Dichiarazione di Riccardo Magi, Consigliere Comunale e Presidente di Radicali italiani, e Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma.
Sul lungomare di Ostia ci sono già 67 varchi: sono gli accessi agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate che, per definizione e per legge, dovrebbero essere tutti accessi pubblici alla spiaggia. La soluzione per restituire ai cittadini il mare di Roma, quindi, non è aprire nuovi varchi, bensì far rispettare la legge che a Ostia, a differenza delle altre località costiere italiane, non vale.
L’apertura di nuovi varchi pubblici, che di per sè può sembrare cosa positiva, rischia perciò di diventare un compromesso al ribasso che consentirà a molti concessionari di proseguire indisturbati nei loro comportamenti illegali: una sorta di sanatoria di fatto per tutti gli abusi, molti dei quali letteralmente eclatanti, che hanno colpito in questi anni il lungomare di Roma rendendolo un luogo triste e respingente.
Chiediamo al Sindaco Marino, che a breve come ogni anno emanerà l’ordinanza di apertura della stagione balneare, di ribadire in modo esplicito l’obbligo per i concessionari di garantire il libero accesso e transito verso la spiaggia, anche ai fini della balneazione, 12 mesi l’anno e 24 ore al giorno, a prescindere dagli orari di apertura dei servizi, come del resto prevede la legge.
Parallelamente è necessaria la verifica del rispetto di tutte le concessioni, con il controllo puntuale delle relative planimetrie che abbiamo consegnato all’Assessore Sabella subito dopo il suo insediamento, e la conseguente revoca per i concessionari che si siano resi responsabili di abusi.
Così, con pochi atti amministrativi che riaffermino semplicemente la legalità, sul lungomare di Ostia compariranno come per magia moltissimi nuovi varchi.