RADICALI ROMA

Unione, intesa sul programma Ma i radicali dicono no

  Tutti soddisfatti tranne i radicali. Il vertice dell’Unione vara il documento per la Convention programmatica. Clemente Mastella non partecipa al summit in segno di protesta per la presenza di Emma Bonino. L’esponente della Rosa nel pugno abbandoneràalla fine, quando si delinea l’intesa su unioni civili, scuola cattolica, Iraq, energia, ecc. «Finalmente abbiamo raggiunto un ottimo accordo – commenta Romano Prodi – Ci sono state su due punti le riserve della Rosa nel pugno. Proseguiremo anche su questi le discussioni. Ma a fronte di duecento e passa pagine di programma, quelle difficoltà non mi sembrano il fatto caratterizzante». Nel pomeriggio, intervistato da C lemente Mimun, Francesco Rutelli si era detto certo che «L’11 febbraio» il centrosinistraavrebbe presentato «un programma impegnativo per i prossimi cinque anni». Il vertice dei segretari dell’Unione era appena iniziato quando le agenzie di stampa avevano battuto le dichiarazioni del leader Dl. In quel momento, in realtà, l’accordo sui nodi programmatici rimasti in sospeso era lontano. Sui Pacs, innanzitutto. Le parole di Rutelli, piombate al secondo piano di Piazza Santi Apostoli durante una discussione difficile, acuivano una certa dose di tensione che gia si respirava prima dell’avvio della riunione. Bertinotti e Diliberto, in particolare, mostravano un radicale disaccordo dalle posizioni sulle coppie di fatto del presidente della Margherita. Per non parlare di Emma Bonino. «Nessuna delle nostre proposte è stata accettata – dichiarava alla fme, abbandonando la riunione – dall’abolizione dei finanziamenti per la scuola privata, in particolare cattolica, fino ai Pacs». Dopo un tira e molla durato ore in quel momento si era profilato un compromesso che soddisfaceva tutti. Tranne appunto Bonino. «Abbiamo fatto un buon lavoro, benché  lungo e faticoso, dal momento che  si partiva da opinioni diverse – spiegava Oliviero Diiberto, uscendo dal vertice dopo l’esponente radicale – certo, ognuno di noi avrebbe potuto tirare da una parte o dall’altra in maniera più significativa, penso ad esempio al ritiro delle truppe dall’Iraq, su cui si è fatto un  passo avanti positivo, anche se non è quello che chiedevamo noi. Però alla fine si è trovato un punto di equilibrio». La Bonino? «Chi ha  voluto i radicali ora si gratta questa  bella rogna». la presenza dell’esponente del Pr al tavolo delle trattative aveva suscitato la reazione polemica di Clemente Mastella. «C’è la Bonino?» chiedeva ai giornalisti il leader Udeur, prima di varcare il portone di Piazza Santi Apostoli – Ma al posto di chi? Non devono esserci i segretari di partito?». Mastella, poco dopo, avrebbe abbandonato la riunione. «C i sono tanti segretari che hanno da fare, ho da fare anch’io» – commentava polemicamente il leader Udeur. L’unico segretario assente in quel momento – impegnato in una registrazione televisiva – era Piero Fassino che avrebbe raggiunto successivamente Piazza Santi Apostoli, prima di volare a Torino per l’arrivo della fiamma olimpica. La Quercia era rappresentata anche da Chiti e da Bersani. «Mastella? Ha fatto così perché fa notizia…», commenterà Antomo Di Pietro. «Bisogna riconoscere i diritti di tutte le persone che convivono, anche quelle omosessuali, oltre che eterosessuali o familiari – spiegava Rutelli nell’intervista rilasciata a Clemente Mimun per “Dopo Tgl” – Ma in nessun modo questo apre la porta né a matrimoni tra persone dello stesso sesso, impossibili per la nostra Costituzione né a matrimoni di serie B”. Una posizione che la Margherita ribadiva al tavolo programmatico del centrosinistra. Il leader Dl, l’altro ieri aveva rimesso in discussione una prima intesa già formulata: riconoscimento delle unioni civili «senza discriminazione nè di genere né di orientamento sessuale». Il compromesso raggiunto ieri, però, non si discosta molto nella sostanza dal testo precedentemente elaborato, lo stesso che non aveva ottenuto il placet del presidente della Margherita. Il leader Dl, alla fine, si dichiarerà soddisfatto. «Nell’insieme abbiamo fatto un lavoro enorme», commenta il ds Bersani. «Anche sul tema controverso delle unione di fatto – spiega Bertinotti – il punto di convergenza trovato impegna l’Unione a fare una legge per il riconoscimento giuridico dei diritti delle persone che fanno parte delle coppie di fatto». Diversi i momenti di tensione tra Rutelli e Bertinotti. Anche sull’Iraq. Ad una certa ora, però, l’intesa è stata raggiunta sul «ritiro immediato» del contingente italiano «nei tempi tecnici necessari».