RADICALI ROMA

Strisce blu, Alemanno annuncia "In centro tornano mercoledì".

«Non abbiamo mai pensato di cancellare per sempre le strisce blu dalla capitale», dichiarano il sindaco Gianni Alemanno e l´assessore alla Mobilità Sergio Marchi. Che invece annunciano per mercoledì prossimo il ripristino di una prima fetta di sosta a pagamento, quella del centro storico.

Per il resto della città bisognerà aspettare. Sindaco e assessore intendono infatti mettere al lavoro una commissione che dovrà ridefinire le zone cosiddette di rilevanza urbanistica, quelle dove il codice della strada permette di istituire solo strisce blu senza un adeguato numero di strisce bianche per il parcheggio gratuito. Il gruppo di lavoro sarà composta da tecnici del VII dipartimento, rappresentanti degli ordini professionali, presidenti dei municipi, comitati dei cittadini e consumatori. Un lavoro che comporterà anche una diversificazione delle tariffe, «perché non si può accettare – dice l´assessore Marchi – che chi parcheggia lontano dal centro debba pagare quanto chi lascia la macchina in centro». Dunque ci sarà una riduzione della tariffa oraria per le strisce blu più decentrate, ma non un aumento per la sosta in centro.

Inondati dalle polemiche, Alemanno e Marchi tornano a sottolineare che il blocco delle strisce blu in tutta la città era «un atto dovuto», per evitare ricorsi dei cittadini. «Certo – ammette Marchi – un´altra soluzione poteva essere quella di fare ricorso al Consiglio di Stato, ma abbiamo valutato che avremmo fatto prima ad emettere una nuova delibera». Anche perché ad Alemanno e Marchi, un tempo all´opposizione, l´organizzazione della sosta tariffata a Roma non è mai piaciuta. Lo ribadiscono ancora. «È il ruolo della Sta, successivamente accorpata in Atac – scrivono in una nota congiunta – ad essere contestato dalla sentenza del Tar, in quanto una società che riscuote i proventi dei pagamenti e delle multe relative alle strisce blu non ha la terzietà necessaria per decidere la delimitazione dei parcheggi a pagamento. Da questo evidente conflitto di interessi è derivato, negli anni passati, il carattere eccessivo e vessatorio dell´indiscriminata estensione delle strisce blu, che si sono via via trasformate da mezzo per regolare la sosta privata in strumento per fare cassa». Conclusioni: «La nostra ordinanza non è né un atto arbitrario né può costituire un danno erariale, perché discende da una sentenza del Tar che metteva qualsiasi cittadino in condizione di impugnare le multe e i pagamenti per le strisce blu di tutta Roma». <!– OAS AD ‘Middle’ – gestione 180×150 square inside –>

Chiarisce ancora Marchi: «La sentenza del Tar ha annullato due atti: la determinazione dirigenziale che istituiva le strisce blu all´Ostiense e la delibera 104 del 2004. Questa delibera non solo elencava le zone di rilevanza urbanistica, ma annullava e assorbiva tutte le precedenti delibere in materia, dunque inficiava la stessa esistenza delle strisce blu».

Rimane il problema aperto dei mancati introiti. Con i 93 mila posti auto delimitati dalle strisce blu all´Atac entrano ogni anno 26 milioni di euro. Al Comune 23. «Ne parleremo con l´assessore al Bilancio – dice Marchi – D´altra parte non possiamo fare provvedimenti estemporanei, dobbiamo essere sicuri che il provvedimento regga e che i cittadini siano soddisfatti».

«La sosta e il sistema di regole esistente – dichiara intanto il presidente della Provincia Nicola Zingaretti – ha garantito una vivibilità migliore della città, risorse e investimenti per il servizio pubblico. Se dovesse scomparire mi auguro che ci sia in egual modo una alternativa che garantisca la qualità della vita e le risorse per il trasporto pubblico. Altrimenti immagino che sarebbe un guaio».