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Taxi "verdi" per il centro di Roma: tutto fermo

Un servizio di eco-taxi per spostarsi nelle ZTL di Trastevere e Spagna, risciò elettricamente assistiti che viaggeranno su e giù per il centro della capitale e ex-detenuti che ne gestiranno il traffico. E’ questa l’iniziativa che la cooperativa sociale Blow-Up cerca di portare avanti: un antidoto per smog e traffico e allo stesso tempo una possibilità di reinserimento per soggetti svantaggiati.

Il progetto, già approvato da due anni dal comune di Roma e finanziato dal ministero della Giustizia, è però fermo per lungaggini burocratiche. Questo il motivo per cui alcuni membri della cooperativa stanno attualmente presidiando un locale comunale all’interno del giardino di San Gregorio al Celio, che dovrebbe eventualmente fungere da base operativa per i velotaxi. “Questo posto potrebbe essere riqualificato dalla nostra iniziativa – afferma l’amministratore unico, Guido Scimia – e invece è abbandonato a se stesso”.

Il via alla circolazione dei risciò era previsto per la scorsa primavera. Una ventina di tricicli a tre posti, coperti e dotati di un motorino elettrico, dovevano coprire le zone di Trastevere, Colosseo, piazza del Popolo, piazza Venezia e San Pietro. Potevano essere così favoriti gli spostamenti quotidiani di anziani, bambini e turisti e facilitati gli spostamenti dei dipendenti tra parcheggio e luogo di lavoro. All’opera 30 piloti, ex-detenuti, alcuni dei quali hanno usufruito del recente indulto.

“E’ una proposta estremamente interessante e una felice intuizione politica – commenta il capogruppo dei Verdi e consigliere comunale Nando Bonessio – L’assessorato alla Mobilità aveva 90 giorni di tempo per trovare i presupposti per l’avvio. I problemi burocratici non possono rallentare validi progetti come questo”.

I risciò come alternativa al traffico tradizionale sono ormai avviatissimi in altre grandi metropoli, da New York a Tokyo, da Londra a Edimburgo. Berlino ad esempio vanta 80 velotaxi e 360mila passeggeri che dal 2004 hanno usufruito del servizio. Ultimamente anche Torino si è mossa in questo senso, con i suoi Velocab che circolano nelle zone pedonali e in quelle interdette al traffico.