RADICALI ROMA

Una commissione sulla bioetica. La guiderà Amato

La proposta è stata formulata da Romano Prodi, pochi minuti prima della chiusura del conclave umbro. Una commissione bioetica di governo creata per trovare posizioni condivise sui temi più spinosi che stanno lacerando la maggioranza. Non solo fecondazione artificiale, ma anche pillola abortiva, unioni civili (già attuali) e quelli che prima o poi arriveranno al pettine come il testamento biologico e l’eutanasia. Il coordinamento è stato affidato al ministro dell’Interno Giuliano Amato, l’uomo che lo scorso anno si è fortemente adoperato per trovare una soluzione parlamentare sulla legge 40 per evitare il referendum. Un laico di alto profilo rispettoso del mondo cattolico.

 

 

 

 SOLO MINISTRI – Nella sua «compagine», secondo quanto annunciato il ministro per l’Attuazione del programma, Giulio Santagata, ci saranno solo ministri. Prodi potrebbe avere le idee chiare già venerdì prossimo e indicare i nomi, scelti tra quelli che di bioetica ne capiscono, che l’hanno sempre masticata e che non «pensano solo a filosofeggiare». Dopo gli scontri sollevati dall’apertura sulle embrionali di Fabio Mussi, titolare della Ricerca, che ha ritirato il sostegno dell’Italia alla dichiarazione etica dell’Ue (in pratica un documento che frenava lo slancio di molti Paesi verso la sperimentazione sull’embrione umano) Prodi ha voluto intervenire rapidamente, temendo altre esternazioni, con inevitabile discesa sul ring dei suoi ministri.

 

 

 

MUSSI-FIORONI – Ed è stata proprio una discussione durante il conclave tra Mussi e Beppe Fioroni (Istruzione), voce

 

dell’area cattolica della maggioranza, col primo che difendeva la sua uscita a Bruxelles e l’altro che lo criticava (“non si puo procedere in ordine sparso”) a convincere Prodi dell’urgenza di prendere una decisione immediata. Fra i possibili ministri designati per la commissione potrebbero esserci le diessine Livia Turco (Salute) e Barbara Pollastrini (Pari opportunità), Clemente Mastella (Giustizia) per l’Udeur, Giuseppe Fioroni o Rosy Bindi (Famiglia) per la Margherita, Emma Bonino (Politiche comunitarie) per la Rosa nel pugno. Mastica di bioetica anche Giovanna Melandri. Più complicato individuare i rappresentanti di Rifondazione, Pdc e Verdi, visto che la compagine di governo non offre molto da questo punto di vista.

 

 

 

 GLI ALTRI – In questo caso si potrebbe ricorrere a sottosegretari o capigruppo, ma è tutto  da vedere. Qualcuno ieri faceva anche il nome, per i dl, di Paola Binetti che ieri ha partecipato alla presentazione

 

di un progetto di ricerca (Verso una pedagogia della nascita, per una nuova cultura della vita e della donazione) basato su staminali tratte dal cordone ombelicale. C’era anche Fioroni, appena tornato da San Martino in Campo, che però si esclude dalla rosa dei candidati: «Bene Amato perchè non è fazioso. Non vogliamo che la libertà di coscienza diventi un alibi per non provare a trovare un accordo. In certi casi non ci riusciremo… Ma almeno ce l’avremmo messa tutta”.

 

 

 

 REAZIONI – Attacca il Polo. Per Alfredo Mantovano, An, è come aver «commissariato Mussi. Pensava di fare di testa sua? Eccolo sottoposto a commissione governativa». E poco dopo arriva la risposta di Mussi che dice di essere «assolutamente favorevole alla commissione». «Non sono il ministro della Bioetica e la decisione di istituire la commissione non mi ha dato alcun mal di pancia» ha detto il ministro della Ricerca. Secondo Luca Volontè, Udc, l’Unione è «intollerante e laicista». Per Giro (FI) siamo all’inizio di una «fase interventista». Dalla sinistra giudizi positivi. «La bioetica è un argomento che interessa molti ministeri non solo quello della Ricerca, non ho nulla da obiettare” commenta Livia Turco. Per Emanuela Baio Dossi senatrice dell’Ulivo «è la risposta piu saggia per allentare la tensione».