RADICALI ROMA

Veltroni, il trionfo nasce ai bordi di periferia

Roma, 31 maggio 2006 – Modello Roma: come dire sviluppo e inclusione. Due parole su cui il rieletto sindaco Veltroni ha imperniato cinque anni di lavoro e poi tutta la campagna elettorale. Un’impronta che ha dato ottimi frutti, se si considera che l’affermazione del primo cittadino, come da lui stesso sottolineato ieri, si è trasformata in trionfo schiacciante grazie al voto delle periferie. Grazie cioé al consenso di quella Roma popolare che dopo decenni di abbandono, ora, evidentemente, si sente un po’ meno dimenticata. E’ vero che il centrosinistra ha stravinto anche nel centro storico e ha conquistato una roccaforte della Cdl come il II Municipio, ma l’Unione veltroniana ha espugnato con facilità disarmante il difficile XII (Eur) e il fatidico XIII (Ostia), senza dimenticare i quartieri nord-occidentali del XVIII e del XIX (Boccea e Primavalle). Persino il XX Municipio, storicamente ostico, non è finito nelle mani della maggioranza capitolina solo per un soffio.

“In periferia siamo cresciuti anche del 17% e 18%“, esulta Veltroni. E RomaOne.it approfondisce il fenomeno con uno dei “registi” della politica capitolina che getta lo sguardo oltre le Mura Aureliane, colui che nel marzo 2005 ha preso il testimone da Luigi Nieri nel ruolo di assessore alle Politiche per periferie. Paolo Carrazza è risultato quinto, come numero di preferenze, nella lista di Rifondazione comunista; dunque niente seggio per lui in Consiglio. Ma il Prc, forte di un risultato oltre il 5%, chiede spazio e punta ad avere almeno due assessori nella nuova giunta.

Carrazza, che sorte le toccherà? Spera nella riconferma?
“Sarei contento di essere riconfermato, ma chiaramente mi atterrò alle decisioni del partito e del sindaco”.

Rifondazione però chiede per sé un altro assessorato oltre al suo.
“Il Prc è la seconda forza politica della città e naturalmente rivendica uno riscontro maggiore. Ci siamo dimostrati una partito affidabile e quindi chiediamo un riconoscimento perché sul terreno della questione sociale possiamo dare un grande e peculiare contributo”.

Torniamo al voto e all’exploit del centrosinistra in periferia.
“Per la verità abbiamo vinto ovunque in città, ma è chiaro che fin dal 2001 abbiamo provato a invertire quella tendenza che si era notata nel 2000 con l’elezione di Storace alla Regione. Allora An vinse soprattutto nei grandi quartieri popolari e non a caso si parlò di destra sociale. Fin dal 2001, invece, è partita la nostra controffensiva per la riconquista a tappe delle aree esterne. Dalla vittoria con Gasbarra a quella con Marrazzo, fino al 53% delle ultime Politiche e ora questo 61% così clamoroso”.

Un risultato comunque atteso, almeno in parte.
“Sì, ma va evidenziato che in alcune aree abbiamo preso addirittura il 70%. Comunque ogni periferia fa storia a sé: l’VIII e il XIII sono sobborghi segnati dall’abusivismo, mentre il XII o il XV, ad esempio, sono quelli della forte presenza dell’edilizia economica e popolare. Inoltre questa volta l’astensionismo non ha punito noi, a differenza di quanto accaduto in passato”.

Grazie a quali strumenti la Giunta ha raccolto un così grande consenso nella cintura urbana esterna?
“Soprattutto tre: la valorizzazione delle piazze in periferia quali luoghi di aggregazione; i contratti di quartiere che hanno promosso interventi partecipati sia sugli edifici Ater sia per nuove aree verdi e spazi ricreativi; infine le opere a scomputo che hanno permesso di velocizzare gli interventi di riqualificazione urbana attraverso il drenaggio di fondi in consorzi che li reinvestono direttamente sul territorio. Ricordo che dei 17 contratti di quartiere presentati, quattro sono stati approvati e riguardano Corviale, Primavalle, Tormarancia e Quarticciolo”.

E adesso?
“Si continuerà lavorando al ridisegno dei toponimi, che punta al recupero delle aree abusive più recenti, quelle degli anni ’80. Operiamo per 40 zone della città, cui presto se ne aggiungeranno altre 30. Ciò darà più mezzi per intervenire con opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Poi c’è il tema delle Centralità individuate dal Prg, per cui avverrà uno spostamento di funzioni dal cento alla periferia. Infine, stanno per decollare gli articoli 11, strumenti di investimento che daranno molto spazio alle opere fatte dai privati”.