Chiedo ai colleghi di maggioranza e opposizione di sottoscrivere la richiesta di convocazione su Unioni civili e Testamento biologico. Iniziativa autoconvocazione necessaria per rispetto della legalità statutaria e degli impegni politici.
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere Capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino
Alla luce dell’ennesimo rinvio, e anche della mancata convocazione della seduta di oggi, ho deciso di raccogliere le firme tra i colleghi di maggioranza e opposizione per chiedere la convocazione del Consiglio ai sensi dell’art. 39 del Testo unico degli enti locali, affinché siano finalmente discusse le delibere di iniziativa popolare su testamento biologico e unioni civili. La legge consente infatti a un quinto dei consiglieri di chiedere la convocazione dell’aula su specifici temi e dà al Presidente venti giorni per fissare la data della seduta.
Ritengo molto grave che, nonostante l’impegno politico assunto dalla stragrande maggioranza dei gruppi di discutere la delibera sulle unioni civili in coincidenza con la settimana raimbow – cioè nella settimana in corso – la discussione sia stata rinviata per dare precedenza ad altre priorità politiche non meglio precisate, ma evidentemente non così urgenti se oggi si è ritenuto di poter fare a meno di convocare il consiglio. Ma considero ancora più grave che le due delibere di iniziativa popolare su Testamento biologico – a prima firma Mina Welby e Mario Staderini – e sulle Unioni civili, sottoscritte da oltre 15 mila romani, giacciano nei cassetti della Presidenza in violazione dello Statuto che ne prescrive la discussione entro sei mesi dal deposito. Invito quindi il Presidente Coratti, che in occasione del proprio insediamento ha voluto fare riferimento proprio al rispetto del regolamento in materia di iniziativa popolare, a esercitare fino in fondo il proprio ruolo di garante delle regole. E invito i colleghi di tutti i gruppi a far propria la proposta di autoconvocazione, confidando che nell’assemblea capitolina emergano le stesse contraddizioni che si sono manifestate in parlamento, all’interno dell’opposizione, e che hanno messo in luce un consenso trasversale su battaglie come quelle sul fine vita e per i diritti civili. Battaglie che, come dimostrano da anni tutti i sondaggi, godono del sostegno della stragrande maggioranza dei cittadini italiani.