da Corriere della Sera – ed. Roma del 4 dicembre 2007, pag. 2. di Edoardo Sassi.
Campidoglio e registro delle unioni civili. A poche ore dalla fiaccolata di protesta — stasera dalle 18 alle 20.30 sulla scalinata del Campidoglio — il tema coppie di fatto, con due delibere iscritte all’ordine dei lavori ma non ancora discusse né votate (una di iniziativa consiliare, l’altra popolare, con 10.263 firme raccolte) è stato affrontato ieri nella riunione tra Veltroni e i capigruppo di maggioranza. Non c’era il rappresentante dell’Idv Gilberto Casciani: «Il nostro si può ormai definire un appoggio esterno. Da mesi il mio partito chiede a Veltroni un incontro, senza ricevere risposta».
Nel vertice ha preso corpo l’ipotesi di una «terza via» (mozione, odg, documento che impegni il Parlamento, tutte già nell’aria da molti giorni), che però continua a non piacere (del tutto). Non piace a sinistra del Pd (ma i Verdi hanno già detto sì, comunicando di «accettare lo spirito della proposta dell’assessore D’Ubaldo, il quale considera inutili le delibere proposte e lancia l’idea di un registro delle «solidarietà civili»). Ma non piace soprattutto ai radicali e ai 10 mila cittadini che hanno firmato la proposta. Loro insistono, pena «un grave deficit di democrazia», affinchè il testo sia votato a norma di Statuto entro sei mesi, e semmai bocciato (cosa a questo punto probabile) con il Pd che però «deve uscire allo scoperto e metterci la faccia, senza trucchetti» (della stessa idea Franco Grillini).
«Caro sindaco — ha detto ieri il segretario dei radicali di Roma Massimiliano Iervolino — lei non può accantonare nulla. La delibera popolare va discussa e votata. Leggo con stupore che nella riunione dei capigruppo avrebbe invitato i consiglieri comunali ad accantonare la delibera consiliare e quella popolare. Ricordo al “sindaco di tutti” che le delibere popolari non possono essere ritirate. Gli statuti vanno rispettati. Qualora i firmatari della consiliare volessero ritirarla sono liberi di farlo, ma nessuno può accantonare il testo dei cittadini. Né un ordine del giorno né l’ipotesi D’Ubaldo ci faranno cambiare idea». «Può chiamarsi come vogliono — ha detto il capogruppo socialista Gianluca Quadrana — l’importante è che venga votata una delibera che istituisca un registro delle coppie. Non credo però che quest’ipotesi verrà accettata». Due gli elementi su cui la sinistra parrebbe non voler cedere: deve trattarsi di delibera e deve prevedere l’istituzione di un registro. «Abbiamo fatto una proposta a Veltroni — ha spiegato Roberto Giulioli (Sd) — che si è preso qualche giorno. L’odg non basta». Smeriglio (Prc) non dice no a D’Ubaldo ma chiede anche che la delibera popolare arrivi in Aula. Crescono intanto le adesioni per la fiaccolata aperta a «tutti quei cittadini che non accettano che la politica sia dettata da scelte di potere imposte da Oltretevere» (ripetuti in questi giorni gli articoli anti-registro dell’Avvenire»): ci saranno, oltre ad associazioni laiche e glbt, anche il leader dei socialisti Enrico Boselli e Marco Pannella: «Spero non solo nell’adesione, ma anche nella partecipazione di chi è interessato a un’importante battaglia laica».