RADICALI ROMA

Unioni civili, poche fiaccole in Campidoglio. Pannella: temono si vada al voto

  Duecento fiaccole in piazza del Campido­glio, a sostegno della delibera popolare sulle unioni civili. Anche se le adesioni al corteo più di 100, a sostegno della delibera sul regi­stro delle unioni civili che ha raccolto più di 400mila firme. «Roma non è del Papa, ma dei romani» era scritto sugli striscioni, e «Veltroni-Vaticano, unione incivile». In piazza, tra gli altri, Marco Pannella, Vladi­mir Luxuria, parlamentari della Rosa nel Pugno, militanti del Ma­rio Mieli, Arcilesbica Roma, Arci-Gay Roma, Associazione DiGay Project.

 

 

 

Delusi i Radicali, che avevano in­detto la manifestazione. Dice Marco Pannella: «hanno aderito più di 100 fra associazioni e parti­ti, ma poi in piazza non si vedo­no, perché sono in gran parte or­ganismi statalizzati e parapubblici. E il comune di Roma ha paura di andare al voto». Per il presi­dente del X municipio «è segno che c’è poca pressione: è chiaro che se la posizione del sindaco è tanto ferma chi doveva capire ha capito e si è tenuto alla larga»; av­vilente dunque e sconcertante «la subalternità del Comune di Roma ai poteri del Vaticano, nep­pure nascosta con ipocrisia». Il deputato Vladimir Luxuria ri­chiama il sindaco di Roma alla coerenza: se al Lingotto era favorevole alle unioni civili, perché non lo è più in Campidoglio?. E ha ricordato: a Pisa il registro del­le unioni civili c’è da anni. Ll chiameranno registro della soli­darietà, come ha proposto l’asses­sore D’Ubaldo? Benissimo, repli­ca Luxuria: purché abbia valore pubblicistico.

 

 

 

Grillini attacca: «II Pd nasce sacri­ficando la laicità. E intanto non si tocca la legge 40, non si può parlare di divorzio breve, eutana­sia, test biologico e non passa la legge sul naturismo. L’intera par­tita dei diritti e delle libertà è fer­ma per colpa dell’ala clericale». Gli ribatte Anna Paola Concia, Pd: questo scontro non è uti­le, «Riconoscere i diritti degli omosessuali è il segno di un pae­se che vuole crescere, che vuole costruire che vuole includere». Ma è utile rischiare che la delibe­ra, che ha un valore più simboli­co che pratico, venga bocciata in consiglio comunale? Siamo sicu­ri che così si rende più facile l’ap­provazione in Parlamento di una legge sulle unioni civili?».