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Tasse: per molte aziende solo un optional

Tasse? Solo un optional. Questo il dato complessivo emerso dall’attività ispettiva svolta dalle Direzioni Provinciali del Lavoro nel Lazio.
Circa il 40 percento delle aziende nel Lazio le evade, mentre oltre il 60 delle imprese non è a norma in materia di sicurezza e igiene. Durante l’anno scorso le cinque Direzioni Provinciali del Lavoro della nostra regione (Roma, Latina, Frosinone, Rieti, Viterbo) hanno eseguito 11.908 ispezioni, superando l’obiettivo di 11.500 aziende, prefissato a inizio anno dal Ministero.
Sono state 4.536 le aziende controllate “su richiesta”, ovvero su segnalazioni dei lavoratori o di organizzazioni sindacali, 6.024 quelle su “iniziativa”, cioè sulla base dell’attività di intelligence dell’ufficio, concentrata sui settori e territori ritenuti più a rischio. Le restanti 1.348 sono state catalogate invece catalogate come “riviste”, perché già controllate in passato.
Da un primo riscontro e confronto con i numeri degli anni precedenti, viene evidenziato anche un aumento delle segnalazioni da parte degli operai, il che ha un doppio significato: da un lato segnala un aumento della fiducia nelle istituzioni, dall’altro, purtroppo , la crescita del lavoro in nero. Naturalmente, grazie a queste verifiche sono entrate e rientreranno nelle casse dello Stato le tasse evase da tutte le imprese colte in flagrante: il totale dei contributi non pagati accertati è stato di oltre 23 milioni di euro.

I settori interessati, scelti in base al particolare impatto economico e ai risvolti sociali implicati, sono stati quelli dell’agricoltura, dell’edilizia e degli extracomunitari. Delle 422 imprese dei coltivatori ispezionate, ben 251, ovvero il 60 percento, sono risultate irregolari. Un’altra percentuale preoccupante è emersa dalle ispezioni delle aziende edili, dove il 63 percento ha evidenziato delle anomalie, e dai controlli effettuati tra i lavoratori extracomunitari: circa il 20 percento di loro è senza permesso di soggiorno, mentre il 12 è risultato fuori legge sotto altri profili.
Rispetto al 2005 i valori, nel complesso, mostrano un aumento delle prestazioni in nero tra gli extracomunitari e particolare attenzione è riservata alla imprenditoria cinese, sempre in via di sviluppo, ma molto difficile da visionare e controllare.

“Abbiamo svolto un’eccellente lavoro – ha dichiarato il Direttore Regionale del Lavoro, Raffaele Buonuomo – ma purtroppo non riusciamo a soddisfare tutte le richieste che ci vengono fatte. Gli ispettori sono pochi e non bastano”.
E poi ha aggiunto: “L’importante è comunque diffondere una conoscenza su quello che si fa e una cultura della prevenzione, senza dimenticare che bastonando le aziende irregolari, si fa un favore a quelle regolari”.

Per il 2007 l’attività di controllo aumenterà grazie anche alla finanziaria che, oltre all’inasprimento delle sanzioni per tutte le imprese che evaderanno le tasse, mette a disposizione nuovi strumenti ispettivi.
Le verifiche cresceranno con un aumento del 10 percento. Tra i settori d’interesse, particolare attenzione verrà data anche a quello dei call center e al mondo dello spettacolo.