RADICALI ROMA

SESSO. PILLOLA GIORNO DOPO +23% IN UN ANNO (IL 55% TRA UNDER 20)

(DIRE) Roma, 9 giu. –  Piu’ 22,7% in un anno. Tanto e’ cresciuto il consumo della pillola del giorno dopo in Italia tra il 2006 e
il 2007: da 220 mila a 270 mila confezioni”. Lo riferisce Giorgio Vittori, presidente della Societa’ italiana di ginecologia e
ostetricia, durante un incontro sul ‘Contrasto all’interruzione volontaria di gravidanza nelle donne a rischio’. Inoltre “il 55%
di queste pillole- spiega la sessuologa Alessandra Graziottin- e’ utilizzato da ragazze tra i 14 e i 20 anni”. Insomma, in Italia
la pillola del giorno dopo “sta diventando il contraccettivo di scelta per le piu’ giovani”.  In Italia, come spiega un report
dell’Osservatorio nazionale sulle abitudini sessuali e le scelte consapevoli, “l’aborto e’ in calo, tranne che per due gruppi di
donne: le minorenni (1.360 richieste al giudice nel 2006, quando nel 1999, anno di minimo storico, erano state 1.214) e le
immigrate, che da sole assorbono il 31,6% del totale nazionale”.    Solo lo 0,3% delle under 19 italiane possiede una buona
educazione sessuale, riferisce ancora l’Osservatorio, il 26,5% non si spinge oltre un sufficiente, mentre il 72,9% e’
decisamente insufficiente. In un panorama nazionale che vede l’Italia agli ultimi posti in Europa per la contraccezione
“soprattutto per la mancata volonta’ di utilizzare metodi contraccettivi (53%) e la mancata conoscenza (38%) o l’errato
utilizzo (9%)”. Senza contare che, spiega ancora l’Osservatorio, “la prima volta e’ senza precauzioni per una
ragazza su tre”. Non e’ un caso, dunque, ricorda Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia e sessuologia
medica del San Raffaele Resnati di Milano, che “la fascia dei giovani tra i 15 e i 24 anni sia la piu’ esposta alla clamidia e
al gonococco”, due agenti virali sessualmente trasmissibili.

“Quello che manca in Italia- lamenta la sessuologa- e’ particolar modo l’educazione sessuale, soprattutto tra i giovani
maschi”. La forma piu’ efficace e’ quella che passa per la famiglia, ma i genitori “dormono”. Difatti, “la maggioranza dei
genitori non parla esplicitamente coi figli di questi problemi, e spesso se lo fa e’ quanto hanno gia’ avuto rapporti”. Solo il 40%
delle madri, spiega infatti, parla di contraccezione con le figlie ventenni. Secondo un’indagine svolta su ragazze sotto i 15
anni e sulle loro madri (www.sceglitu.it), inoltre, a fronte del 38% di ragazze che ha rapporti sessuali, solo il 5% delle madri
ritiene che le loro figlie ne abbia. Secondo Emilio Arisi, coordinatore dell’Osservatorio,
“l’obiettivo e’ ridurre il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza causata da un’errata o mancata contraccezione”. La via
da seguire “e’ quella di lavorare insieme per promuovere un’educazione sessuale consapevole nelle due categorie piu’
vulnerabili”.