RADICALI ROMA

Taxi, sull'accordo il dietrofront delle categorie

“Il testo dell’accordo sul servizio taxi, sottoscritto da gran parte della associazioni sindacali di categoria lo scorso 27 luglio, riporta fedelmente e correttamente quanto concordato dalle stesse nell’incontro del 24 luglio con il sindaco Veltroni. Non comprendo quindi questo dietrofront di alcuni soggetti”.
Lo ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Mauro Calamante, in risposta a quanto pubblicato oggi dal Corriere della Sera che, nelle pagine della cronaca di Roma, ha riferito che la più grande cooperativa di tassisti, il ‘3570’ e altre sigle di conducenti si sono rifiutati di firmare l’accordo stabilito con il Comune, perchè il Campidoglio avrebbe modificato il testo pattuito.

L’assessore, inoltre, ha precisato che i contenuti dell’accordo non sono stati minimamente cambiati e che anzi rispettano pienamente quanto stabilito dal decreto Bersani.

Il pomo della discordia sarebbe la poca flessibilità dimostrata: “Non ci possono dire fino a 2500 auto – ha spiegato il presidente dell’Uri (unione radiotaxi italiani) Loreno Bittarelli – per poi scrivere nell’accordo 1000, più 1000, più 500, che significa 2500 auto in più per tutto l’anno. Ad agosto, per esempio, non sono necessarie 2500 auto, a dicembre sì. Chiediamo flessibilità: diciamo sì all’aumento del servizio, ma a seconda delle necessità”.

L’altro punto poco chiaro, secondo Bittarelli, è quello relativo all’utilizzo dei sostituti alla guida che non prevede ancora un contratto nazionale di riferimento per questa figura. Smorzati, però, i toni di guerra: “Non esiste nessuna lotta con Veltroni – ha sottolineato il presidente dell’Uri – io stesso ho chiesto al sindaco di sedersi al tavolo delle trattative al governo proprio perchè per noi rappresenta una garanzia di equità”.

Un aspetto su cui, invece, l’Ugl (un’altra delle categorie che sta pensando di far saltare l’accordo) rappresentata da Pietro Marinelli proprio non ha intenzione di cedere è quello delle corse da e per Fiumicino.
Il documento prevede, infatti, anche l’applicazione di una tariffa unica per l’aeroporto: “Non si può ipotizzare – spiega Marinelli – l’applicazione di un prezzo standard se prima l’amministrazione non realizza dei corridoi di mobilità che possano consentire ai taxi di raggiungere il centro in tempi brevi”.