele, tesoriere dell’Associazione Enzo Tortora di Milano

Riguardo la situazione della sede dell’associazione di Milano la situazione è difficile e da settembre si cercherà di nuovo di ribadire nei confronti delle istituzioni e del Comune l’importanza storica di questa sede.

Il rapporto tra Roma e le associazioni non deve essere piramidale e gararchica come avviene negli altri partiti ma migliorare l’attuale organizzazione in modo che vi sia il passaggio di iniziative e idee nel modo più orizzontale possibile.

Interessante l’iniziativa di Napoli sull’area metropolitana che può divenire utile anche a Milano che si trova nelle stesse condizioni, in cui vi sarebbe bisogno di un area metropolitana molto più vasta rispetto all’attuale provincia di Milano.

Il 9 settembre a Milano c’è l’iniziativa contro il randagismo in Romania, ed il 20 settembre insieme allo Sdi sulla laicità, in particolar modo sul tema dei privileggi fiscali della Chiesa, ma anche eutanasia, pacs, con partecipazione possibilmente anche di dirigenti radicali, una occasione in cui si chiederanno anche le iscrizioni; importante sarebbe utilizzare le proposte di legge “welfare e pensioni” e i temi economici nelle varie realtà cittadine; alla fine di settembre bisognerà iniziare con la proposta dell’anagrafe degli eletti.

Antonio Stango, membro della Direzione di Radicali Italiani

Le associazioni che hanno un buon radicamento nel territorio dovrebbero prendere la proposta di Pannella di cercare quante sono le persone che stanno nelle condizioni di Welby, Nuvoli, e che cosa si può fare insieme con loro e le loro famiglie; un altro tema è quello di portare a livello locale il lavoro di Maurizio Turco sui privileggi di cui gode la Chiesa: ad esempio un inventario sui beni sparsi nel territorio, come ha fatto Mario Staderini su Roma.

Il senso di ciascuna delle iniziative delle associazioni radicali è quella di essere collegato ad un progetto più grande, unico, come quello che fa il Prt nel mondo e che costituisce l’essenza di tutte le cose della galassia radicale.

La moratoria è potenzialmente una enorme vittoria dell’umanità e bisogna essere attenti in questa fase delicatissima, per le inerzie delle burocrazie ed i vari soffocamenti: per questo riprendere la lotta nonviolenta. Una proposta è che ognuno dei partecipanti alla lotta potrebbe dare l’equivalente minimo di quello che è una giornata di nutrizione in termini economici alla campagna di Nessuno tocchi Caino e del Prt. Così come potrebbe farlo chi non se la sente di digiunare ma vuole contribuire alla campagna.