RADICALI ROMA

"Sindaco e ministro Turco furbetti delle narcosale"

Un inciucio. Il giorno dopo e a bocce ferme, i partiti del la  sinistra  nella giunta Chiampari­no masticano amaro sull’esito della vicenda narcosale. Se ci mettete il cazziatone che sin­daco e assessore all’Urbanisti­ca, Mario Viano, hanno inflitto agli stessi per le perplessità che hanno sollevato sul gratta­cielo di Renzo Piano, capite be­ne che il vertice di maggioranza che si tiene stasera sarà pi­rotecnico.
 
Ma andiamo con ordine. In cuor loro, i «magnifici tre», Si­nistra democratica, Rifonda­zione e Comunisti italiani, so­no convinti di essere rimasti vittime nella vicenda narcosa­le di un gioco a due fra il sinda­co e il ministro per togliere il primo cittadino da una situa­zione senza sbocco e foriera di ulteriori guai con la componen­te cattolica della maggioranza che, non a caso, oggi grida vit­toria (vedi il sito dell’ultras Gavino Olmeo che titola: «Narco­sale: contrordine compagni!»).
 
Un gioco a due che, stando ai boatos, vedrebbe coinvolto anche il ministro Paolo Ferre­ro il quale non avrebbe gradito la mossa della Turco. Il mini­stro di Rifondazione ieri, solle­citato dai radicali («Ferrero, se ci sei batti un colpo») e per evitare qualsiasi polemica, ha diramato dichiarazioni anodine il punto giusto per allonta­nare ogni spunto polemico: «Vediamo che accade, poi giu­dicheremo».
 
Ma intanto, voi vi chiedere­te: cos’avranno da gioire i vari esponenti cattolici in Sala Ros­sa come l’ex-vicesindaco Calgaro, l’assessore Borgione, il consigliere Lo Russo e la bindiana dell’ultima ora Domeni­ca Genisio (mentre Rattazzi, bindiano della prima ora, è fa­vorevole) di fronte a una pro­posta che dice: avviamo uno studio per vedere se si posso­no organizzare, ovviamente modificando la legge, non le narcosale dove i tossicomani possano iniettarsi la loro dro­ga in sicurezza, ma addirittura arrivare alla somministrazione controllata dell’eroina.
 
Gioiscono perché – e ci ripe­tiamo – il meglio è nemico del be­ne. Vale a dire che un Parlamen­to non in grado di schiodarsi su vicende meno scabrose, come credete che possa avviare una simile riforma di legge?  Se, dun­que, passerà la proposta del sin­daco di modifica­re la contestata mozione di cui è primo firmatario Marco Grimaldi (di Sd e per gli amici ormai «Marcosala»), è praticamente certo che tutto finirà nel dimen­ticatoio. Ma una simile soluzio­ne permette a chi è da sempre favorevole alle narcosale – e il sindaco è tra questi – di dire «Vedete? Noi andiamo oltre: voglia­mo narcosale e somministrazio­ne controllata». Al contrario, la stessa mozione permette ai cat­tolici di evitare l’ennesimo scon­tro di religione con gli amici della sinistra e dire: «Avete visto? L’avevamo detto, la cosa è di competenza del Parlamento».
 
Che fare? Si sono leninianamente chiesti Grimaldi, Monica Cerutti,  Luca Cassano e Dome­nico Gallo. «Prendiamola bassa – si sono ri­sposti -, che ab­biamo già un sac­co di grane e vediamo come but­ta stasera. Le soluzioni, per noi, possono essere due: dove si par­la di narcosale scrivere “injection room” oppure votare per parti separate la mozione, prima  sull’introduzione delle narcosale, poi sulla “somministrazione controllata di eroina”». E il gioco continua.