Stamattina, intervenendo ai microfoni di Radio Radicale, Marco Pannella ha annunciato una lettera aperta a Fassino e D’Alema. «Occorre – ha detto Pannella – che i Ds non si mettano nel tritacarne. D’accordo rispondere agli attacchi, e farlo nel modo più convincente. Ma invece di rispondere anche riempiendo il vuoto di politica con un pieno di politica, i Ds, nel loro dibattito, rischiano di andare a cadere in un meccanismo che temo molto: proprio Il Corriere della Sera a questo punto può divenire l’autore quanto involontario della sconfitta della opposizione e della conferma di Berlusconi».
Secono il leader radicale, «problemi del vissuto della gente, i problemi sociali, non sono tali da potere riconoscersi (altrimenti che con un senso di schifo, di allontanamento, di rassegnazione eccetera) in una politica che viene totalmente riempita e dominata dagli scandali di bancopoli, che riguarda il vissuto della gente solo come lezzo di una politica che produce poi tutti gli inconvenienti». Marco Pannella ha ricordato l’appello di alcuni dirigenti Ds – tra i quali Turci, Mussi e Salvi – rivolto a Fassino a D’Alema: «Si chiede alla Direzione dei Ds di mettere al centro una svolta – così è scritto – nei rapporti con la Rosa Nel Pugno, con la politica laica socialista liberale e radicale, che oggi la Rosa nel pugno rappresenta e candida a sostenere con una alternanza e una alternativa. Invece di discutere che dall’Unione Rutelli propone il peggioramento della legge 40, invece di discutere che dall’Unione oggi apparirà che i principali responsabili della non riforma della giustizia con lo strumento dell’amnistia e dell’indulto sono innanzitutto le posizioni oligarchiche tradizionali di Violante, di Finocchiaro, che si coniugano con le posizioni della Lega, di An, di una parte della Margherita, invece che parlare della crisi sociale enorme, del problema di una alternanza che sia anche in qualche misura per la gente una speranza di alternativa di vita, si parla d’altro».