RADICALI ROMA

"Stop allo scandalo strisce blu"

L’associazione per la tutela dei consumatori Codacons diffida il Comune di Roma. Motivo del contendere: “lo scandalo delle strisce blu e delle riscossioni illegittime”. Nell’istanza si chiede al Campidoglio di ”ridimensionare l’area di parcheggio a pagamento e restituire ai cittadini i soldi pagati per le multe”. Ma dal Comune arriva una risposta poco incoraggiante: “Per quanto riguarda la sosta tariffata – si legge in una nota stampa – siamo in regola con prescrizioni del Codice della strada.

LA DIFFIDA – L’istanza riguarda il quartiere Ostiense. Il Codacons non contesta l’istituzione delle strisce blu, ma la mancanza di aree di parcheggio gratuite nelle vicinanze di quelle a pagamento ”in un quartiere – recita il documento stilato dall’associazione – che è periferico e dopo un sopralluogo si e’appurato che le strisce blu sono state istituite persino su vie secondarie, prive di negozi e che avrebbero potuto essere spazi fondamentali per decongestionare il parcheggio di via Ostiense”.

LE RICHIESTE – Attraverso una ‘class action all’italiana’, che coinvolge i cittadini del quartiere, il Codacons chiede di poter visionare le delibere che hanno istituito le strisce blu nell’area.
”Non contestiamo le strisce blu – ha detto il presidente del Codacons romano, Carlo Rienzi – ma il loro abuso”.
Rienzi presenta inoltre un esposto alle Procure di 10 città contro le società degli esattori delle multe. L’associazione chiede di disporre una consulenza tecnica per accertare ”se i dati trasmessi dagli enti creditori agli enti esattori, vengano verificati prima di essere trasmessi”. Questo per scongiurare che ai cittadini arrivino ‘cartelle pazze’ cioè ”errate – si legge nell’esposto nei contenimenti o nella forma e pertanto ineseguibili”.

LA PROTESTA – Alcuni rappresentanti del Codacons hanno lasciato sui parabrezza delle auto di viale Mazzini un volantino nel quale si invitano gli automobilisti a non pagare il parcheggio perché nella zona mancano aree gratuite.

LA REPLICA – “Fin dalla data della prima istituzione delle strisce blu nella nostra città – è scritto nel comunicato trasmesso dal Campidoglio- la Giunta comunale ha provveduto alla definizione delle aree di rilevanza urbanistica per le quali l’art. 7 del Codice della Strada non contempla il vincolo di mantenere aree prive di tariffazione in corrispondenza di quelle a pagamento”. Il Comune ha sottolineato che “in generale comunque tutte le aree tariffate presenti in città ricadono all’interno dei perimetri individuati dalla Giunta come zone di rilevanza urbanistica e quindi non sono soggette al suddetto vincolo”.

IL PRECEDENTE – La sentenza della Suprema Corte di Cassazione, “richiamata da varie fonti in queste ore, fa riferimento infatti a una sanzione elevata nel Comune di Quartu Sant’Elena (in provincia di Cagliari) che secondo i giudici, in assenza di uno specifico atto di Giunta sulle zone di rilevanza urbanistica, aveva tariffato un area della città senza osservare la prescrizione espressa nell Art. 7 del Codice della Strada”. Un caso “diverso dalla situazione romana”.