RADICALI ROMA

“Unioni civili, Veltroni schierati” E Rutelli invita i dielle a frenare

«Veltroni, se ci sei batti un colpo sul registro delle unioni civili». I radicali romani sfidano
il sindaco a convocare «i capigruppo della maggioranza e a prendere posizione, naturalmente
a favore, rispetto alla delibera che approderà in Consiglio ». Annunciando l’invio di una mini valanga di cartoline, oltre 2500, indirizzate al Campidoglio con su scritto “Dico? No faccio”. Già il fatto che la delibera “primo firmatario il rosapugnista Gianluca Quadrana, poi emendata da esponenti della maggioranza, sia stata messa all’ordine del giorno dell’Assemblea «costituisce – secondo il segretario radicale Massimiliano Iervolino – un fatto importante ». È probabile che venga
discussa entro la prima decade di dicembre, ma vista l’aria che tira sarà una conta all’ultimo voto. Per questo i radicali, pur non credendoci molto, chiedono a Veltroni di mettere il suo “carburante” nel motore. Cosa difficile in quanto il sindaco ha già fatto sapere che tutto deve inserirsi in una quadro di riferimento legislativo nazionale che va modificato. Iervolino fa anche un po’ di conti, tutti relativi e da aggiornare, e viene fuori che dai 38 voti della maggioranza sicuramente mancheranno i tre dell’Udeur e “ottimisticamente  uno del Pd”. Se il buongiorno dell’opposizione si
vede dal mattino dell’Udc che ha già annunciato con il capogruppo Dino Gasperini un no
«senza se e senza ma», la partita si giocherà dunque tutta dentro il Pd. In quanto è scontato
che il centrodestra si opporrà, salvo assenze al momento del voto. E la sinistra sarà compatta a favore del registro. I radicali sanno anche di avere un nuovo “avversario”, proprio nel Pd, nella persona di Lucio D’Ubaldo, cattolico popolare dielle, che ha sollevato questioni di incompatibilità del registro con il servizio Anagrafe. Un’incompatibilità «che non c’entra proprio niente con la
proposta contenuta nella delibera consiliare che, salvo aspetti marginali, rispecchia la delibera
d’iniziativa popolare per la quale sono state raccolte diecimila firme». «La politica ancora
una volta è indietro rispetto alla società», è convinto Gianluca Santilli, pd, presidente del Consiglio del VI municipio, riflettendo sui maldipancia che attraversano il Campidoglio C’è chi dice che sarebbe «assurdo che perfino una delibera già molto annacquata che parla genericamente
di registro delle affettività non passi». Ma c’è molto principio nella vicenda. E libertà
di coscienza. Lo stesso Rutelli avrebbe detto ai suoi di frenare, se non di opporsi. Non è
detto, però, che opporsi significhi fare maggioranza con il centrodestra  Ci si può anche astenere,
uscire dall’aula o addirittura non essere in aula. Perché se anche gli ex diellini, e non tutti, dovessero condividere l’indicazione rutelliana sarebbe il colmo trasformare pur legittime divergenze in un regalo al centrodestra. Così tra assenze o astensioni la delibera potrebbe passare. Prima, si potrebbe
arrivare a un ulteriore emendamento che, però, non soddisferebbe i radicali. Del resto Nicola
Zingaretti, quando non era ancora segretario regionale del Pd, disse: «Sono a favore del riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto, per questo mi permetto di chiedere ai compagni
di farsi carico della fatica e della necessità di governare trovando dei compromessi, anziché
assumere posizioni di pura testimonianza che procurano solo un po’ di pubblicità».