RADICALI ROMA

Servizi pubblici: "stangata" al Campidoglio

Le cose a Roma non vanno poi tanto bene. E’ questo il verdetto dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali del Comune di Roma. Nella relazione annuale presentata questo pomeriggio in Campidoglio sono stati analizzati i risultati dei monitoraggi compiuti su servizi come il trasporto pubblico, sosta a pagamento, igiene urbana, illuminazione pubblica e distribuzione di acqua, luce e gas.

Trasporto pubblico – Cose buone e cose meno buone. Il costo dei biglietti rientra nella media rispetto alle maggiori città italiane e gli autobus sono sufficientemente puliti, ma purtroppo sono più che irregolari. Solo nel 50 per cento dei casi – sostiene l’Agenzia – si può infatti sperare di riuscire a trovare un bus in orario, mentre nell’altro 50 per cento si può assistere a scene ridicole che vedono due autobus della stessa linea in coda alla stessa fermata, e per contrappasso attese interminabili, che arrivano fino a 25-30 minuti, per mezzi che dovrebbero passare ogni 7 minuti. Il tutto senza contare la “discreta” scortesia di alcuni autisti e il drammatico tragitto a cui a volte si è sottoposti tra accelerazioni inutili e frenate impossibili. Tuttavia il giudizio dell’agenzia è stato sostanzialmente positivo. Per quanto riguarda la metro nulla da dire sulla sicurezza, ma si rileva un decremento evidente del comfort dell’attesa e del viaggio, con banchine e vagoni eccessivamente affollati.

Taxi – I taxi romani sono tra i più cari d’Europa, e questo lo sapevamo già, ma possiamo annoverare anche la presenza di alcuni dei tassisti più “furbi” del continente… In quest’ultimo anno sono state proposte numerose innovazioni che tendono al miglioramento degli standard sia quantitativi che qualitativi. In questo senso è sicuramente positivo l’accordo dello scorso autunno sia per quanto concerne l’aumento delle vetture in circolazione che per l’introduzione della tariffa fissa per gli aeroporti. Anche il recentissimo accordo sottoscritto fra Comune e tassisti per la ridefinizione del sistema tariffario contiene importanti innovazioni che aumentano il livello di trasparenza e consentono una maggiore certezza della spesa sostenuta dagli utenti. Nella direzione di una maggiore trasparenza – dice l’Authority – va anche la opportuna rivisitazione della tariffa per i tratti extraurbani che prevede lo scatto della cosiddetta tariffa 2 al di fuori del Grande Raccordo Anulare, con attivazione manuale del conducente.

Sosta a pagamento – Il monitoraggio dell’agenzia si è basato sulla regolarità del titolo di sosta e quella dell’occupazione per le aree riservate ai disabili. Alla fine del 2003 il numero degli utenti in regola era meno della metà (45 per cento), mentre coloro che risultavano evasori totali o parziali raggiungevano il 55 per cento. Alla fine del 2005 deve essere stato fatto un mea culpa generale, che ha portato la percentuale di utenti in regola fino al 70 per cento, per poi attestarsi oggi intorno al 60, con un livello di evasione che riguarda quindi un utente su tre. Andamenti analoghi per quanto riguarda l’irregolarità della sosta riservata ai portatori di invalidità.

Settore elettrico – L’indicatore più adeguato per la misurazione della qualità del servizio è rappresentato dalla durata delle interruzioni, in particolar modo quelle senza preavviso di responsabilità da parte dell’esercente. Nel 2005 si è raggiunto un valore medio di interruzioni pari a 60 minuti per abitante l’anno, a fronte dei soli 27 di Torino, dei 34,5 di Milano e soprattutto di una media nazionale che si attesta intorno ai 37 minuti. secondo l’Agenzia anche il lieve miglioramento registrato nel periodo 1998-2005 appare procedere a ritmi più bassi rispetto a quelli di gestioni che partivano da valori simili, ad esempio l’Enel toscana, abruzzese e ligure. In media in Italia è stato registrato un abbattimento del livello di interruzione del 58 per cento, e in tale contesto l’andamento delle cose a Roma fa registrare una proccupante staticità.

Settore idrico – Qui l’indicatore di misurazione è dato dalle cosiddette “perdite reali”, vale a dire quelle tipologie di guasto che riguardano le dispersioni sulla rete, da imputare esclusivamente allo stato di manutenzione delle infrastrutture idriche. Questa tipologia di perdite aumenta, sulla sola rete storica della Capitale, del 3,4 per cento all’anno, passando dai 116,3 milioni di metri cubi di acqua dispersa nel 2004 ai 120,2 del 2005. In altre parole, le perdite raggiungono il preoccupante valore del 25 per cento di tutta l’acqua immessa in rete.

Distribuzione gas – Notizie buone e cattive. Quelle buone riguardano sicurezza e qualità del servizio, quelle negative lo stato della rete, che pone l’area metropolitana di Roma in posizione peggiore sia rispetto a Italgas Italia che alla media nazionale dei grandi esercenti. Presente anche un peggioramento degli standard di qualità commerciale, in parte riconducibile all’adeguamento dei sistemi informativi di Italgas.

Igiene e decoro urbano – Mentre si attesta su livelli di accetabilità la situazione collegata alla pulizia intorno alle aree dei cassonetti, non è altrettanto positivo il trend riguardante le strade e il loro decoro. Il tutto a causa della controversa valutazione prevista dallo standard contrattuale -avverte l’Authority – che esige che almeno il 90 per cento delle strade presenti una situazione di “sufficiente” pulizia. Roma arriva ad una percentuale compresa tra l’80 e l’85 per cento. Questo tipo di situazione sottolinea la labile differenza tra la percezione di una città “sufficientemente” pulita e viceversa. Per rispettare gli accordi contrattuali è sufficiente che 9 strade su 10 godano di una pulizia decente, non è necessario che siano linde. Inoltre una potrebbe, sempre per contratto, rimanere nel più totale degrado, senza destare l’interesse delle autorità competenti.

Rifiuti – La situazione rifiuti a Roma, non c’era bisogno del rapporto per dirlo, è decisamente negativa. Il “modello” romano – dice l’Agenzia – è basato su una quota di raccolta differenziata ancora inferiore ai limiti di legge e sulla prevalenza dello smaltimento in discarica. L’88 per cento dei rifiuti solidi urbani confluisce in discarica (contro una media nazionale del 57 per cento), mentre la quota che viene inviata a incenerimento è nulla contro percentuali medie del 10% in Italia. Rispetto al campione di 14 grandi città esaminato (dati Apat 2003), per Roma si rileva soprattutto l’elevato costo unitario dello spazzamento (maggiore dell’83 per cento rispetto alla media) mentre anche quelli della raccolta risultano superiori alla media del campione anche se più contenuti (+17 per cento).

Illuminazione pubblica – Viene in mente un solo commento: buio pesto. Con il contratto di servizio per l’illuminazione pubblica appena rinnovato si dilatano infatti i tempi di riparazione delle lampade rispetto alla precedente versione, si riducono in maniera significativa gli importi per le penali e si introduce un meccanismo per il loro calcolo che difficilmente potrà concorrere a sanzionare il singolo disservizio, rendendo così inefficace l’intero sistema sanzionatorio e alzando i costi del servizio. Problemi che nascono quando, come in questo caso, il soggetto gestore è in grado di ottenere l’affidamento diretto in quanto società partecipata dall’ente locale.