RADICALI ROMA

Sulla gestione del debito Alemanno ha negato informazione e trasparenza ai cittadini

 

E’ davvero emblematico il fatto che il sindaco Alemanno perda il controllo quando si tocca il tasto della gestione dell’enorme debito cittadino. Alemanno denuncia di essere vittima della cattiva informazione fatta dai giornalisti ma chi in questi anni non ha informato o ha disinformato i cittadini romani è stato proprio il sindaco.

La grande trovata della separazione della gestione del debito – affidata a un commissario che dal 2008 al 2010 è stato lo stesso Alemanno – dalla gestione corrente, escogitata insieme a Berlusconi e Tremonti, gli ha consentito di andare in giro a dire che ha salvato Roma dal disastro. Gli esponenti del Pdl capitolino all’inizio si vantavano persino che grazie alla loro soluzione i cittadini romani neanche si erano accorti di avere quel debito sulle loro teste. Ma il gioco è durato poco, il governo nazionale non ha più potuto garantire l’erogazione dei fondi promessi, l’addizionale Irpef è schizzata al massimo, è stata introdotta l’addizionale commissariale sui tutti i voli in partenza da Roma, la mancanza di liquidità del comune si è ripercossa sui servizi. Insomma i romani hanno cominciato a pagare quel debito di cui non sapevano nulla “protetti” come erano dal paternalistico Alemanno.

E ancora si chiedono – visto che dopo quattro anni di gestione commissariale non esiste ancora un documento pubblico che li informi – qual’è la mole del debito che dovranno sostenere e ancora per quanto, dal 2008 in poi abbiamo sentito parlare di 9 miliardi di euro, poi di 10, poi di 12,5; quale sia stata l’attività della gestione commissariale; qual è il prezzo pagato per la chiusura dei pesanti contratti derivati annunciata dal commissario? I creditori del comune di Roma (privati cittadini, fornitori di beni e servizi) non sanno neanche quali criteri stia usando il commissario per la liquidazione dei debiti.

Tutte cose non facili, non da campagna elettorale, che i cittadini cominciano a chiedersi e non basta rispondergli che è responsabilità del commissario di governo. E’ comprensibile che il sindaco perda il controllo.