Steven Sanchez ha 47 anni, è scapolo, fa il consulente finanziario. Da bambino, fu una delle 508 vittime dei preti pedofili di Los Angeles. Come le altre, riceverà 1 milione e 300 mila dollari di risarcimento danni dall’arcidiocesi. Gli hanno chiesto a che cosa gli serviranno i soldi: «Niente — ha risposto —nessun assegno ti può restituire l’innocenza dell’infanzia».
Mary Ferrell è più anziana, ha 59 anni, è madre e nonna, fu abusata sessualmente dal parroco quando ne aveva 9. «Ho atteso mezzo secolo perché venisse fatta giustizia», ha dichiarato. «Ho vissuto una vita di tormenti, alcool, droga, e a questo la Chiesa non può porre riparo».
Mary Grant ebbe esperienze analoghe, ma esprime un giudizio diverso sull’accordo con l’arcidiocesi: «È una liberazione amara dalla prigione del passato: ci consente di curare le turbe psichiche di chi ancora ne soffre».
Sono testimonianze che illustrano le tragedie personali di uno scandalo orribile, esploso nel 2000, su cui si incominciò a fare luce solo due anni dopo, alla formazione di una Commissione della Conferenza episcopale. Il caso di Los Angeles è il più clamoroso, l’arcidiocesi aveva già pagato 114 milioni di dollari ad altre vittime: sommati ai 660 milioni
concordati l’altro ieri fanno 774 milioni, un triste primato. Ma il caso è uno dei tanti delle diocesi americane, dove in 50 anni centinaia di sacerdoti si sono macchiati di colpe infami nei confronti di migliaia di innocenti. La diocesi di Boston ha risarcito 157 milioni di dollari alle vittime, quella di Portland 129 milioni, quella della contea di Orange in California 100 milioni e quella di Covington nel Kentucky 85 milioni. Nei calcoli del New York Times sono complessivamente oltre 1 miliardo e mezzo di dollari, una cifra enorme, ma destinata ad aumentare: il Vaticano, precisa il giornale, non contribuisce ad alcun risarcimento.
È uno dei capitoli più neri della storia della Chiesa cattolica. A Los Angeles, la svolta avviene nel 2003, quando il Parlamento della California approva una legge che permette ai violentati il ricorso in tribunale sebbene il reato sia prescritto. Dall’altro lato dell’America, Boston è in fiamme: un prete pedofilo condannato all’ergastolo sarà ucciso in carcere da un detenuto; il cardinale Bernard Law, un amico di Papa Giovanni Paolo II, si dovrà dimettere per
non avere denunciato né punito i sacerdoti colpevoli, ma averli soltanto spostati da una parrocchia all’altra. In California, si fanno avanti le prime vittime.
Come Law, il cardinale Roger Mahony è costretto al mea culpa, ma si rifiuta di aprire i dossier. Svolge un’inchiesta interna e caccia 17 preti. Al pubblico non basta.
Racconta il Los Angeles Times che emergono retroscena inquietanti. Il più grave riguarda un Sacerdote, Michael Baker, che anni prima ha ammesso di avere molestato alcuni bambini. Il cardinale lo ha trasferito nel Nuovo Messico, dove il sacerdote ha commesso altri 23 reati. Anne Burke, un ex membro della Commissione istituita dai vescovi, vi vede un momento decisivo. Mahony, riferisce, ha appena saputo di un fatto analogo, antecedente al suo arrivo a Los Angeles nell’85: per ben due decenni, un altro prete, Clinton Hagenbach, aveva impunemente compiuto abusi. L’atteggiamento del cardinale cambia, e l’arcidiocesi non fa più sconti ai preti pedofili. Quando la Procura di Los Angeles elenca 221 nomi di sacerdoti che hanno violentato 570 ragazzi e ragazze, gli avvocati incominciano a dibattere se evitare i processi non sia nell’interesse di tutti.
Qualche anno fa, la Chiesa cattolica americana ha fatto un penoso esame di coscienza. Ha interrogato le sue 202 diocesi ricevendo risposta da 195. Ne ha tratto il seguente quadro. Dal 1950 al 2002 inclusi, circa 4 mila religiosi, il 4% del totale, vennero accusati di molestie sessuali, in genere a danno dei bambini. Il 75% delle accuse fu presentato dal 1960 al 1984, dopo diminuirono nettamente. Ne furono oggetto i preti più anziani, ordinati prima del 1979, il 68% dei casi: di quelli ordinati più tardi venne accusato l’ll%. Stando al rapporto, la quasi totalità delle diocesi ne restò colpita, il 95%, e oltre la metà delle comunità religiose, il 60%. Dei sacerdoti denunciati, il 29% fu sospeso, il 29% punito con altri provvedimenti, uno su dieci scagionato.
A quante ammontarono le vittime vere o presunte? Il rapporto parlò di 10.667 persone tra minori e adulti, ma la cifra venne ritenuta bassa. Da allora, le polemiche non si sono assopite, anzi si sono estese alle altre chiese americane, dove ebbero luogo drammi assai simili, sembra peraltro su scala minore. E hanno finito per investire la società americana, dove la lotta contro la pedofilia si sta facendo spietata.