RADICALI ROMA

Spinello, carcere più difficile Raddoppiata la dose minima

Raddoppia il quantitati­vo di cannabis che il consumatore di spinelli potrà tenere in tasca senza ri­schiare di finire in galera. Con un de­creto ministeriale, Livia Turco ha in­nalzato, come aveva promesso, il limi­te del principio attivo da 500 a 1.000 milligrammi. Oltre questa quantità il possesso del più diffuso stupefacen­te è punibile con sanzioni penali che arrivano fino all’arresto. Il provvedi­mento, concertato col ministro della Solidarietà sociale Ferrero, è contro­firmato dal Guardasigilli Clemente Mastella. L’iniziativa ha sollevato le proteste del centrodestra che ha ri­sposto in modo compatto, con reazio­ni anche sdegnate, a pochi giorni dal­la legge che ha aperto ai farmaci anti­dolore con cannabinoidi.

 

 

 

PRIMO PASSO — «Ho ritenuto impor­tante intervenire per far sì che miglia­ia di giovani non debbano varcare le soglie del carcere o essere vittime di un procedimento penale per aver fu­mato uno spinello come purtroppo sta avvenendo ora con la legge del centrodestra», insiste la Turco. La correzione amministrativa delle ta­belle sui massimi quantitativi di so­stanze stupefacenti per consumo per­sonale è il primo passo di un percor­so verso la riforma della legge Fi­ni-Giovanardi sulla droga. «E’ nostro obiettivo modificarla — aggiunge la titolare del dicastero della Salute — come è indicato nel programma di go­verno. Non si intende liberalizzare l’uso della cannabis ma molto più responsabilmente far rientrare tali comportamenti nocivi tra gli atti da prevenire e non da reprimere con pe­ne pesanti». La dose personale è sta­ta dunque raddoppiata rispetto ai precedenti valori stabiliti ad aprile quando alla Salute c’era ad interim Silvio Berlusconi. Il nuovo valore mi­nimo non è stato definito da una com­missione di esperti ma è frutto di una semplice operazione matematica. Non è stato fatto altro che moltiplicare per 40 la dose media singola di 25 milligrammi. Il precedente limite de­rivava invece da una moltiplicazione per 20.

 

 

 

Per dose media singola si intende «la quantità di principio attivo per singola assunzione idonea a produr­re in un soggetto tollerante e dipen­dente un effetto stupefacente e psico­tropo». Si calcola che 1.000 milligram­mi di principio attivo della cannabis possano equivalere a 20-30 spinelli. La Turco però precisa che indicarne il numero «non ha senso, non sono unità di misura. Le tabelle si riferisco­no al principio attivo».

 

 

 

CRITICHE — Pesanti attacchi dal cen­trodestra. Il raddoppio è «diseducati­vo ed un azzardo senza base scientifi­ca per i giovani. Noi pensavamo che la soglia prevista fosse molto genero­sa», critica Carlo Giovanardi, Udc, co­autore di quella legge in via di revisio­ne. Secondo Maurizio Gasparri, An, «il governo vuol far dimenticare tasse e ticket. Si permette di far circolare più droga per avvelenarsi o far dimen­ticare le politiche fiscali e sanitarie. Vergogna».

 

 

 

«Un regalo agli spacciatori», lo defi­nisce il senatore della Lega Massimo Poliedri. E Nino Di Virgilio, FI: «È un ulteriore schiaffo a giovani e famiglie. Una decisione demagogica che apre la strada a una tolleranza pericolo­sa». Il centrosinistra ribatte. Per Pao­lo Ferrero è un provvedimento «mo­derato e di riequilibrio». Rita Bernar­dini, segretaria dei Radicali: «Atto re­sponsabile. Ora bisogna andare avan­ti. Le droghe non sono ugualmente pericolose e l’eroina non è equiparabi­le alla cannabis». D’accordo Donatel­la Poretti, Rosa nel Pugno e Paolo Cento dei Verdi.

 

 

 

Disapprovano le comunità terapeutiche. «Non si andrà in carcere se tro­vati con 40 spinelli in tasca. Mi sem­bra una manovra politico ideologica che non fa che peggiorare la situazio­ne», calcola severo Andrea Muccioli, leader di San Patrignano. Don Anto­nio Mazzi, fondatore di Exodus, è al­trettanto negativo: «Mi ero illuso che le cose potessero andare diversamen­te. Invece va male, molto male».