RADICALI ROMA

Vicariato – Sovrintendenze: l'accordo c'è

Avviare azioni concordate per interventi rivolti alla realizzazione di nuove chiese a Roma e al recupero e valorizzazione di complessi monumentali situate in aree archeologicamente significative. Queste le finalità, dirette anche a superare difficoltà e ritardi riscontrati in passato, del protocollo di intesa siglato oggi tra il Vicariato di Roma e la Sovrintendenza archeologica.
Il documento è stato sottoscritto nel palazzo del Laterano dal vice gerente monsignor Luigi Moretti e dal soprintendente professor Angelo Bottini al fine di una “organica collaborazione tra le due istituzioni”.
“Esso consentirà – è stato spiegato – di procedere a metodiche verifiche delle attività proprie dei due enti finalizzate a salvaguardare il patrimonio culturale, le opere e le preesistenze e a consentire le necessarie attività conoscitive, pastorali e liturgiche coerenti con la qualità dei beni”.
Entrambe le parti, nel sottoscrivere il protocollo, si rifanno tra l’altro alle intese esistenti tra il ministero per i Beni e le Attività culturali e la Conferenza episcopale italiana.
Dopo il protocollo d’intesa, ormai sperimentato, con il comune di Roma e la regione Lazio, il Vicariato apre quindi un ulteriore tavolo di confronto e di collaborazione con le Soprintendenze: “Essere riusciti a entrare in rapporto con le istituzioni – ha sottolineato mons. Moretti – per noi non significa andare a cercare privilegi, ma trovare percorsi per superare le lungaggini della burocrazia. Di solito, nei progetti, la buona volontà di tutti non impedisce che si faccia fatica a stringere”.
“A Roma – ha aggiunto – un’adeguata collaborazione con le istituzioni archeologiche è necessaria nel campo della realizzazione di nuove chiese, per la particolare ricchezza del territorio. Ma anche lo straordinario patrimonio che la tradizione ci ha consegnato come Diocesi è una realtà che sentiamo l’esigenza di conservare, valorizzare e far conoscere ai visitatori”.
Tale impostazione è condivisa dal soprintendente Bottini che riconosce “nell’azione del Vicariato un servizio pubblico”, con cui sono necessari “percorsi concordati che agevolino le procedure”. Da questo punto di vista, il nuovo protocollo, “esempio che può essere seguito anche dalle altre Soprintendenze oltre quella archeologica”, secondo Bottini “stabilisce un punto fermo per evitare in futuro intoppi e difficoltà”.
“I tavoli di lavoro che nasceranno dal protocollo – ha spiegato il consulente Rosario Giuffré – permetteranno, con grande e rispettosa reciproca comprensione, di procedere alla salvaguardia dell’immenso patrimonio storico-archeologico romano in un quadro condiviso e verificato delle necessarie attività conoscitive, pastorali e liturgiche”. In sostanza, entrambe le istituzioni riconoscono formalmente le reciproche necessità e competenze sia nel programmare la collocazione di nuovi centri parrocchiali sia nelle decisioni riguardanti la tutela e la fruizione del patrimonio esistente.