«Siamo da sempre per le battaglie contro ogni discriminazione». Così il sindaco ds di Roma, Walter Veltroni, ieri ha difeso la scelta di patrocinare la manifestazione promossa dall’Arcigay «svegliati è l’ora dei diritti», prevista per sabato alle 15 in piazza Farnese a Roma. Una manifestazione a sostegno della battaglia per la legge sulle unioni civili, della laicità e dell’amore eterosessuale e omosessuale. L’adesione di Veltroni si unisce ad altre che stanno arrivando dal mondo ds. Ieri gli organizzatori avevano sfidato il leader ds, Piero Passino: «Vinca la paura e venga con noi». E lui ha risposto: «Sabato sono impegnato in Emilia e in Toscana per fare i congressi, come previsto da tempo-. Alla manifestazione di Roma i Ds hanno aderito e saranno presenti con loro rappresentanti nazionali significativi». Secondo l’Arcigay hanno già aderito dalla Quercia: il presidente della commissione Affari costituzionali, Luciano Violante, il vicepresidente della Camera Carlo Leoni, il presidente della Commissione Trasporti alla Camera Michele Meta, Marina Sereni e il segretario regionale del Lazio Nicola Zingaretti. Sicuramente sfilerà in piazza il vicepresidente ds del Senato Gavino Angius: «Tutte le grandi democrazie moderne hanno leggi molto avanzate» sulle coppie di fatto, mentre da noi una «visione antistorica della società, si accompagna a una regressione politico-culturale che mette in discussione la laicità come principio di democrazia». Ci sarà anche il vicepresidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Guido Calvi: «è un problema di diritti giuridici da riconoscere che ormai ha assunto invece connotati ideologici». Non ci sarà il ministro Giovanna Melandri, che paventa il rischio di una contrapposizione tra «chi vuole difendere le ragioni della famiglia e chi vuole estenderne i diritti». E la capogruppo Ulivo al Senato Anna Finocchiaro, convinta, come il ministro Emma Bonino che il ruolo di chi ricopre incarichi istituzionali debba essere distinto da quello di chi va in piazza. Ancora in forse la presenza del ministro Barbara Pollastrini. Ci sarà invece Marco Pannella che guiderà una delegazione radicale.
Il ministro verde dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio annuncia la sua partecipazione. A meno che dal presidente del Consiglio giunga un veto. Anche Paolo Cento, sottosegretario all’Economia, vorrebbe esserci («Stavolta sono a sostegno di un provvedimento del governo») come il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi. Incerto il ministro per la Solidarietà Paolo Ferrero. Dovrebbero sfilare anche i capigruppo di Rifondazione, dei Verdi e del Pdci. Dalla Cdl le prime adesioni giungono dai riformatori Benedetto Della Vedova e Marco Taradash.
Invitato anche il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo che ieri ha annunciato: «Faremo la nostra parte in termini legislativi. La Regione riprenderà a parlare di Dico utilizzando due chiavi di lettura: l’articolo 29 della Costituzione e i diritti civili».