RADICALI ROMA

Super tagli ai fondi degli assessorati paralisi in Comune

Il Messaggero – Cronaca di Roma  – di Mauro Evangelisti

L’emergenza 
L’assessore al Bilancio, Daniela Morgante, ha chiuso i rubinetti: ha ordinato agli assessori di ridurre drasticamente le spese, di circa il 30-40 per cento, per evitare che in questa fase d’incertezza, in attesa di approvare la manovra del 2014, la voragine si trasformi in un buco nero. Ha congelato una buona parte dei fondi: gli assessorati, di fatto, oggi sono fermi, non hanno denaro da spendere, in attesa che il doppio binario del Salva-Roma e dell’approvazione del bilancio del 2014 faccia vedere la fine del tunnel. Allo stesso modo, anche nei municipi i trasferimenti del Campidoglio sono esauriti, i presidenti hanno spiegato che tra questo mese e aprile, senza una svolta, saranno seriamente a rischio servizi essenziali come l’assistenza alle categorie più deboli. Allo stesso modo – basta guardare le condizioni dell’asfalto in qualsiasi quartiere della città – si è fermata la manutenzione delle strade. Anche per questo sono i due mesi decisivi per il bilancio della Capitale e ormai anche nel Pd si è convinti che dismissioni delle società inutili e privatizzazioni saranno inevitabili perché chiaramente indicate nel Salva-Roma. Ieri Riccardo Magi, radicale e consigliere della Lista civica, lo diceva apertamente: «Sull’obiettivo del risanamento ora possiamo finalmente dire benvenuto al Pd».
Le misure 
I due mesi chiave, si diceva. Non solo perché in sessanta giorni dovrà essere presentato al governo il piano di rientro per rispettare gli obblighi previsti dal Salva-Roma. C’è dell’altro: entro il 30 aprile il Campidoglio deve approvare il bilancio di previsione del 2014. Il lavoro dell’assessore Daniela Morgante si era fermato a gennaio di fronte a una doppia incognita: l’aliquota della Tasi (tassa su servizi indivisibili) che in sostanza va a sostituire l’Imu; la conversione del decreto Salva-Roma. Per quanto riguarda la Tasi il Governo ha deciso di consentire un incremento dello 0,8 per mille per arrivare al 3.3. Cosa farà la Capitale, applicherà l’aliquota massima? E’ molto probabile, visto che anche con il Salva-Roma che vale 600 milioni di euro (ma solo 270, presumibilmente, intere il 2014) resta da scalare una montagna da 1,2 miliardi (a tanto ammonta lo squilibrio). La Tasi, secondo le simulazione che sono state fatte in Campidoglio, se il sindaco Marino insistesse per limitarsi all’applicazione dell’aliquota base (2,5) Roma registrerebbe meno entrate del 2013. Per capirci nell’anno passato le compensazioni dello Stato più la mini Imu diedero 1,873 miliardi di euro; con l’aliquota Tasi al 2,5 per mille e l’Imu per le abitazioni di lusso e le seconde case, si resterebbe a 1,824 miliardi. Va ricordato che per il cittadini la decisione dell’aliquota Tasi ha effetti significativi: per un appartamento al centro se resta al 2,5 il contribuente pagherebbe 449 euro, se anche fosse aumentata non al massimo, ma al 3 per mille, quella cifra aumenterebbe a 539 euro. Il presidente della Commissione Bilancio, Alfredo Ferrari, osserva: «Comunque, spiegano che poiché le due scadenze per la Tasi sono il 16 giugno e il 16 dicembre è probabile che si voti a fine aprile un bilancio prudenziale per posticipare a dopo luglio la variazione».
I nodi 
Il bilancio su un altro fronte applicherà una cura da cavallo: i contratti delle municipalizzate, in un percorso che va parallelo a dismissioni e cessioni delle società partecipate, indicata dal Governo nel Salva-Roma e su cui la stessa Morgante non ha alzato barricate. Dunque, ci sarà il taglio del 25 per cento dei contratti di servizio delle municipalizzate, per circa 300 milioni di euro. Chi rischia di più è Atac, dove come spiega Ferrari «stando al bilancio triennale 2013-2015, mancherebbero già all’appello 100 milioni se l’azienda dovesse continuare a lavorare in regime di proroga, e 150 milioni se, invece, dovesse essere applicato il nuovo contratto di servizio». Infine, dalla cessione del patrimonio immobiliare si conta di recuperare 250 milioni di euro.